Roma
Vigile di quartiere a Roma: il prefetto dice sì. Ma a decidere sarà la Raggi
Incontro tra il prefetto di Roma, Gerarda Pantalone, ed una delegazione di FdI guidata dalla coppia Rampelli-Leo: sicurezza e immigrazione i temi trattati
I Vigili di quartiere in strada per aumentare la sicurezza in città: il prefetto di Roma dice sì. Dopo l'aumento dell'illuminazione e l'accensione notturna di vetrine ed insegne dei negozi, Gerarda Pantalone si è detta favorevole all'istituzione della figura. Ma tutto dipende dal sindaco Virginia Raggi.
La questione del vigile di quartiere è tornata d'attualità dopo l'incontro avvenuto mercoledì mattina tra il prefetto Pantalone ed una delegazione di Fratelli d'Italia di cui facevano parte Fabio Rampelli, vice presidente della Camera; Maurizio Leo, candidato del Centrodestra alle suppletive del collegio Roma 1 della Camera del prossimo 1 marzo; Federico Mollicone, deputato e componente del direttivo Federazione Roma FdI; e Maurizio Esposito, dirigente del Dipartimento sicurezza.
“L'obiettivo dell'incontro – scrivono Rampelli e Leo in una nota – era quello di affrontare le maggiori criticità della Capitale: sicurezza, immigrazione, abusivismo commerciale, infiltrazione criminalità e degrado ambientale. In particolare la situazione di grande abbandono in cui versa il quadrante Termini, piazza Vittorio, Colle Oppio e il rione Esquilino. Zone in sofferenza non solo per via dell’illegalità diffusa ma anche a causa delle occupazioni abusive tra cui la nota vicenda dello Spin Time Labs, in via Santa Croce in Gerusalemme, fortemente denunciata proprio da Fdi. Un incontro molto positivo, dove il Prefetto ha riferito della presenza di gruppi interforze di controllo in zona Termini, mentre sull’occupazione dello Spin Time Labs ha fatto presente che la magistratura non ha dato mandato per l’ordine di sgombero dell’immobile”.
Poi la notizia sul vigile di quartiere: “È possibile che torni la presenza del vigile di quartiere se l’Amministrazione capitolina lo metterà a disposizione”. In pratica il prefetto ha dato l'ok, ora la palla passa a Raggi e Comune che dovranno attuare la cosa.
“Sui temi di sicurezza e immigrazione, abbandonati dal governo Conte e dalla sinistra del ministro Gualtieri, c’è molto da fare – continuano –. Fratelli d’Italia chiede da tempo l’integrazione sul territorio di maggiori presidi e presenza delle Forze dell’Ordine, e su questo la Prefetta Pantalone ha detto che riferirà al Gabinetto del ministro degli Interni. Roma non è solo una città di grande estensione, ma ha 650mila transitanti al giorno, 800 sedi di istituzioni internazionali, 150mln di passeggeri l’anno che arrivano alla stazione Termini, 60mln di passeggeri che atterrano a Fiumicino oltre a milioni di turisti al giorno. Eppure gli agenti a disposizione sono pochi, non bastano”.
La coppia Rampelli e Leo conclude: “Non vorremmo che i parametri in base ai quali vengono attribuite a Roma le Forze dell’Ordine siano solo in virtù dell’estensione territoriale e del numero di abitanti. Ciò sarebbe inaccettabile, perché significa lasciare la città isolata e fuori controllo, come accade adesso, mentre è necessario ricostruire i rapporti tra lo Stato italiano e la Capitale d’Italia”.