Roma
“Virginia Raggi ti amo”. Il video da ridere. Ma è l'unica speranza per Roma

In rete arriva l'ultimo “capolavoro” video che ironizza su 9 mesi di governo di Roma del Movimento 5 Stelle
di Fabio Carosi
Più di Alemanno; al confronto le risate su Marino sembrano il test di ingresso per aspiranti comici. Ma Virginia Raggi, sindaco di Roma, interpretata dalla satira è un diluvio di risate garantite. Basta guardare l'ultimo video che impazza su Youtube “Love Virginia Actually, che porta la firma di Giorgio Croce Nanni, teorico della “risata che vi seppellirà”.
Quando non è la satira a colpire, è la mala education del titolo del quotidiano “Libero” che supera ogni confine con “Una patata bollente” e che rappresenta il punto più alto del doppio senso circolare, buono per la vulgata che al secondo presunto flirt del sindaco ha subito inneggiato allo spargimento di ormoni e profumi, e buono anche per chi pensa – forse a ragione – che la vicenda Raggi-Roma sia una vera patata bollente per il Movimento Cinque Stelle e Beppe Grillo, chiamato ormai ad essere reperibile 24 ore su 24 come un vigile del fuoco.
Ecco perché bisogna difendere la Raggi
Ma Virginia Raggi sindaco di Roma, con il suo innocente e vuoto sorriso, va difesa ad oltranza, ecco perché.
I numeri delle ultime elezioni comunali dicono chiaramente che in caso di dimissioni e di nuove elezioni, il Cinque Stelle rischierebbe di vincere ancora. Dal risultato elettorale consolidato, va però sottratto il cosiddetto voto di vendetta dei delusi che farebbe scricchiolare la maggioranza all'inevitabile ballottaggio. E poi Raggi non potrebbe essere ricandidata, mentre un Di Battista qualunque sì e questo farebbe risalire l'asticella verso il Movimento.
Il vuoto a sinistra
Diamo uno sguardo dall'altra parte del cielo, partendo dal blocco Pd-ex Sel o quello che resta. E' il gruppo che più si agita, avendo imparato (male, ndr) l'uso dei social e così bombarda di tweet e post il mondo intero, sperando di superare in quantità l'attività degli “stellini”. Il risultato è “socialmente pietoso”, così come i contenuti che contengono al 98 per cento “denunce contro” e per uno scarso 2 per cento a proposte e idee. Insomma, lo stesso film mandato in onda dal destra-centro centrodestra quando in Campidoglio c'era Ignazio Marino. Anche sul fronte della leadership piddina, il piatto langue. La punta di diamante che la sfortunata avventura di Roberto Giachetti ha portato in Aula Giulio Cesare è la consigliera Michela Di Biase, al secolo lady Franceschini, uno dei ministri del Governo Gentiloni ex Renzi ,che non nasconde la voglia di sostituire Renzi alla guida di un Partito Democratico che fa ridere. Se poi si guarda Roma, la solita “risata vi seppellirà”. Dunque, il Pd ha le stesse possibilità di vincere un'ipotetica elezione, che ha la Raggi di applicare le direttive che arrivano dai Tavoli del Movimento.
Il nulla a Destra
C'è poi la Destra, perché il Centro ipoteticamente rappresentato da Forza Italia e Lista Marchini conta come il due di briscola. Anzi, ad onor del vero, l'unico a ragionare sembra proprio Alessandro Onorato ma è poco più di una flebile voce, non in grado di smuovere le coscienze necessarie ad esprimere un sindaco alternativo all'M5S.
Dunque la Destra. Con Giorgia Meloni che si è già candidata a non vincere solo perché puntava alla leadership nazionale e che si guarderebbe bene dal ri-candidarsi quando ormai l'asse con Salvini le garantisce una presenza nazionale, ispirata a Marin Le Pen. Visto dall'alto di Giorgia, il Campidoglio può essere una vera “patata bollente”- Meglio lasciarla ad altri.
In questo scenario Virginia Raggi è l'unica speranza di governo per Roma, a condizione che scenda dal suo trono dorato di sorrisini e “bello bellissimo” e scopra una volta per tutte che è il sindaco di Roma, al pari di un ministro della Repubblica.
Va aiutata, a condizione che si faccia aiutare.