Roma
Via Crucis contro la schiavitù: a Roma la marcia salva prostitute

Venerdì la terza edizione della “Via Crucis per le donne crocifisse”. Partenza da ponte Settimia Spizzichino
Venerdì 7 aprile torna la terza edizione della “La Via Crucis per le donne crocifisse”, marcia pacifica per denunciare uno dei più riprovevoli crimini commessi contro le donne: la schiavitù, fisica e psicologica. La partenza dell’evento, organizzato dalla comunità Papa Giovanni XXIII fondata da Don Oreste Benzi, è prevista alle ore 19.30 a ponte "Settimia Spizzichino" (Fermata Metro B Garbatella).
Sarà un momento di riflessione condivisa per ascoltare le testimonianze dirette di tante ddonne che hanno subito sulla propria pelle la condizione di schiavitù, che ancora oggi è drammaticamente presente seppur in maniera silenziosa nelle nostre città. L’iniziativa ha trovato il sostegno di testimonial importanti come Mons. Giovanni Angelo Becciu, sostituto Affari Generali Segreteria di Stato Vaticano, del ministro degli Esteri Angelino Alfano, di Ally Jane Axworthy e Rezan Kader, rispettivamente ambasciatrici della Gran Bretagna presso la Santa Sede e del Kurdistan in Italia, di Filippo Dispenza, direttore della Direzione Centrale Affari Generali Polizia di Stato e di Alessandro Pica, pesidente FIEG Agenzie di Stampa
L'impegno della Papa Giovanni XXIII
La comunità Papa Giovanni XXIII organizzatrice dell’evento è impegnata dal 1991 in un’opera continua e sempre più articolata per liberare dal racket il maggior numero di ragazze schiavizzate. L’intervento intrapreso dalla comunità in questi ultimi anni ha assicurato la libertà oltre 7mila ragazze ridotte in stato di schiavitù.
Sono ancora troppe le donne che vivono in una condizione di oppressione. Sono più di 100 mila le donne straniere costrette a prostituirsi nel nostro paese. La maggior parte di loro hanno tra i 15 e i 25 anni e sono soprattutto ragazze nigeriane e slave, attratte dalla speranza di una vita migliore, ma che appena arrivano nel nostro paese cadono nella rete della tratta sessuale, ritrovandosi costrette con la violenza a prostituirsi.