Roma
Vigili assenti a Capodanno. Il Tribunale assolve i sindacati
Accolto il ricorso della Uil Fpl contro una sanzione di 20mila euro
La vicenda aveva tenuto impegnati i giorni per diverse settimane: a poco più di un anno di distanza, la vicenda dei vigili che l'ultima notte del 2014 avevano deciso di assentarsi in massa, innescando un guerra all'ultimo sangue con il Campidoglio, rischia di dissolversi in una bolla di sapone.
Il Tribunale del Lavoro ha, infatti, annullato la sanzione da 100mila euro che l'Autorità di Garanzia per gli scioperi aveva comminato a cinque sigle (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fp, Csa-Ospol, Diccap e Sulpl) esattamente un anno fa. La multa, secondo la commissione d'inchiesta dell'Authority, era motivata dal fatto che «l’astensione degli agenti della Polizia municipale, formalmente imputata dagli interessati a malattia, permessi ex legge 104/1992 e legge 52/2000», fosse in realtà «una forma anomala di protesta, elusiva della disciplina dello sciopero nei servizi pubblici essenziali». Uno sciopero mascherato e illegittimo, secondo l'Autorità, «riconducibile anche alla responsabilita’ delle stesse organizzazioni sindacali».
Alla decisione del Garante, la Uil si era opposta davanti al Tribunale del Lavoro: il giudice Fabio Baraschi ha imputato l'astensione dei 767 agenti a “comportamenti individuali dei dipendenti che non possono essere ricondotti ad una astensione collettiva e devono essere oggetto di valutazione singola, caso per caso”.
Esulta la Uil Fpl Roma e Lazio: “il Tribunale del Lavoro ha riconosciuto la liceità delle assemblee escludendo che le stesse possano essere valutate quale illegittima astensione collettiva dal lavoro, dichiarando infondato l’ulteriore addebito relativo al preteso rifiuto di prestare lavoro straordinario da parte dei dipendenti del Corpo di Polizia Locale, annullando la delibera e le relative sanzioni. Dunque, ancora una volta la giustizia avvalora i comportamenti dei Sindacati e più precisamente, della Uil Fpl, che in pochi mesi ottiene due importantissime vittorie giudiziarie, dimostrando ancora una volta la trasparenza e la totale correttezza utilizzata con grande serietà in ogni azione promossa dalla nostra organizzazione".
Prosegue intanto l'inchiesta della Procura, che a metà febbraio ha chiesto il rinvio a giudizio del primo agente, accusato di avere presentato un falso certificato medico per attestare di avere donato il sangue proprio il 31 dicembre. In tutto gli indagati sono 148. Le accuse contestate vanno dal falso, alla truffa, all'accesso abusivo al sistema informatico.