Roma

Virginia Raggi vende 105 pistole, 15 fucili. La Polizia Provinciale è all'osso

Tra tutti i dipendenti dell'ex Provincia di Roma rimangono solo 106 pubblici ufficiali: l'armeria venduta all'asta

Virginia Raggi vende all'incanto 105 pistole, 15 fucili, 3 carabine e 3 lanciasiringhe. In quella che un tempo era la Polizia della Provincia di Roma e che con Nicola Zingaretti fu affidata al comando di Luca Odevaine, poi travolto da Mafia Capitale, scoppia la pace e le armi non servono più.

In realtà, come racconta il decreto n. 29 dello scorso 26 giugno e firmato da Virginia Raggi in qualità di sindaco di quell'ameba che ha preso il posto della Provincia e che la riforma ha soprannominato Città Metropolitana, le armi le Guardi Provinciali più che usarle per fortuna le hanno portate a spasso e nei foderi per anni. Ora però con i prepensionamenti, la riduzione ai minimi termini delle competenze voluta dal “riordino” Del Rio, il reggimento di pistoleri e fucilieri, nonché addormentatori di animali feroci con sparasiringhe, si è così ridotto che in armeria ci sono più munizioni e armi che uomini pronte ad indossarle. In totale sono rimasti in 160 le Guardi Provinciali che hanno mantenuto la qualifica di Agente di Pubblica Sicurezza, lo status che permette la detenzione e l'uso delle armi e così invece di lasciarle giacere in n magazzino, la Raggi dichiara la pace e cede al miglior offerente il “pacchetto da guerra”.

Per le Guardie Provinciali è infatti molto più proficuo piazzarsi con qualche autovelox sulle scassatissime strade dove compaiono chilometri di buche e improvvisi rallentamenti a 20 e 30 all'ora, piuttosto che adempiere ai vecchi compiti di istituto.

E così la speranza di fare un po' di euro con la ferraglia in dotazione è affidata alle armerie autorizzate, unici soggetti a poter partecipare all'asta che sarà bandita e i cui proventi andranno direttamente nelle casse, visto che non è prevista alcuna destinazione specifica.

Le pistole in vendita sono le vecchie Beretta 98 FS, adottate all'inizio degli Anni Ottanta e che si aggiungono ai fucili Benelli M1Super 90 e ai Benelli M3 super 90 a pompa, oltre alle carabine e alle sparasiringhe.
L'idea di eliminare la “ferraglia” dall'armeria della Ex Provincia porta la firma del consigliere Matteo Manunta, eletto a Civitavecchia e delegato ad Ambiente e Polizia Locale della Città metropolitana.

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