Roma

Venduti 20 mln di libri... costavano mille lire. "Ora sarà Amazon a castigare gli editori"

di Patrizio J. Macci

Marcello Baraghini è un visionario dell'editoria che all'inizio degli Anni Novanta ha sconvolto il mondo dei libri con un'idea rivoluzionaria: trasformare una manciata di fogli spillati che possono stare nella tasca di una giacca senza sporgere in un libro e poi venderli. Stampa Alternativa si chiamava l'editore e "Millelire" i suoi fulmini destinati a diventare oggetti di collezionismo e di culto.
Impossibile dimenticare titoli come la "Lettera sulla felicità" di Epicuro, oppure la raccolta di banconote da mille lire sporcate da scritte estemporanee con la biro. L'esperienza editoriale di Baraghini era cominciata da già da anni quando uscì il primo Millelire, un libro al prezzo di un espresso al bar. C’erano manuali su come coltivare la canapa indiana, ma anche grandi classici: Eraclito in splendida traduzione, Il racconto “Svastica” di Charles Bukowski, che Feltrinelli aveva pavidamente lasciato fuori dall’edizione italiana di “Storie di ordinaria Follia”. Furono molti quelli che non presero bene la cosa, gridando allo scandalo.
Un eretico, un corsaro in caratteri ascii che con il suo vascello di pirati ha dato l'ultima scossa al mare ristagnante dell'editoria prima dell'arrivo di Amazon. Baraghini si è ritirato a Pitigliano nel grossetano ai confini con il Lazio. Da lì fa il punto sulla sua vicenda imprenditoriale e spara a zero sui grandi gruppi editoriali. Per chi non li avesse mai visti non rimane che andare a scovarlo e toccare con mano, sperando in una dedica dell'inventore se si dispone di un prezioso cimelio acquistato all'epoca.
Baraghini, lei ha soddisfatto un bisogno primario culturale degli italiani. Nel 1939 il ritornello della canzone recitava "Se potessi avere mille lire al mese..."

Quanti libri ha venduto nella sua atttività di editore?
"Nei tre anni ruggenti dei libri "millelire" dal 1992 al 1994 vendemmo 20 milioni di copie, imponendo ai librai di non darci rese. Non fu però un'embargo a metterci in crisi bensi l'operazione di concorrenza da parte di Newton Compton, che per mille lire offriva cento pagine con copertina a colori, e ai librai la facoltà di ordinare anche una sola copia con diritto di resa. Fummo quasi espulsi dalle librerie, ma poi gli sconfitti furono loro, mentre noi abbiamo continuato a vivere con gli euro, eredi dei Millelire".

A Roma, in venti anni le librerie delle grandi catene hanno asfaltato quelle a conduzione familiare, le librerie universitarie, quel microcosmo di librai spesso stronzi, partigiani ma che avevano un cuore e leggevano i libri. Ora Amazon insidia le grandi catene. Una nemesi della storia. Dopo cosa accadrà secondo lei?
"Nell'arco di vent'anni, a Roma, come nel resto d'Italia le catene librarie hanno polverizzato le librerie indipendenti, creative e di qualità, a causa di regole di mercato imposte dai grossi editori di puro stampo stragista. Tali regole furono per prime sdoganate dalla Mondadori berlusconiana e ora sono arrivate all'esasperazione. Ora ci pensa Amazon a castigare i grossi editori e le catene, con una politica intraprendente e visionaria che premiando loro premia in primo luogo i cosiddetti piccoli editori, quelli appunto di qualità. Amazon li asfalterà per davvero. Poi non lo so, tanto peggio di così non può andare".

Come ebbe l'idea dei libri "Millelire", una manciata di paginette piegate a metà spillate nel mezzo?
"I Millelire nacquero sull'onda di indignazione e rabbia per regole di mercato che già allora, siamo al 1989, ritenevo culturalmente devastanti. Ma anche sulla spinta di un profondo orgoglio editoriale. Dovevo rompere la cappa, spezzare le catene, segare le sbarre. Il libro che avevo in mente e che prese corpo, doveva vivere di puro contenuto, togliendo tutta la ridondanza estetica e avere un prezzo popolare come si era visto solo per i piccoli ed economici Bur e gli Oscar, però con contenuti eretici e provocanti. Ci credetti solo io che me li componevo, impaginato e stampavo, fino ad andarli a vendere, sempre solo io al mercato di Porta Portese o sui marciapiedi. E poi, e poi vennero i 20 milioni di copie...e tutto il resto: i Millelire, gli Euro, e più di recente i Millelirepersempre. Mi hanno copiato in tutto il mondo. Questa oramai è Storia".