Voli in ritardo, cancellati, overbooking. Un servizio promette rimborsi
La sfida di Claim It, una società a tutela dei passeggeri aeroportuali
Dopo il successo europeo sbarca in Italia Claim It, una nuova azienda di servizi legali che permette il rimborso di ingenti somme per coloro che hanno dovuto sopportare voli con lunghi ritardi, cancellazioni o andati in overbooking.
Presso la Residenza dell’Ambasciatore del Belgio a Roma, Patrick Vercauteren Drubbel, il C.E.O. e fondatore di Claim it Ralph Pais e il responsabile della parte legale Abraham Moszkowicz hanno presentato alla stampa italiana l'ambizioso e rivoluzionario progetto che approda in Italia, un obiettivo importante, un mercato vasto e con notevoli potenzialità.
Secondo un calcolo, infatti, gli italiani possono ancora reclamare 270 milioni di euro effettuando semplicemente il log in sul sitowww.claimit.eu. Con pochi click sarà possibile compilare un modulo e inviarlo in qualche minuto ai legali della società. Il servizio è interamente gratuito e, solo a successo conseguito e a rimborso avvenuto, Claim It avanzerà la richiesta di un 25% di commissione.
“Dopo aver conquistato diversi mercati europei, riteniamo maturi i tempi adesso per proporci anche in Italia con uno staff attivo” afferma Ralph Pais. “La maggior parte degli italiani non è a conoscenza di questo regolamento europeo, che protegge anche loro. Né sa a quanto ammonta la cifra di denaro perduta”.
Claim it è nata dall’idea dell’imprenditore belga-olandese Ralph Pais nel 2012, quando decise di esaminare con maggior attenzione i diritti dei passeggeri dei voli. I risultati degli studi furono sorprendenti: in Europa non vengono reclamati circa 3 miliardi di euro, una somma consistente dunque, che spetta a milioni di persone. Solo il 7 per cento dei passeggeri indennizzabili rivendica i propri diritti.
Claim it s’impegna con la sua attività a tutelare quei passeggeri ignari dei propri diritti. Non avvalendosi soltanto degli specialisti legali dell’azienda, ma lavorando a stretto contatto con studi legali di elevata reputazione nella maggior parte delle capitali europee, assicurando così i migliori risultati.
Secondo la legge europea, i passeggeri i cui voli hanno subito più di tre ore di ritardo, sono stati cancellati o sono andati in overbooking, hanno diritto ad un risarcimento pari a € 250, € 400 o € 600 a passeggero a seconda della tratta aerea. L’ammontare di tali risarcimenti è fisso, indipendentemente dal costo del biglietto. Se la tratta è fino a 1500 km (per esempio, Londra - Malaga) si ha diritto a €250,00. Se la tratta è fra i 1500 e i 3500 chilometri (per esempio, Manchester - Roma) si ha diritto a €400,00. Se la tratta è maggiore di 3500 km (per esempio, Londra – New York) si ha diritto a €600.
Le norme hanno anche effetto retroattivo, e per l'Italia potranno inoltrare la richiesta di risarcimento tutti i passeggeri che hanno avuto un volo cancellato o in ritardo negli ultimi 3 anni. In Belgio il termine è di un anno mentre per il Regno Unito sono sei gli anni a disposizione.
Circa 1,1 milioni di italiani si sono trovati su uno degli 8400 voli che, negli ultimi tre anni, hanno subito più di tre ore di ritardo o che sono stati cancellati - ha aggiunto Abraham Moszkowicz, uno dei più prestigiosi avvocati d'Olanda, che ha escluso per ora l'interesse della società per l'applicazione della formula di Claim it ad altri settori, quali ad esempio il ferroviario. Il 97% di questi passeggeri non ha sporto alcun reclamo per essere rimborsato: l’ammontare che resta da reclamare è quindi di 270 milioni di euro.
“Il rimborso si applica ai voli provenienti da qualsiasi aeroporto europeo o se il volo atterra in un aeroporto europeo” – ha precisato il fondatore e amministratore delegato Ralph Pais, - purché, in quest’ultimo caso, si tratti di una compagnia aerea europea”. Sono stati presi in esame anche i casi di scioperi non autorizzati per i quali vale la richiesta del rimborso, mentre molto importante è il criterio per il quale si stabilisce l'ammontare del ritardo sin dal momento in cui l'aereo una volta atterrato, non si ferma e permette l'uscita dei passeggeri.
Talvolta i privati che reclamano direttamente il loro rimborso non vengono presi sul serio dalle compagnie aeree. Nei paesi in cui è già attivo, Claim it si è dimostrato già molto efficace: per una parte dei casi, se i reclami vengono sporti dai privati, le compagnie aeree temporeggiano e dopo una breve e non esauriente risposta alla richiesta di risarcimento, la pratica spesso si arena favorendo in tal modo le compagnie che sono contrarie al rimborso. Mentre se Claim it sporge il reclamo, e ciò acquista maggior valore se la singola richiesta viene moltiplicata per più passeggeri, il rimborso è immediato. Hanno acquisito credibilità e finora hanno ottenuto successo nel 92% dei casi. La maggior parte delle controversie vengono risolte in seguito ai negoziati tra Claim it e le compagnie aeree.
Nel momento in cui riceve un reclamo, Claim it intraprende le prime azioni per definire la responsabilità della compagnia aerea pertinente. A seconda della risposta da parte di quest’ultima, Claim it prende dunque le misure necessarie. Generalmente, si possono presentare due possibilità. Nel primo caso, la compagnia aerea e Claim it trovano un accordo comune, determinando così una soluzione per il cliente che viene rimborsato e il caso può essere chiuso. Nella seconda possibilità, se non si arriva ad un accordo con la compagnia aerea, ci si rivolge al tribunale. Rispettivamente al caso e al paese specifici, la decisione finale spetterà al tribunale. Il fatto che ci siano stati casi recenti che sono stati portati fino alla Corte di Giustizia Europea nonostante le chiare sentenze precedenti, dimostra le tempistiche che l’industria aerea è pronta a sopportare per evitare di rimborsare coloro che sporgono validi reclami. I tribunali comunque hanno di nuovo pronunciato sentenze in favore dei consumatori. Rischi non ve ne sono, perché se Claim it non vince la causa, il cliente non paga. In caso di esito positivo, Claim it trattiene una commissione pari al 25% del rimborso.