"Volevamo far saltare Ponte Sant'Angelo". Bertolaso choc al processo per gli appalti del G8 - Affaritaliani.it

Roma

"Volevamo far saltare Ponte Sant'Angelo". Bertolaso choc al processo per gli appalti del G8

"Ma quale champagne? Quali preservativi? Io frequentavo il Salaria Sport Village per rilassarmi e farmi massaggiare. Attraversavo un periodo di forte stress e ogni tanto cercavo di 'staccare'. Chiedete al mio fisiatra che conosce tutti i miei problemi muscolo-scheletrici". Al processo per gli appalti del G8, è di scena Guido Bertolaso, l'ex capo Dipartimento della Protezione civile. E' sul banco degli imputati per il reato di corruzione: secondo la Procura di Roma, avrebbe compiuto atti contrari al proprio ufficio favorendo illegittimamente l'imprenditore Diego Anemone, titolare del Salaria Sport Village, interessato ad aggiudicarsi gli appalti che dal 2008 al 2010 erano gestiti dalla Struttura di Missione incardinata al Dipartimento per lo sviluppo del turismo presso la presidenza del consiglio.

Nei giorni peggiori della piena del Tevere nell'inverno 2008, la Protezione Civile valutò la possibilità di far saltare ponte Sant'Angelo, nel cuore di Roma, davanti a Castel Sant'Angelo, perche' l'effetto "diga" che si creava con i barconi incastrati alla base del ponte poteva degenerare. E' la rivelazione di Guido Bertolaso, all'epoca capo della Protezione Civile, durante il processo: "Per 72 ore, giorno e notte - ricorda Bertolaso - ho tenuto d'occhio la piena con questi barconi che si andavano a incastrare sotto Ponte Sant'Angelo facendo da diga al fiume. La situazione si era fatta molto critica, si ipotizzo', ma non fu mai detto pubblicamente, la possibilita' di far saltare il ponte, salvando le statue del Bernini se le cose fossero precipitate".