Roma
Virginia Raggi, nuova bufera: ricorso in appello riapre il processo per falso
Depositato dai piemme Ielo e Dall'Oglio il ricorso con l'assoluzione di Virginia Raggi per l'accusa di falso. Il processo si riapre
I magistrati Paolo Ielo e Francesco Dall'Olio hanno depositato il ricorso per l'appello con l'intenzione di ribaltare il verdetto di assoluzione per il sindaco di Roma dall'accusa di falso in atto pubblico deciso in primo grado dal tribunale monocratico lo scorso 10 novembre.
I pm Ielo e Dall'Olio non credono, come ha scritto il giudice monocratico Roberto Ranazzi nelle sue motivazioni, che la sindaca fu “raggirata” in merito al caso della promozione di Renato Marra, fratello del suo ex braccio destro Raffaele, e per questo hanno depositato il ricorso per l'appello con l'intenzione di ribaltare il verdetto di assoluzione in primo grado.
A riportare la notizia è il settimanale Espresso. Ielo e Dall'Olio sono convinti che il sindaco di Roma Virginia Raggi abbia fornito elementi mendaci all'Anticorruzione del Campidoglio consapevolmente, con lo scopo di difendere il suo ex braccio destro, che aveva fatto pressioni per far promuovere il fratello Renato a capo del Dipartimento del Turismo, con un sostanziale aumento di stipendio, e soprattutto se stessa.
La bugia, secondo la procura, avrebbe avuto lo scopo di evitare al primo cittadino di essere considerata complice di Marra e a impedire l'apertura di un'indagine penale che avrebbe potuto costringerla a dare le dimissioni dal M5s e dalla carica di sindaco di Roma.
Nelle 300 pagine di motivazioni dell'assoluzione in primo grado Ranazzi riconosce che “il fatto c'è” perché l'affermazione della Raggi all'Anac “non corrisponde alla realtà” ma sostiene che quest'ultima “non costituisce reato” perché mancherebbe il dolo e il movente. Una decisione che Ielo e Dall'Olio vogliono ribaltare.