Roma

Vatileaks, l'appello di Nuzzi: "Se Vaticano mi condanna Italia neghi l'estradizione"

"Se sarò condannato in Vaticano? Io immagino di esser prosciolto dal Vaticano, ma se dovessi esser condannato e se il Vaticano richiedesse l'estradizione all'Italia, credo sia scontato che il mio paese respinga questa richiesta, visto che mi si attribuiscono dei reati che qui non sono tali". Lo afferma al programma di Rai Radio2 Un Giorno da Pecora, lo riferisce una nota del programma, Gianluigi Nuzzi, "parlando dell'inchiesta Vatileaks2, che lo vede tra gli imputati".
"Se fosse condannato, andrebbe in carcere? “Io mi presenterei e andrei anche in carcere, certamente. Ma sono sereno: ho fatto il mio lavoro in modo corretto”. Questo processo - prosegue la nota - si svolgerà in modo particolarmente veloce: dovrebbe terminare già entro l'8 dicembre. “Sono stato rinviato a giudizio sabato, mi hanno comunicato il nome dell'avvocato sabato, e lunedì alle 10.30 eravamo già in udienza. Non è che bisogna fare in fretta per forza, concludere entro l'8 dicembre, perché c'è il Giubileo. Bisogna accertare la verità dei fatti, deve esser quello l'obiettivo”, ha detto Nuzzi a Radio2 Un Giorno da Pecora".