Roma
Vigili Roma, divise made in China. L'Ugl: "Tolta la pistola a chi contestava"

Milani, Ugl vigili: “Ad un agente è stata ritirata l'arma d'ordinanza”. Si era incatenato per protesta
Non si placa la "telenovela" sulla raffica di provvedimenti disciplinari, presi nei confronti dei vigili che hanno denunciato “come, una consistente fornitura di capi di abbigliamento in dotazione al Corpo, presentasse il marchio CE contraffatto”.
Lo rende noto Coordinamento Romano della UGL Polizia Locale in un comunicato che spiega: “Ieri, ad uno degli agenti il sindacalista R.P. è stata ritirata l arma di servizio, con conseguente rinvio alla Commissione medica, per una nuova valutazione dei requisiti "psicofisici".
"Siamo all'assurdo" denuncia Marco Milani - non si perde occasione, da parte del medesimo dirigente, di instaurare provvedimenti su provvedimenti, nei confronti degli agenti che al tempo non fecero altro che il proprio dovere".
Il sindacalista ricorda “come alcuni colleghi, fossero stati deferiti in consiglio di disciplina addirittura per aver "doverosamente presenziato all'udienza di convalida di un arresto". "Nel caso di R.P. forse, si intende far pagare il fatto di essersi lo stesso recentemente incatenato, come forma di legittima protesta, sulle gradinate del campidoglio al fine di attirare l'attenzione del.Sindaco sull'inquietante vicenda".
Secondo l'Ugl, “è Dal massacro mediatico di capodanno 2015, quando 800 colleghi vennero messi sotto inchiesta per aver "disertato" a detta del comando il proprio servizio (ed al quale non risulta a tutt'oggi pervenuta alcuna condanna), che da parte di qualcuno si fa un uso a nostro avviso intimidatorio degli strumenti disciplinari. Perciò chiediamo al Sindaco di Roma di intervenire e fare chiarezza, partendo da una verifica di precedenti e carichi pendenti, civili e penali, degli attuali Dirigenti, anche al fine di valutarne l opportunità e l idoneità alle delicate funziono di comando. Tanto per evitare I cosiddetti "due pesi e due misure" .