Vigili assenti a Capodanno, vendetta sull’ex sindaco Marino: denunciato
Solo sette le posizioni rimaste al vaglio dei giudici. Vigili si oppongono a linciaggio mediatico
Non ci stanno i vigili di Roma a dover portare l’etichetta di “fannulloni”. Visto il fioccare di sentenze di assoluzione da parte del Tribunale, il coordinamento romano UGL Polizia Locale sta raccogliendo le firme per denunciare l’ex sindaco Ignazio Marino e gli allora vertici del Corpo di Polizia del Comune di Roma, che a loro dire, li hanno ingiustamente vilipesi e fatti passare per sfaticati.
D’altronde, a più di due anni di distanza solo per sette vigili romani, dei 767 rimasti a casa la notte di Capodanno 2014, le indagini restano aperte.
Le motivazioni di questa azione che assume il sapore di una vendetta le spiega Marco Milani, coordinatore romano della UGL Polizia Locale: "Riteniamo giusto che tutti quei colleghi che so sono trovati immotivatamente a sorreggere il peso di accuse infamanti, possano oggi trovare il loro riscatto non solo morale. Per alcuni si è trattato di un periodo nerissimo, fatto di spese legali, di interrogatori ed avvisi di garanzia e di incertezza stessa per il proprio futuro, in un clima da caccia alle streghe. Denunciammo da subito come l’intera vicenda fosse frutto della più grande mistificazione mai avvenuta nei confronti di una categoria ed oggi I fatti e le sentenze, ci stanno dando ragione”.
Anche il Giudice del procedimento, che ha deciso l’archiviazione delle indagini per 760 vigili, ha tracciato una realtà diversa da quella inizialmente delineata: dei 150 i vigili che avrebbero dovuto lavorare quella notte tutti erano in servizio e il ricorso all’istituto della reperibilità, che dovrebbe venir invocato per fronteggiare disastri o calamità naturali, fu usato in maniera illegittima da parte dei vertici del Corpo, con l’unico scopo di sopperire tardivamente all’assenza di volontari per la copertura di turni straordinari.