Roma
“Volete voi uccidere l'Atac”. Radicali all'attacco: “A gara, non è risanabile”
Magi: “Stefàno può dire che sono aumentate le sanzioni, i controlli, in realtà il servizio è peggiorato”
Un referendum che per Atac equivale a una condanna a morte. Lo hanno presentato i Radicali Roma e Radicali Italiani che chiedono ai romani di esprimersi sulla fine del monopolio e di affidare tutto il trasporto di Roma a chi vincerò le gare. Di fatto una totale privatizzazione del servizio.
Il quesito è chiaro: "Volete voi che, a decorrere dal 3 dicembre 2019, Roma Capitale affidi tutti i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e su rotaia mediante gare pubbliche, anche a una pluralità di gestori e garantendo forme di concorrenza comparativa, prevedendo clausole sociali per la salvaguardia e la ricollocazione dei lavoratori nella fase di ristrutturazione del servizio?".
Il dossier
"Abbiamo fatto un dossier molto dettagliato, con dati recentissimi, anche relativi al servizio nell'anno 2015, mostrano una situazione disastrosa e a nostro avviso irrecuperabile di Atac. L'azienda più grande nel settore, ma anche la più indebitata. È un'azienda, che a nostro avviso non ha possibilità di risanamento". Così il segretario di Radicali Italiani Riccardo Magi, intervenuto alla Conferenza stampa di presentazione della campagna referendaria, che si è tenuta questa mattina. "Quindi - ha continuato Magi - chi come la sindaca Raggi, nei giorni scorsi, ci dice che facendo la guerra all'evasione si risana l'azienda, in realtà sta prendendo in giro i romani. C'è una questione di fondo che va posta: che è quella della modalità di affidamento del servizio. L'affidamento è fatto dal comune di Roma in house, quindi direttamente, non c'è una gara pubblica, che è quello che noi chiediamo. E questa situazione ha fatto si che il comune di Roma non svolgesse più il suo ruolo nell'interesse pubblico. Il suo ruolo dovrebbe essere, prima di tutto, quello di programmare il servizio, regolarlo e controllarlo. Nel momento in cui, da troppi anni, si identifica il comune con l'azienda, questa programmazione non può più esserci. Basti pensare che sistematicamente l'atac fallisce gli obiettivi del contratto di servizio e l'amministrazione comunale non fa nulla. C'è un meccanismo perverso e malato alla base - ha spiegato Magi -che noi abbiamo tentato di affrontare negli anni passati in consiglio comunale, questo non è mai avvenuto, per volontà delle forze politiche, dei sindaci che si sono susseguiti in questi anni e non è avvenuto perché c'è un blocco di interessi fortissimo intorno ad Atac, legati al consenso elettorale, politico e al potere sindacale che c'è. Per questo noi attiviamo il referendum. Inizia la raccolta delle firme, le prime mille firme che servono per la procedura del referendum comunale".
Attacco al Cinque Stelle
Infine, il segretario di Radicali Italiani commenta: "Stefàno può dire che sono aumentate le sanzioni, i controlli, non può assolutamente affermare che sia migliorato il servizio, perché in realtà il servizio è peggiorato", ha concluso Magi. Oltre al quesito referendario e al sito della campagna, "mobilitiamoroma.it", i Radicali hanno annunciato le numerose adesioni già raccolte e illustrato un ampio dossier comparativo sulla mobilità, che mette a confronto i modelli di gestione del trasporto pubblico locale delle altre capitali europee.