Roma

Vino, castagne e "pizza sorda": l'abbuffata di Canterano

Un cartoccio di castagne in una mano e un buon bicchiere di vino novello nell’altra; un grande fuoco acceso per accogliere i forestieri, uno stand gastronomico pronto a sfornare prelibatezze locali e    spettacoli di musica popolare a fare da sfondo. Sarà un sapiente mix di tutti questi “ingredienti” a dare vita, sabato 31 ottobre e 1 novembre, alla sagra con cui Canterano darà il benvenuto al mese autunnale per eccellenza. Castagne, vino, salsicce e non solo: lo stand gastronomico aperto a pranzo e a cena sfornerà anche una specialità locale come la “pizza sorda”, realizzata con la farina delle polenta e condita con broccoletti coltivati nei terreni del paese ripassati con olio extravergine, aglio e peperoncino.
Circondato da una natura incontaminata con castagneti secolari e grandi terrazze coltivate a viti, olivi, e nocciole, il paese in provincia di Roma si affaccia sulla conca dell’Aniene, e dal suo centro storico è possibile ammirare dall’alto i monasteri di San Benedetto e di Santa Scolastica, oltre al maestoso Monte Livata; e se la giornata regalerà un cielo limpido, tra una portata e l’altra sarà possibile scorgere anche la parte bassa di Subiaco, quella alta di Cervara e il Monte Pillone.
Tutti e 400 gli abitanti di questo borgo affascinante incastonato sotto agli Appennini Laziali si mobiliteranno per rendere unica l’atmosfera all’interno di un comodo stand al coperto, mentre la musica sarà protagonista nelle vie del centro storico con gli spettacoli dal vivo e con il tradizionale “ballo della pupazza”: nella piazza affollata di persone festanti, un fantoccio di cartapesta guidato da una persona al suo interno e adornato di fuochi d'artificio danzerà freneticamente al ritmo delle danze popolari; rappresentazione folcloristica e rito pagano insieme, in molti paesi del Lazio la pupazza (o pantasima) chiude tutte le feste più importanti dando ai visitatori l’appuntamento alla successiva edizione.
E sarà così anche a Canterano, immerso in un territorio dalle origini antichissime le cui radici affondano nella popolazione dei Pelasgi, nomadi provenienti dalla Mesopotamia che, passando dalla Siria, si stabilirono sulle coste laziali fino alle alture della Valle dell'Aniene. Per chi volesse trascorrere qualche ora in più in queste zone, partendo da Canterano è possibile visitare nell’arco di pochi chilometri i monasteri di San Benedetto e di Santa Scolastica, Subiaco, il Monte Livata e il Monte Pillone.


Rubrica a cura di Fuoriporta