Roma
Zingaretti, Policlinico Umberto I simbolo del fallimento Pd: malati ammassati
Al pronto soccorso del Policlinico Umberto I pazienti ammassati in una stanza e gli infetti “parcheggiati” nei corridoi. Forza Italia contro il Governatore Pd
di Enza Colagrosso
Il Policlinico Umberto I nasconde i malati nel pronto soccorso. Attese, prima del triage, apparentemente sostenibili, ma i paziente una volta superato questo primo step, vengono ammassati in uno stanzone e i malati, già constatati infetti, divisi dagli altri con una tendina. Forza Italia: “Questa la conferma del fallimento di Zingaretti”.
Alle ore 10 l’accesso al pronto soccorso registrava 100 persone, e la gran parte era già da tempo in attesa della visita medica dopo il triage. “Al Policlinico (come lo chiamano i romani, ndr), tutto sommato la situazione è sotto controllo tanto che quando si verificano atti di violenza verso i medici o infermieri, questo non avviene a seguito dell’estenuante e lunghissima latenza in attesa di una diagnosi o di una cura, ma solo perché spesso, oggi, questa struttura è diventata una sorta di supporto sociale”. Ci spiega così Ferdinando Romano, Direttore sanitario del Policlinico, portandoci poi come esempio il fatto che uno dei soggetti coinvolti negli episodi di violenza degli ultimi giorno aveva già collezionato ben 110 accessi nella struttura. Sempre secondo il Direttore sanitario bisogna arrendersi all’evidenza che il pronto soccorso è divenuto il solo accesso rapido all’erogazione dei servizi sanitari.
Difficile essere d’accordo con quanto affermato da Ferdinando Romano, perché la tanta gente ammassata, affetta dalle più disparate patologie racconta altro, ed è pronta a sottoscrivere che dopo ore e ore d’attesa “non dico che sia giusto aggredire i medici, ma le reazioni incontrollate arrivano”, commenta una signora che, nella sala d’attesa per i parenti, ci racconta che aspetta notizie del marito già da 5 ore.
Questo incontro con il Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I l’ha voluto Antonello Aurigemma, presidente del gruppo Forza Italia in Regione Lazio che, con Giuseppe Simeone, presidente della VII Commissione sanità in Regione Lazio, ha deciso di rappresentare la sua solidarietà a quei medici che in questi giorni hanno subito atti di violenza e ha voluto poi rendersi conto di persona della reale situazione in cui opera il pronto soccorso. “Vengo qui per porgevi la mia solidarietà - ha detto Aurigemma incontrando medici e infermieri - e voglio che i gesti di violenza avvenuti vengano condannati da tutti perché ciò che temo è l’emulazione dei comportamenti. Nessuna violenza è giustificabile, e meno che mai quella verso il personale medico che con professionalità e dedizione lavora affrontando mille situazioni”.
“Forse delle cose - ha aggiunto poi l’esponente di Forza Italia - andrebbero cambiate: penso al tipo d’accoglienza che viene data ai pazienti, ma anche alla scelta di sistemi deterrenti, come l’installazione di telecamere o di una guardiania armata presente costantemente in pronto soccorso”. Aurigemma dopo aver attraversato l’intera struttura guidato dal Direttore sanitario Romano ha poi commentato: “Ritengo, dopo la visita di oggi, che la situazione che ho trovato sia la conferma del fallimento delle politiche sanitarie dell’amministrazione Zingaretti. Arrivando in questo pronto soccorso sembra di essere calati sul set di 'Medici in prima linea' tutte le problematiche vengono traslate in una stanza di decantazione. Ciò non significa offrire un servizio dignitoso”.
Chiunque di noi conosce le file estenuanti che si è costretti a fare quando si ha bisogno di un pronto soccorso. A livello nazionale per rendere più veloce l’accesso alle cure sono stati introdotti nuovi colori con cui al triage viene stabilità la gravità della patologia d’entrata. Ora i colori sono cinque perché è stato introdotto l’arancione e l’azzurro.
È ormai legge da tempo anche un’altra cosa, che rende ancor più critica la situazione constatata dal Policlinico, ed è la normativa che impone che il soggiorno nell’Osservazione breve del pronto soccorso deve durare meno di 48 ore, poi il paziente deve essere o dimesso, se l’acuzie è risolta, oppure deve essere sistemato in reparto per ricevere le cure appropriate. Al Policlinico non si è parlato di questa tempistica per la mancanza di posti letto che non coprono la richiesta sanitaria del territorio.
Ora, parlando più in generale dell’uscita dal piano di rientro della sanità del Lazio va ricordato che questa non è legata solo al fattore economico, ma è previsto anche il rispetto di tutti i parametri gestionali. Pertanto una situazione come quella del Policlinico Umberto I, oltre a risultare pericolosa per i medici e pazienti, può rappresentare un problema per l’intero sistema sanitario regionale.