Roma

Vendo Roma per farci un b&b. La prossima generazione vivrà in periferia

Ecco come Roma si è trasformata in un gigantesco bed and breakfast. Fenomeno "turistificazione": i residenti scappano dal Centro storico

di Federico Bosi

La prossima generazione di romani, non vivrà a Roma. Il trend sulla trasformazione del Centro storico è inesorabile: 14.000 gli alloggi disponibili per i turisti su Airbnb; 9.600 gli appartamenti in locazione tradizionale di cui 1.200 all'interno del centro storico, 7.200 all'interno del Raccordo, 3.600 con canoni sotto gli 800€, 2.200 sopra i 1.500€ 5.300 con 3 o più locali (ma tanto chi fa più figli).

 

Ecco come Roma si è trasformata in un gigantesco bed and breakfast e a denunciare la desertificazione del centro, il turismo low cost e l'impoverimento sociale della città è il gruppo social Fb Sos patrimonio artistico che ha realizzano una straordinaria mappa dell'impoverimento immobiliare. La sintesi è feroce. Chi ha un appartamento tra le Mura Aureliane lo mette a reddito trasformandolo in un b&b e la somma stavolta fa il totale: i 30 mila alloggi turistici offrono qualcosa come 110 mila posti letto un numero decisamente superiore all'offerta alberghiera.

Ma il dato che risalta maggiormente è che l'aumento di alloggi turistici non ha intenzione di fermarsi: il tasso di crescita annuale è di circa l'8%. In pratica se a fine 2019 a Roma ci sono 30mila alloggi, a fine 2020 saranno più di 32mila, nel 2021 35mila e così via.

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Le camere e gli appartamenti presenti su Airbnb sono poi divisi per quartieri, con una maggiore, e ovvia, concentrazione nelle zone più centrali. Circa la metà degli alloggi sono nel solo I Municipio (15.000), seguito a distanza da VII (2.500), II (2.300), XIII (2.000), XII (1.500) e V (1.200). La classifica al contrario vede invece in testa il VI (248), IX (391) e III (470) Municipio. Andando nel dettaglio delle zone urbanistiche, il maggior numero di alloggi si trova nel Centro storico (4.200), all'Esquilino (3.800), a Trastevere (1.840) e intorno al Vaticano. Ma sono degne di nota anche alcune zone della periferia storica ben collegate con il Centro e con la stazione Termini come il Pigneto, Tuscolano, Nomentano che rischiano di svuotarsi di residenti e subire le trasformazioni associate al neologismo “turistificazione”.

Ed è proprio il fenomeno della turistificazione che sta spingendo sempre più i romani residenti nel Centro storico a spostarsi in periferia. Per stimare l’impatto in termini di turistificazione e riduzione degli abitanti, mapparooma.info ha considerato il rapporto tra posti letto offerti su Airbnb ed residenti: al Centro storico è del 72% (e se si aggiungono anche gli alberghi il rapporto sale al 112%), a Trastevere, Celio, XX settembre, Esquilino e Prati è del 40-50%, poiché ad ogni due residenti stabili corrisponde circa un posto letto su Airbnb (se si aggiungono gli alberghi, all’Esquilino il rapporto diventa del 240%). Inoltre tra il 2001 ed il 2011 in I Municipio i residenti sono scesi del 6% mentre nel VI (Casilina, Torre Angela) è aumentata del 18,2% e nel X (Ostia) del 20,8%.

E dove i turisti preferiscono prendere in affitto un alloggio? Elevati tassi di utilizzo degli alloggi, ossia i giorni in cui risultano occupati nel corso dell’anno, sono stimati al centro (54% nel I Municipio) ma anche nei quartieri limitrofi, e persino nella periferia storica: tasso superiore al 45% a Ostiense, San Lorenzo, Aurelio Sud e Nord, Tuscolano Nord, Appio e Torpignattara. Più in periferia l’utilizzo si riduce drasticamente: la presenza di alloggi è qui evidentemente “guidata dall’offerta”, ovvero dal tentativo di affittare la propria casa su Airbnb per guadagnarci qualcosa, più che da una effettiva domanda, a parte alcune eccezioni poco significative.