Via il comandante Clemente e 3mila assunzioni. Le richieste dei vigili al nuovo sindaco
La lettera aperta del sindacato della Polizia Locale
Esimio/a Candidato/a Sindaco di Roma,
come è ormai noto a tutti la Polizia Locale di Roma Capitale è vittima di vari linciaggi mediatici, non meritati e, secondo noi, appositamente voluti e costruiti, forse per spostare l’attenzione dei cittadini SU MAFIA CAPITALE.
Con questo non vogliamo escludere che una minoranza assoluta non svolga bene il proprio lavoro, che ci sia qualcuno che abusi del potere conferitogli, qualcuno che ha commesso o commette reati. L’ARVU, l’associazione più rappresentativa, che, solo a Roma, ha come soci migliaia di appartenenti al Corpo, da sempre sostiene “Via queste persone dal Corpo!”. Ribadiamo, stiamo parlando del fatto che, su 6000 tra agenti, ufficiali, dirigenti, il fenomeno potrebbe esser di qualche decina di persone, il restante personale è composto da padri e madri di famiglia che ogni giorno danno il massimo di se stessi. La Polizia Locale, con l’avvento di Marino, è stata, secondo il pensiero dell’ARVU, commissariata. La nomina di un Comandante di altra Forza di Polizia non è stata gradita dalla stragrande maggioranza di appartenenti al Corpo. Si, è vero che tra la dirigenza c’è chi si impegna di più e chi meno, ma, anche in questo caso, abbiamo dirigenti che ci invidiano altre Forze di Polizia per capacità, serietà, abnegazione, professionalità e trasparenza. L’attuale Comandante del Corpo quale innovazione ha portato? Oltre ad essere l’autore dell’iniziativa della rotazione del personale, che ha tolto le professionalità in settori strategici e per la quale il Comandante è stato, peraltro, costretto a tornare indietro rispetto alla decisione presa, creando problematiche al personale, al Corpo e ai cittadini, Clemente costa alla collettività molto ma molto di più di un Comandante interno.
Per concludere, la Polizia di Roma Capitale ha bisogno di personale nuovo, almeno 3000 unità, come prevede la legge, mezzi, strumenti, tecnologia, formazione, semplificazione delle procedure, diversa organizzazione del lavoro, stipendi non decurtati a differenza di quanto sta avvenendo, ma giusti e rapportati a coloro che indossano una divisa, lavoratori soggetti a tutto, dal finire in un’aula di giustizia per aver compiuto il proprio dovere all’essere aggredito fisicamente, ad ammalarsi e quasi sempre avere patologie specifiche della professione, arrivare alla pensione per gli agenti di P.L. non è facile, si muore prima e sempre per malattie riconducibili a stress, inquinamento acustico e atmosferico, tumori, carcinomi, leucemie, infarti. Il lavoro in strada porta a questo, cosa stiamo per chiederLe? Un impegno scritto per risolvere le problematiche sopra descritte. Sarà nostra cura, tramite i nostri canali di informazione, far conoscere la Sua volontà, così ognuno di noi il 5 giugno saprà come e chi votare.
RICHIESTE
1) Sostituzione dell’attuale Comandante con un Dirigente del Corpo che Lei reputerà più idoneo;
2) Sblocco immediato del concorso che oramai si trascina da ben sei anni, con la formazione della graduatoria degli idonei alla prova scritta corretta della prima commissione, per poi passare alle visite e prove necessarie per la dotazione dell’arma di ordinanza, e, vista la grave carenza organica di un Corpo che non riesce a dare risposte alle quotidiane esigenze di della Capitale, procedere all’annullamento della prova orale, in modo che potremmo avere operativi nel più breve tempo possibile circa 2000 operatori, che rinforzeranno l’organico e verrà posta la parola fine a questo concorso, che per durata non ha precedenti;
3) Indizione di un nuovo concorso per ulteriori 1.000 agenti di P.L., per il raggiungimento della dotazione organica prevista per legge;
4) La Polizia di Roma Capitale è l’unico Corpo in Italia che non ha la figura del SOTTUFFICIALE, la nostra proposta è il passaggio di tutto il personale già in servizio della fascia C in C6 al grado di sottufficiale, così come hanno tutte le Forze di Polizia. Gli operatori (agenti) saranno i 3.000 che verranno assunti dall’attuale concorso già espletato e in attesa di essere assunti e quelli del concorso che dovrà essere bandito, di 1000 unità;
5) Via il salario accessorio, per tutti uno stipendio tabellare rapportato alle funzioni, ai rischi che si hanno indossando una divisa, via le differenziazioni tra chi è chiamato a svolgere la propria opera negli uffici e chi svolge servizio esterno anche perché la maggior parte di chi è in ufficio è perché negli anni ha contratto malattie che non consentono il gravoso lavoro esterno;
6) Concorso per dirigenti per la copertura dei posti vacanti oggi ricoperti ad interim dagli altri Dirigenti del Corpo;
7) Immediato corso-concorso per il passaggio nella qualifica d3 (Capo Reparto); detto concorso si rende necessario per la copertura dei posti vacanti venutisi a creare con il pensionamento di detti funzionari, tale figura è prevista nell’ordinamento del Corpo, la loro carenza sta creando, non solo disorganizzazione, ma anche l’accollo di responsabilità a personale non investito di tale qualifica;
8) Immediato corso-concorso per la qualifica di Vice Comandante nei Gruppi Territoriali, anche questa figura presente nell’ordinamento soffre di una carenza di organico molto rilevante e crea non pochi problemi organizzativi e gestionali all’interno delle U.O.;
9) Corsi di formazione e aggiornamento presso la Scuola del Corpo per tutte le materie che costituiscono oggetto del lavoro quotidiano della P.L. (Polizia Stradale, Polizia Amministrativa, Polizia Giudiziaria, Regolamenti di Polizia Urbana, di Pubblica Sicurezza, Polizia Edilizia, Polizia Veterinaria, Tutela dell’Ambiente, nonché periodici corsi di formazione pratici di difesa personale. Tali corsi dovranno interessare tutto il Corpo e, laddove non sarà possibile procedere in tempi solerti alla formazione prevedendo, una piattaforma e-learning accessibile dai luoghi di lavoro a tutto il personale;
10) Corsi di guida sicura per gli autisti, spesso siamo chiamati a fare scorte, inseguimenti, ecc… oggi potremmo essere un pericolo per la città;
11) Dotazione dello spray a getto balistico, quello oggi in dotazione non garantisce al personale una efficace difesa, in quanto il getto, in diverse occasioni, si è rivelato un pericolo per gli operanti dal momento che, con il vento, rischia di colpire gli stessi, e, inoltre, va spruzzato a distanza ravvicinata all’aggressore. Per ultimo, prevista dal regolamento, la dotazione del manganello per difenderci nelle ormai quasi quotidiane aggressioni fisiche; in altre città i colleghi ne sono già in possesso, a Roma negli anni ‘50 e ’60, quando non esisteva il fenomeno aggressioni, i cosiddetti METROPOLITANI, poi divenuti Guardie di città, successivamente vigili urbani, oggi agenti di P.L., lo avevano in dotazione.
Mauro Cordova Presidente ARVU Europea
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