Roma

Virus, la Regione vieta ai volontari di sanificare le strade: Comuni in crisi

Una circolare dell'Agenzia Regionale di Protezione Civile vieta “l'utilizzo improprio dei volontari”. Così la Regione mette in ginocchio i piccoli Comuni

di Federico Bosi

Il Lazio vieta l'utilizzo dei volontari per combattere l'emergenza Coronavirus: non potranno essere utilizzati per sanificare strade, ville e parchi. I piccoli Comuni in ginocchio: per la Regione i volontari possono scendere in campo solo contro terremoti, incendi e bufere di neve.

 

La conferma arriva da una circolare dell'Agenzia Regionale di Protezione Civile, firmata dal direttore Carmelo Tulumello ed inviata a tutti i sindaci dei comuni della Regione Lazio. “Pervengono a questa Agenzia numerose segnalazioni circa l'utilizzo improprio del volontariato regionale di protezione civile e delle attrezzature in dotazione allo stesso. In particolare risulta che alcune Organizzazioni di Volontariato siano state incaricate di effettuare attività di disinfestazione nelle aree comunali. Si evidenza, in questo senso, che una simile attività non rientra tra quelle sin qui indicate dalle Autorità sanitarie come funzionale al contenimento del Covid-19 e, in ogni caso, una simile attività deve essere eseguita sa una ditta specializzata con prodotti idonei allo scopo ed adeguate attrezzature e competenze connesse all'esecuzione”.

Così la Regione mette in ginocchio i piccoli Comuni laziali. È il caso di Castel Madama, comune di poco più di 7 mila abitanti vicino Tivoli dove sono due i casi accertati di Coronavirus. Qui sono stati utilizzati e volontari ed i mezzi della Protezione Civile per sanificare le strade, le ville ed i parchi mentre le scuole e tutti gli uffici del Comune sono stati sanificati da una ditta specializzata.

“Il Dpcm diceva che dovevamo provvedere con la sanificazione delle delle aree comunali attraverso una ditta specializzata e così è stato fatto per uffici, scuole, biblioteche e centri anziani – spiega il vicesindaco del Comune, Federico Pietropaoli –. Per poter far stare tranquilli maggiormente i nostri cittadini abbiamo deciso, sulla falsa riga di altri comuni della Regione, di chiedere ai volontari per la sanificazione di quelle aree dove c'è maggior flusso di persone come, ad esempio, le strade dove sono situati supermercati o farmacie, che sono ultimamente sempre molto affollate. Non potevamo aggravare ulteriormente le casse comunali ricorrendo ad una ditta specializzata per sanificare tutto il territorio e ci è parso giusto chiedere aiuto a loro. Il sindaco ha comprato di tasca propria i prodotti idonei alla sanificazione di strade, prodotti ad oggi quasi introvabili sul mercato, e chiesto ai volontari di utilizzare i mezzi in dotazione alla Protezione Civile ma il direttore regionale Tulumello ci ha detto di non poter proseguire. In un momento così drammatico ci sembra assurdo che la Regione ci paralizzi in questa maniera. I volontari sono gente del paese, persone preziose che vogliono dare una mano ai cittadini ma alla Regione questo non importa. Quando abbiamo ricevuto la lettera, ritenuta inopportuna, siamo rimasti basiti”.

Ma se non possono essere utilizzati per sanificare le strade, cosa la Regione consente di fare ai volontari? “Niente – conclude il vicesindaco Pietropaoli –. Secondo loro i volontari possono essere utilizzati solamente per affrontare terremoti, incendi o per lo spargimento di sale dopo una forte nevicata. Preferiscono tenerli fermi pur di utilizzarli per autiere i comuni a fronteggiare il Coronavirus”.