Roma
Voto in Sardegna, il maestrale sull'Abruzzo? Marsilio: “Il vento non governa”
Il 10 al voto in Abruzzo. Di nuovo Pd e M5S contro il centrodestra, stavolta unito. Marco Marsilio: “La Sardegna è una storia a sè"
Il maestrale della Sardegna potrebbe superare l'Appennino e arrivare in Abruzzo? E Le Regionali in Sardegna sono il primo segnale di uno sfaldamento del centrodestra di Governo? Conferme o smentite arriveranno il 10 marzo quando si voterà per il rinnovo del Consiglio regionale.
Si affrontano centrodestra contro centrosinistra. Marco Marsilio Fratelli d'Italia con il centrodestra stavolta unito chiede di battere Luciano D'Amico candidato del Pd sostenuto da M5S, Azione, Alleanza Verdi e Sinistra - Abruzzo Progressista solidale, Abruzzo insieme e Riformisti e civici”.
Presidente Marsilio, il maestrale sardo fa paura? Potrebbe arrivare in Abruzzo?
“No, sono due cose separate e distinte”.
Perché?
“La Sardegna è un'isola è un'isola in tutti i sensi. La sua storia e la vicenda non vedo come possano influenzare gli abruzzesi”.
Verrebbe voglia di dire che il vento non cambierà in montagna?
“Possono dire quello che vogliono, possono commentare come vogliono”.
I sondaggi che prevedono?
“Non è più tempo di sondaggi. Gli ultimi pubblicati dicono che noi e il centrosinistra siamo separati da qualche decimale e chi dice che siamo separati da 6 punti. I sondaggi sono una cosa il voto un'altra”.
“Perché in Abruzzo dovrebbe essere confermato il centrodestra?
“Abbiamo lavorato bene. Abbiamo preso una Regione che viveva una situazione di e crisi e forte rassegnazione e di ora siamo di fronte ad obbiettivi importanti e grandi temi per il futuro. Oggi ci sono in campo infrastrutture importanti come le Ferrovie. E non chiamatela Alta Velocità... Solo Conte la chiamava Alta Velocità qundo i fondi messi a disposizione non bastavano neanche per la ferrovia. E oggi viene viene in Abruzzo a rivendicare i meriti su questo tema. Io direi le sue colpe. Noi apriamo cantieri sulla Roma-Pescara, sul bacino acquifero del Gran Sasso e ponti e autostrade per centinaia di milioni di appalti. In Abruzzo si è discusso tanto ma nessuno prima di noi ha fatto”.
Cosa può spaventare della coalizione di centrosinistra?
“Le dico la verità: mi spavento quando vedo il mio avversario D'Amico presentarsi come garbato professore universitario che non ha il coraggio di dire che il collega di partito Vincenzo De Luca sta sbagliando contro la Meloni. E mi fa paura il fatto che non è altro che è il prestanome del vecchio Pd che vorrebbe trasformare il mio Abruzzo in una nuova Campania dove il Governatore insulta il presidente del Consiglio”.
Dopo il voto in Sardegna pensa che la campagna elettorale in Abruzzo possa “avvelenarsi”?
“Mi auguro di no, spero proprio di no. La mia regione ha bisogno di fatti”.
Le regole del voto
Si vota domenica 10 marzo, dalle ore 7:00 alle ore 23:00, si vota in Abruzzo per l’elezione del Presidente della Regione e per il rinnovo del Consiglio regionale.
L’elettore può:
votare un candidato Presidente, e il voto NON si estende alle liste ad esso collegate
votare una lista, e il voto si estende anche al candidato Presidente ad essa collegato
votare un candidato Presidente e una delle liste ad esso collegate.
L’elettore può esprimere una o due preferenze per i candidati a consigliere della lista prescelta, scrivendo il cognome oppure il nome e il cognome in caso di omonimia.
Se esprime due preferenze, queste devono essere di genere diverso (per una donna e per un uomo, o viceversa, comunque della medesima lista); in caso contrario la seconda preferenza è nulla e resta valida solo la prima.
Non è consentito il voto disgiunto: sarà considerata nulla, la scheda con il voto espresso per un candidato Presidente e per una lista diversa da quelle a lui collegate.