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Roma
Villaggio, Fiorini, Rodotà, Biagiotti, Boncompagni, Milian. Gli addii del 2017

La prima morte illustre che colpisce Roma porta la date del 5 gennaio: a spegnersi è Tullio De Mauro, docente universitario, linguista di fama mondiale saggista, ex Ministro della Pubblica istruzione, dal 2000 al 2001. Aveva 84 anni.

 

Il 18 gennaio  muore a 78 anni il regista napoletano Pasquale Squitieri. Dopo due film western, «Django sfida Sartana» (1970) e «La vendetta è un piatto che si serve freddo» (1971), entrambe firmate con lo pseudonimo William Redford, si dedica alle tematiche sociali: «Il prefetto di ferro», «Corleone», «Claretta», «Li chiamarono… briganti!» (1999), I guappi. E’ stato legato sentimentalmente a Claudia Cardinale prima e Ottavia Fusco poi.

Il 13 febbraio migliaia di allievi, pazienti, amici, vengono sconvolti dalla morte di Massimo Fagioli, psichiatra dell’Analisi collettiva. Aveva 85 anni. Autore di oltre 20 libri, era famoso soprattutto per “Istinto di morte e conoscenza” scritto nel 1970. Il suo best seller racchiude le scoperte fondamentali della Teoria della nascita, con la quale lo psichiatra ha rivoluzionato dalle fondamenta la conoscenza sulla mente umana, a partire dalla scoperta dell’origine biologica del non cosciente.

Il 17 febbraio si spegne all’età di 80 anni il Maestro indiscusso greco dell’Arte Povera, Jannis Kounellis. Pittore e scultore, Kounellis ha creato un linguaggio in continua evoluzione, dall’alto del suo incessante spirito di ricerca. Creava opere provocatorie, spiazzanti, destinate a far discutere, a rivoluzionare il mondo dell’arte italiano e internazionale.

Il 21 febbraio muore a 64 anni il cantautore romano Enzo Carella. La sua carriera prese il volo a vent’anni con il brano Fosse Vero, scritto con Pasquale Panella con cui mantenne un lungo connubio artistico da cui uscì nel 1977 un primo album, Vocazione. Seguito nel 1979 da Barbara e altri Carella, che conteneva il singolo Barbara che lo portò sul palco di Sanremo dove arrivò secondo. Dopo un lungo periodo di silenzio, nel 2007, era tornato a pubblicare un suo lavoro, Ahoh ye’ nanà.

Il 5 marzo ci lascia Agnese De Donato, giornalista, fotografa, in anni recenti collaboratrice per l’ufficio stampa di prestigiose istituzioni. Fra le quali l’Accademia Filarmonica Romana e il Teatro dell’Opera di Roma, l’Accademia Nazionale di Danza e importanti Festival Nazionali e Internazionali. Neppure un mese fa, era stata insignita del Premio “EuropainDanza” per la divulgazione e la promozione di Tersicore attraverso il ruolo di ufficio stampa.

Il 21 marzo muore a 91 anni Alfredo Reichlin. Partigiano, allievo di Togliatti, direttore dell’Unità, membro della Direzione del PCI, parlamentare, dirigente storico del partito e poi nel Pd.

ll 22 marzo cinema in lutto per la morte di Tomas Milian, nome d’arte di Tomás Quintin Rodriguez. Romano di Cuba e Cubano di Roma, noto per aver interpretato Nico Giraldi e Er Monnezza. È morto a Miami. Era nato nel piccolo villaggio cubano di Marianao, nei pressi de L’Avana, il 3 marzo 1933. Viveva da molti anni negli Usa ma era noto sopratutto in Italia dove, aveva lavorato con autori come Lattuada, Visconti e Maselli. Nel 2014 a Roma aveva ricevuto il Marc’Aurelio d’oro durante il festival di Roma dove era stato presentata la sua autobiografia Monnezza amore mio.

Il 24 marzo muore Giorgio Capitani, regista, aveva 89 anni. Sebbene in molti lo ricordino per la fiction Il maresciallo Rocca, ha firmato varie commedie demenziali di successo tra gli anni ’70 e ’80. Pane, burro e marmellata (1977) con Enrico Montesano; Io tigro, tu tigri, egli tigra (1978), ancora con Montesano e Paolo Villaggio; Vai avanti tu che mi vien da ridere (1982) con Lino Banfi; Missione eroica – I pompieri 2 (1987) con vari attori comici in auge dell’epoca. Altre fiction di successo sono state Commesse e il Restauratore. Suo ultimo lavoro per la Tv con Lando Buzzanca. Aveva iniziato con un Colossal, una sorta di Avengers con personaggi mitici: Ercole, Sansone, Maciste e Ursus gli invincibili (1964).

Il 5 aprile scomoare a 69 anni Memè Perlini, tra i protagonisti del teatro di avanguardia italiana negli anni ’70 e ’80. Soffriva da anni di depressione e, essendo precipitato dalla finestra del suo appartamento vicino a Piazza Vittorio a Roma, non è stato escluso il suicidio.

Il 16 aprile il mondo della tv piange Gianni Boncompagni, aveva 84 anni. E’ stato tra i grandi innovatori dello spettacolo italiano con Renzo Arbore, autore e conduttore di storici successi radiofonici come Bandiera gialla e Alto gradimento e, non ultimo, autore e regista di Pronto, Raffaella?, Domenica In, Non è la Rai, Carramba.

Maggio mese “nero”: il lungo elenco degli addii si apre il giorno 2, quando scompare a 86 anni Valentino Parlato, militante del Pci da cui sarà radiato nel 1969. Due anni dopo fondò Il Manifesto. Da anni era deluso dalla sinistra italiana e aveva sostenuto Virginia Raggi a Roma.

Il 6 maggio muore Luigi Ramponi, ex generale Generale dell’Esercito, ex Comandante della Guardia di Finanza, direttore del SISMI e per un ventennio parlamentare della Repubblica Italiana. Fu eletto per la prima volta nel 1994 nelle file di An come deputato, per poi diventare Senatore nel 2001 e restare in carica fino al 2013.

Il 13 maggio scompare a 68 anni il giornalista fiorentino Oliviero Beha. Variegate le sue collaborazioni, dalla carta stampata alla radio. Eccellendo tanto nel racconto di politica e attualità, quanto del calcio.

Il 16 maggio muore Alberto La Volpe, aveva 83 anni. Socialista, fu direttore del Tg2 dal 1987 al 1993, cofondatore e vicedirettore del Tg3. Prima della direzione del Tg2, ha condotto per diversi anni il Tg1. Per un decennio anche sindaco di Bastia Umbra, poi deputato e sottosegretario ai beni culturali del primo governo Prodi e all’Interno nel primo governo D’Alema.

Il 18 maggio è deceduto all’età di 83 anni Daniele Piombi, malato da tempo. Storico conduttore televisivo della Rai, ma anche di emittenti private. Negli ultimi anni lo si vedeva soprattutto in occasione de Gli oscar della Tv.

Moda in lutto il 26 maggio: a 73 anni il mondo dell'eleganza deve dire addio alla stilista Laura Biagiotti, aveva 73 anni. E’ stata definita dal New York Times la “regina del cachemire”, per l’utilizzo di quella lana preziosa in quasi tutti i suoi abiti. Ed è stata anche la prima stilista italiana a sfilare a Pechino, alla conquista negli anni Ottanta di una Cina ancora tutta da scoprire.

Il 26 maggio muore l’attore Toni Bertorelli, aveva 69 anni. Tanti gli anni spesi nel cinema e nel teatro. Fra i ruoli rilevanti più recenti, quello del cardinale Caltanissetta in The young pope di Paolo Sorrentino. Da anni combatteva contro l’alcolismo, scrivendo anche un romanzo testimonianza sofferta dell’uscita dalla dipendenza.

Il mese si chiude con la scomparsa il 31 maggio di Anna Maria Gambineri, ex signorina buonasera, in Rai per 40 anni. Aveva a 81 anni.

Il 19 giugno un'altro lutto nel mondo della moda al femminile: ci lascia Carla Fendi, stilista, quarta delle cinque sorelle della famosa maison. Aveva 80 anni ed era malata da tempo. L’ingresso nell’azienda di famiglia negli anni Cinquanta, la conquista del mercato americano, la passione per la musica e l’arte. Il sodalizio con il Festival di Spoleto e poi la nascita della Fondazione a suo nome.

Il 23 giugno morte illustre: scompare il giurista Stefano Rodotà, aveva 84 anni. In Parlamento entra nelle liste del PCI, da indipendente, nel 1979, diventando membro della commissione affari costituzionali. Sarà eletto anche nelle legislature successive, entrando a far parte nel 1987 della prima commissione bicamerale per le riforme istituzionali. Nel 1992 torna a Montecitorio tra le file del Partito Democratico della Sinistra, e viene eletto vicepresidente della Camera, ma quando la legislatura si interrompe dopo soli due anni decide di non ricandidarsi e torna al mondo accademico. Ha contribuito alla stesura della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, approvata a Nizza nel 2000, ed è stato il primo Presidente del Garante per la protezione dei dati personali, ruolo ricoperto dal 1997 al 2005. Quattro anni fa, il suo nome fu inserito dai Cinque Stelle nella lista per le quirinarie online che avrebbero decretato il candidato del Movimento a presidente della Repubblica. Negli anni ha diretto e collaborato con diversi giornali e riviste, e molti dei suoi studi si sono concentrati su privacy, democrazia, libertà, e diritti.

Il 3 luglio il mondo del cinema piange l’attore genovese Paolo Villaggio, aveva 84 anni. Dopo una fortunata carriera nel cabaret e alla televisione (dove aveva indossato i personaggi del sadico professor Kranz e del sottomesso impiegato Fracchia, ottenendo subito una grande popolarità), Villaggio entrò nel cinema dalla porta principale. Nel 1970 fu l’alemanno infanticida in Brancaleone alle Crociate di Mario Monicelli; poi lo si vide a fianco di Vittorio Gassman in due film. Con il primo Fantozzi, diretto da Luciano Salce trasponendo l’omonimo libro di Villaggio diventò un best-seller mondiale, l’attore si convertì decisamente al cinema nazional-popolare, capitalizzando un successo destinato a crescere nei decenni seguenti. Oltre alla saga dello sfortunato ragionier Ugo, portata avanti fino al 2000, Villaggio lavora costantemente con altri attori comici dell’epoca (Banfi, Boldi, Pozzetto, ecc.), non disdegnando però di tanto in tanto anche ruoli seriosi, come in Io speriamo che me la cavo, La voce della luna, Camerieri. Negli ultimi anni lavorava a teatro.

Il 5 luglio muore a 80 anni il portavoce di Papa Giovanni Paolo II, Navarro Valls. Prima medico, poi giornalista, fu chiamato nel 1984 dal Papa polacco. Laureato in Medicina e Chirurgia, ottenne altre lauree ad honorem, così come riconoscimenti in Giornalismo e in Scienze delle Comunicazioni nonché un master ad Harvard in psicologia.

L’8 luglio scompare la grossetana Elsa Martinelli, aveva 82 anni. Attrice fuori dai canoni degli anni cinquanta, non maggiorata, magra e slanciata. Vocazione international e all’inizio della sua carriera mannequin di lusso dopo aver fatto anche la commessa di un bar. Ha lavorato con grandi registi, come Orson Welles, Mario Monicelli, Roger Vadim e Alberto Lattuada.

Il 20 luglio muore Giuseppe Pelosi detto "Pino la Rana" condannato per l'omicidio di Pier Paolo Pasolini avvenuto nella notte tra l'1 e il 2 novembre 1975. Porta con sè nella tomba la verità sull'ultima tragica notte del poeta friulano.

Il lutto colpisce anche il mondo della televisione: l’8 ottobre scompare lo storico giornalista sportivo Aldo Biscardi, aveva 86 anni. Nato a Larino, in provincia di Campobasso, Biscardi avrebbe compiuto 87 anni tra poco più di un mese. Il ‘Processo del Lunedì’, lanciato nel 1980, è stata una delle trasmissioni calcistiche più popolari della televisione italiana, una formula inedita che ebbe un successo straordinario puntando sull’uso ‘processualè della moviola. Biscardi ne assunse anche la conduzione dal 1983, sostituendo al timone Marino Bartoletti.

Il 16 ottobre muore Piero Ottone, considerato un maestro di giornalismo. Ex direttore del Corriere della sera ed editorialista di Repubblica, si è spento a 92 anni a Camogli. Di lui disse: «Sarò ricordato per aver fatto scrivere Pasolini in prima pagina sul “Corriere” e per aver dato spazio alle previsioni del tempo». Una giusta sintesi di un uomo dotato di grande intuito redazionale.

Il giorno dopo, 19 ottobre scompare il regista toscano Umberto Lenzi. Noto soprattutto per aver ideato il genere dei “poliziotteschi” e aver ideato il personaggio di Er Monnezza con Thomas Milian. Se ne va a 86 anni. Ha firmato cult come Milano odia: la polizia non può sparare e Roma a mano armata.

Il 21 ottobre è morto l’attore e regista Ugo Fangareggi. Aveva 79 anni. Tra i numerosi film in cui ha recitato, Colpo gobbo all’italiana di Lucio Fulci, La Parmigiana di Antonio Pietrangeli, La congiuntura di Ettore Scola, Made in Italy di Nanni Loy, Rita la zanzara di Lina Wertmüller, L’armata Brancaleone di Mario Monicelli, Operazione San Gennaro di Dino Risi, Il gatto a nove code di Dario Argento, Una ragione per vivere e una per morire di Tonino Valerii, Ultimo tango a Zagarolo di Nando Cicero. Attivo anche in tv, nel 2010 è apparso nella miniserie tv per Rai1 Il signore della truffa accanto a Gigi Proietti. Aveva una compagnia teatrale amatoriale con sede a Ornaro, frazione di Torricella in Sabina, Gli indipendenti di Ugo Fangareggi.

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