Roma
“Vittime dei trasporti di Roma”: prete denuncia la vergogna al parlamento Ue
Don Ugo Quinzi, cappellano di una clinica romana, trascina Atac, Cotral, Regione e Comune al giudizio della presidente Ue, Metsola: la petizione
Bus e tram insufficienti, stazioni e fermate obsolete, affollamento inverosimile e personale Atac a volte pericoloso: un prete romano, don Ugo Quinzi, cappellano di una struttura psichiatrica privata in convenzione, denuncia le inefficienze del trasporto pubblico romano direttamente alla presidente del Parlamento Europeo, la maltese Roberta Metsola.
Una vita passata sui mezzi pubblici, don Ugo Quinzi, cappellano della Samadi, la una struttura specialistica del Gruppo Garofalo, dedicata alla salute mentale e ai disturbi correlati di Grottarossa, è il “don” che sta denunciano a colpi di tweet e di video tutto ciò che accade sui mezzi pubblici di Roma.
Il suo "calvario" giornaliero
Si alza ogni giorno intorno alle 4 e dal suo “alloggio” di San Giovanni raggiunge la struttura psichiatrica di Grottarossa dove arriva mediamente dopo 3 ore di calvario per coprire una distanza di 15 chilometri circa, con una velocità media folle di 5 chilometri all'ora, manco fosse un pedone. Per andare ad assistere i suoi malati, sale sul bus notturno Nma (quello che sostituisce la Metro A) a San Giovanni; scende a piazzale Flaminio e prende altri due bus sino a Saxa Rubra, dove arriva alle 6,43 e oltrepassa il cancello della struttura alle 7,15. Si è svegliato alle 4,35.
Don Quinzi twitta la disperazione degli utenti
Ora don Ugo è anche un prete digitale e oltre a gestire un blog personale, è anche un cinguettatore seriale. Proprio su twitter ha lanciato una petizione su change.org per chiedere alla presidente del Parlamento Europeo, al presidente del Senato e al presidente della Camera, l'istituzione di una Commissione indipendente sul trasporto pubblico e sulla mobilità di Roma. Il primo obiettivo è raccogliere 500 firme ma visto il carattere e la determinazione, si prepara a coalizzare romani e turisti.
Ma non è solo: sempre in rete quasi 20.000 firme in due settimane per la petizione lanciata dal Comitato Pendolari Roma Lido per protestare contro i continui disservizi della nuova “Metromare”. Anche questa raccolta di firme è stata pubblicata sul sito change.org con l’obiettivo di rivolgere una serie di richieste alla Regione Lazio e ad Astral e a Cotral, cui il servizio è stato affidato dal primo luglio.
La petizione alla presidente Roberta Metsola
Ma torniamo al cappellano don Ugo: l'incipt della petizione è già un giudizio di condanna: “Il Servizio di Trasporto Pubblico e la mobilità di Roma Capitale d'Italia versano in una crisi gravissima. Siamo cittadine e cittadini, lavoratrici e lavoratori, genitori, turisti in visita alla Città Eterna. Quotidianamente ci troviamo ad affrontare una palese condizione di inefficienza dei trasporti: dall'insufficienza dei mezzi pubblici circolanti (treni, bus, taxi) all'obsolescenza delle stazioni, dalle fermate dei bus inadeguate al poco credibile sistema di informazione dei viaggiatori, dal mancato rispetto degli orari al trattamento disumano dei disabili, dall'affollamento inverosimile delle vetture al comportamento a volte pericoloso del personale, dalla circolazione di veicoli esonerati dalle restrizioni che fanno di Roma una tra le Capitali europee più inquinate a improvvisate sperimentazioni di mobilità sostenibile”.
Il disastro Atac
Scrive il don: “La Società Atac, il cui socio unico è il Comune di Roma, si trova in condizioni fallimentari ed è stata ammessa al concordato preventivo. La Società CoTraL sembra incapace di assicurare un efficiente servizio pubblico su rotaia della Metro Roma-Lido e della Ferrovia Flaminio-Montebello. La Società Roma TPL, che ha ricevuto in appalto alcune linee periferiche del servizio urbano, secondo notizie di stampa pare presentare gravi problemi di gestione. Il complesso dei disservizi legati al trasporto pubblico e alla mobilità urbana di Roma presenta un costo rilevante per l'intera collettività, in quanto nel corso degli anni svariati miliardi di euro della fiscalità generale sono stati destinati ad appianare la situazione debitoria del Comune di Roma. Tale situazione incide anche sui rapporti con l'Unione Europea nella misura in cui lo Stato Italiano beneficia di sovvenzioni da parte dell'Unione da cui può trarre in qualche modo vantaggio il Comune di Roma Capitale”.
L'appello al Parlamento Europeo
“Perciò noi Cittadine e Cittadini, anche in qualità di utenti del Servizio di Trasporto pubblico di Roma, ci appelliamo al Parlamento Europeo, al Senato della Repubblica italiana e alla Camera dei Deputati italiana. Chiediamo con forza che, con senso di responsabilità, Rappresentanti di Cittadine e Cittadini dell'Unione Europea e dello Stato Italiano prendano a cuore la condizione in cui versa Roma Capitale, patrimonio della storia e della cultura non solo italiana e europea ma addirittura dell'umanità. Con il presente appello presentiamo una petizione a norma dell'Art. 44 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea e dell'Art. 50 della Costituzione Italiana affinché venga istituita dalle rispettive Istituzioni una Commissione indipendente, anche congiunta, con membri di alto profilo scientifico e politico italiani e dell'Unione Europea”.