Roma
Vaccino Reithera, tutti contro Arcuri: “Finanzia e acquista senza trasparenza”
Il Patto Trasversale per la scienza di Burioni e Lopalco contro i finanziamenti alla società di Castel Romano: "Confusione di ruoli col commissario Arcuri”
Serve maggiore trasparenza sul caso Reithera, e soprattutto, occorre chiarire i ruoli dei diversi protagonisti della vicenda. Lo hanno chiesto, in una nota, gli scienziati che fanno riferimento al Patto Trasversale per la scienza (PTS), l'organizzazione che vede tra i suoi fondatori anche Roberto Burioni e Pier Luigi Lopalco.
“Non è ammissibile - si legge in una nota che si prendano decisioni definite “strategiche”, e quindi di competenza della politica, senza rendere il processo decisionale accessibile allo scrutinio pubblico”.
Il Patto Trasversale per la Scienza (PTS) “stigmatizza la confusione dei ruoli e delle funzioni che il “caso Reithera” ha portato alla luce. Non è accettabile che una singola persona assommi a sé, quale A.D., la decisione di investire i finanziamenti di Invitalia in un’azienda che ha in sviluppo un candidato vaccino per poi valutare l’acquisto e fornitura dello stesso vaccino per lo stato nella veste di Commissario per l’emergenza COVID-19”.
“Inoltre - ribadiscono gli scienziati che fanno riferimento al PTS - non è accettabile che i vertici di AIFA siano coinvolti nella presentazione di dati preliminari assieme al management dell’azienda che li ha prodotti, invece di astenersi da dichiarazioni che non siano quelle conseguenti alla richiesta di un parere ufficiale di AIFA al momento opportuno e da rilasciarsi secondo i canali previsti”.
A suscitare le perplessità e la presa di posizione del PTS alcuni resoconti di carattere giornalistico pubblicati nelle ultime settimane. “Innanzitutto - si legge nel comunicato - secondo quanto già emerso dalla stampa, e largamente anticipato il 16/11/2020 da un servizio di Report, parrebbe essere stato messo in atto in questo caso un meccanismo facilitato da conoscenze personali che hanno anche apparentemente coinvolto in un ruolo attivo diverse figure istituzionali per facilitare un finanziamento diretto a ReiThera in assenza di qualsiasi procedura pubblica e trasparente sul processo adottato.
Al riguardo, il Dr. Magrini (AIFA) in occasione della conferenza stampa del 5 gennaio 2021 ha parlato di una "serie di facili e snelli rapporti personali tra molte delle persone individuate e anche la collaborazione con la struttura commissariale". Al riguardo, desideriamo sottolineare che ogni investimento in ricerca e sviluppo di denaro pubblico, anche se in taluni e ben determinati casi siano adottati criteri “top-down” per aumentare l’efficienza e la velocità del processo, debba avvenire nella totale trasparenza sulla procedura di assegnazione, sulle ragioni per l’identificazione dei possibili soggetti finanziati e sulla valutazione scientifica e tecnico-finanziaria, prima, durante e dopo l’investimento”.
Per il PTS questo principio “vale in particolare nel caso del finanziamento erogato da Invitalia a ReiThera soprattutto per le implicazioni che il finanziamento pubblico del progetto dovrebbe avere sulla salute pubblica dell’intero Paese. Delle due l’una: o un processo che, partendo dalla comunità civile – ristretta, in questo caso per competenza, alla comunità scientifica – porti in via condivisa ad identificare cosa debba essere finanziato e perché (criterio “bottom up”), oppure, se la politica si assume la responsabilità di questa selezione, tutto il processo dev’essere completamente aperto, trasparente e scrutinabile perché la comunità scientifica, in rappresentanza della comunità civile, possa giudicare la bontà e la legittimità della scelta”.