Roma
Villa Borghese, parcheggio regalato. Il centro di Roma per 10 mila euro
La vergogna è nel cuore pulsante di Roma: un parcheggio di scambio nato nel lontano 1969 e che permette di salvare il centro storico ma di avvicinarsi in auto quanto basta per prendere una scala mobile ed essere in piena via Veneto: sguardo verso Villa Borghese e pochi passi sino a piazza di Spagna tra tunnel ad alta frequentazione, negozi, una megapalestra, una discoteca cool e auto che per spegnere i motori pagano 20 euro al giorno.
Una classica concessione della durata di 50 anni a fronte di un canone di locazione di 10 mila euro l'anno e la promessa di investimenti per 140 milioni necessari per ristrutturare il vecchio progetto con il quale l'Atac voleva far circolare nel centro storico tutti veicoli elettrici, tant'è che l'azienda voleva collocare lì il parcheggio dei minibus.
"A 8 anni di distanza dalla firma della concessione tra il Comune di Roma e la Saba Italia spa, la promessa lavori per 140 milioni è stata disattesa". Secondo l'interrogazione del senatore di Forza Italia, Francesco Aracri, "sono stati realizzati interventi per 1,5 milioni, da considerarsi oper di mera manutenzione ordinaria, data l'ormai vetusta condizione e lasciando che quelle aree e i sui manufatti fossero sottoposti a fatiscenza e sporcizia".
Eppure il concessionario i soldi li incassa. E molti. Tra prezzo della sosta, canoni dei negozi. le vetrine del tunnel che collega il parcheggio a piazza di Spagna, l'intero sistema vale come e più di un paio di contestatissimi stabilimenti di Ostia, quelli per intenderci che hanno scatenato la voglia di legalità del Comune che si appresta a rivedere l'intero pacchetto di concessioni.
Non basta. Tra Comune di Roma e Saba è anche nato un contenzioso con il quale la società concessionaria ha chiesto anche la gestione dei parcheggio in superficie, per avere un piano economico di maggiore solidità, sostenendo quindi che gli stalli sottoterra e i canoni di locazione delle attività commerciali non sono sufficienti a coprire i costi degli investimenti promessi. Solo che dal momento dell'assegnazione dell'area, sino all'apertura del contenzioso sono passati diversi anni nel corso dei quali i cantieri dovevano essere già ultimati e colladuati, mentre nulla è stato fatto. Solo dopo anni di silenzio e di lauti guadagni, il Comune avrebbe in mente di ripredersi l'area e di riaffidarla all'Atac.
Così il senatore Aracri ha riassunto in un'interrogazione la brutta storia del parcheggio di Villa Borghese e l'ha spedita al ministero delle Infrastrutture, chiedendo chiarimenti su tutti gli aspetto procedurali e operativi e "se non ritengano, ciascuno nell'ambito della propria competenza, di adottare ogni utile iniziativa volta a sospendere, in tempi rapidi, ogni pratica in corso, a rivalutare l'annullamento della Concessione in essere - avviando anche la firma di una nuova Convenzione - e un'eventuale nuova assegnazione mediante gara pubblica".
Una piccola perla: nel 2014 il direttore tecnico della società concessionaria privata era lo stesso dirigente del Comune che, nel 2007, aveva firmato la convenzione. Niente male. Solo che nel frattempo la Saba, subentrata a Italimpa è diventata una multinazionale con sede a Barcellona e che l'amministratore delegato è Carlo Tosti, già amministratore delegato dell'Atac ora a capo di un'azienda che gestisce 150 mila posti auto in cinque paesi.