Villini storici, scontro Comune-Governo. Montuori: “Scavalcati dal Mibact”
Il ministero annuncia l'apposizione di vincoli, ma l'assessore Montuori frena
Villini storici, è scontro tra Campidoglio e Governo per la demolizione degli edifici del II Municipio. Il Mibact annuncia la volontà di apporre dei vincoli, ma l'assessore Montuori frena: "Noi scavalcati".
Al fianco di associazioni e cittadini, preoccupati per il piano di interventi del Comune, si schiera il ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Madia, che annuncio la volontà di fermare le demolizioni da parte del Mibact. "Il Mibact ieri ha annunciato - scrive il ministro Madia su Facebook - che 'verrà avviata l’istruttoria per l’apposizione di una serie di vincoli paesaggistici a salvaguardia dei valori urbani e storici delle testimonianze urbanistiche post unitarie e dei primi decenni del XX secolo presenti a Roma, riguardanti in particolare i villini del Novecento nei quartieri più esposti al rischio di manomissione'. Si tratta di una prima importante risposta alle preoccupazioni di tanti cittadini e delle associazioni che da tempo si battono per evitare che interventi urbanistici, di cui non si comprende l'interesse per la collettività, danneggino aree che rappresentano un pezzo importante di storia di alcuni quartieri di Roma".
All'intervento del Ministero risponde l'assessore all'Urbanistica di Roma Luca Montuori, che, sempre attraverso i social, lamenta la scarsa collaborazione e parla di 'danno clamoroso': "L’azione del Mibact - scrive Montuori - che da ciò che al momento leggo sugli organi di stampa sembra riguardi l'avvio di una istruttoria per l'apposizione di vincoli paesaggistici, scavalcherebbe i tentativi di individuare soluzioni condivise, come invece stavamo facendo in accordo con la Soprintendenza speciale archeologia belle arti e la Sovrintendenza capitolina, commisurate alle esigenze della città, e si configurerebbe come un danno clamoroso se venisse portato fino in fondo senza un adeguato confronto. Da domani in intere zone della città potrebbe essere impossibile modificare una finestra, trasformare anche una superfetazione, adeguare un vecchio edificio a rinnovate esigenze abitative. Con queste modalità le Amministrazioni rimangono ancora una volta, sempre di più, private del diritto dovere di individuare le migliori forme di governo del territorio. Lasciate in questi anni in balia della rendita privata nell’ideologica convinzione che l’azione privata fosse comunque migliore di quella pubblica. Sarebbe bastato agire sulle premialità, rendendo sterili gli effetti speculativi, sarebbe bastato un richiamo al rispetto delle leggi nazionali che regolano le densità urbane, le norme sulle altezze massime, sui distacchi tra gli edifici, sarebbe bastato chiarire che si deve considerare come valida la norma più restrittiva, sarebbe bastata una chiara posizione sulla nullità delle circolari esplicative regionali che ancor di più forzano le leggi verso gli interessi speculativi. Noi abbiamo sempre chiesto una condivisione sulle soluzioni per evitare il sovrapporsi scombinato di azioni successive, norme che non cancellano mai il pregresso creando blocchi mostruosi di burocrazia. L'inerzia istituzionale credo vada cercata altrove quindi restituisco con serenità al ministro Madia letture di una questione molto più complessa di come viene presentata in alcuni suoi post. Alcuni provvedimenti, purtroppo, hanno conseguenze concrete anche prima e dopo una campagna elettorale".