Pillole d'Europa
AIUTI EUROPEI PER IL SISTEMA SANITARIO, PER LA GENITORIALITA’, PER MIASTENIA
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI
In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com
Domanda: ci sono aiuti europei per associazioni che si occupano di malattie rare come la miastenia? Gianni Usai
Risposta: sì. Ci sono fondi per cooperare in rete con altri centri di ricerca, ospedali, università, associazioni di pazienti grazie agli European Reference Network attivi dal 2017 grazie alla Commissione europea. Inoltre ci sono i fondi del programma EU4Health che incentivano progetti in cui centri di ricerca e associazioni di pazienti di malattie rare collaborino per studiare soluzioni che migliorino la qualità di vita dei malati e dei caregivers. Molto attiva è la associazione AIM (associazione italiana miastenia) che è riuscita anche a sensibilizzare il parlamento europeo e a creare un kit esperienziale per far meglio comprendere cosa accade al nostro corpo quando si è malati di miastenia. Il dott. Renato Mantegazza, presidente della associazione AIM spiega:” Con il nostro team di ricerca abbiamo contribuito a rivoluzionare le cure per la miastenia. Stiamo aprendo anche nuove sedi, ad esempio in Sicilia a Palermo, proprio per informare meglio sulla patologia, sui sintomi da non sottovalutare e sulle nuove possibilità di diagnosi e cura, visto che collaboriamo a livello europeo ed internazionale da anni. Abbiamo anche attivato un servizio gratuito di assistenza per le famiglie per chiarire quali sono i diritti esigibili dai malati di miastenia (www.miastenia.it)”.
Domanda: ci sono fondi europei per migliorare il sistema sanitario? Nicola Fusco
Risposta: sì. La salute è un investimento per l’Unione europea e non è concepita come una spesa e, con un bilancio di 5,3 miliardi di euro, per il periodo 2021-2027, è attivo il programma comunitario EU4Health rappresenta un sostegno finanziario senza precedenti dell'UE nel settore sanitario. EU4Health invia un messaggio chiaro: la salute pubblica è una priorità per l'UE. I fondi europei cofinanziano progetti per rafforzare i sistemi sanitari; condividere i dati sanitari, gli strumenti e i servizi digitali, la trasformazione digitale dell'assistenza sanitaria; migliorare l'accesso all’assistenza sanitaria; sviluppare e attuare la legislazione dell'Unione Europea in materia di salute e un processo decisionale basato su elementi concreti; favorire la cooperazione integrata tra i sistemi sanitari nazionali. A quattro anni dall'individuazione dei primi casi di covid-19, molte delle soluzioni proposte per rispondere più efficacemente alla pandemia sono state integrate nella legislazione dell'UE. L'obiettivo era rafforzare la preparazione collettiva alle crisi sanitarie, nel quadro di un’Unione europea della salute forte. La Commissione europea ha redatto una relazione 2023 sullo stato della preparazione sanitaria che si concentra sulle misure adottate dall'Unione Europea per migliorare la capacità di far fronte a gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero. Il documento intitolato “Lo stato della sanità nell'UE: relazione di sintesi 2023” esamina le prestazioni dei sistemi sanitari in tutta l'Unione europea nel soddisfare le esigenze dei cittadini europei. Comprende profili sanitari specifici per paese, in cui si presta particolare attenzione all'impatto del covid-19 sulla salute mentale e alle riforme attuate dagli Stati membri per affrontare questa crescente sfida. Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, ha dichiarato: “La pandemia di covid-19 ha esercitato una pressione senza precedenti sulle nostre società, sulle nostre economie e sui nostri sistemi sanitari. La risposta che abbiamo dato ha gettato le basi per una Unione europea della salute forte, meglio preparata alle crisi sanitarie future e che offra assistenza sanitaria di alta qualità a tutti i cittadini”. Le sfide sanitarie sono di natura trasversale. EU4Health collabora con altri programmi, politiche, strumenti e azioni dell'Unione europea quali il Fondo sociale europeo Plus che cofinaznia progetti per aiutare i gruppi vulnerabili ad accedere all'assistenza sanitaria; il Fondo europeo di sviluppo regionale che cofinanzia progetti per migliorare le infrastrutture sanitarie regionali; il programma Horizon Europe che finanzia progetti di ricerca anche in ambito sanitario; i fondi del cosiddetto meccanismo di protezione civile dell'UE/rescEU che finanzia la creazione di creare scorte di forniture mediche di emergenza; i fondi del programma Europa digitale e del cosiddetto meccanismo per collegare l'Europa che finanzia progetti per creare le infrastrutture necessarie per la sanità digitale; gli aiuti del programma Invest-Eu, del PNRR, del cosiddetto Strumento per il sostegno di emergenza; e pure i fondi del programma Erasmus Plus per la formazione nel settore sanitario. I fondi quindi ci sono, occorrono strategie e politiche concrete per utilizzarli al meglio.
Domanda: ci sono aiuti europei per la genitorialità? Erminia Prandi
Risposta: sì. Ad esempio è aperto un bando della regione Piemonte con fondi europei che cofinanzia proposte progettuali per la promozione della genitorialità positiva; è finanziato con le risorse del Fondo Sociale Europeo Plus 2021-2027. I progetti dovranno prevedere il rafforzamento delle competenze genitoriali e la creazione di opportunità per l'accompagnamento di figlie e figlie in situazione di vulnerabilità. Inoltre nei fondi del PNRR nella cosiddetta Missione 5, Inclusione e Coesione, M 5C2- Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore, l’Investimento 1.1. prevede un sostegno alle persone vulnerabili vi sono quattro categorie di interventi da realizzare da parte dei Comuni, singoli o in associazione con ATS. La prima riguarda proprio progetti ed interventi finalizzati a sostenere le capacità genitoriali e a supportare le famiglie e i bambini in condizioni di vulnerabilità e prevede un finanziamento per tutti gli ambiti territoriali italiani per il periodo 2022-2027. Inoltre il Parlamento europeo ha dato parere positivo alla proposta di legge sul riconoscimento delle decisioni e sull'accettazione degli atti pubblici in materia di filiazione. L’obiettivo è di garantire che la genitorialità, cosi come è stabilita in uno Stato dell'Unione Europea, sia riconosciuta automaticamente anche negli altri Stati membri, per offrire a tutti i minori gli stessi diritti previsti dalle leggi nazionali in materia di istruzione, assistenza sanitaria, custodia e successione. Gli Stati dell’Unione Europea potranno continuare a decidere se accettare situazioni specifiche, come ad esempio la maternità surrogata, ma saranno tenuti comunque a riconoscere la genitorialità così come stabilita da un altro Stato dell'UE, indipendentemente da come il bambino è stato concepito, è nato o dal tipo di famiglia che ha. Gli Stati membri avrebbero la possibilità di non riconoscere la genitorialità se manifestamente incompatibile con l’ordine pubblico e solo in casi ben definiti. Ogni situazione dovrà essere considerata individualmente per garantire che non vi siano discriminazioni, ad esempio nei confronti dei figli di genitori dello stesso sesso. Gli eurodeputati hanno approvato l'introduzione del certificato europeo di filiazione, volto a ridurre la burocrazia e a facilitare il riconoscimento della genitorialità nell'UE. Pur non sostituendo i documenti nazionali, potrà essere utilizzato al loro posto e sarà accessibile in tutte le lingue dell'UE e in formato elettronico. Tra i progetti europei già cofinanziati e attivi c’è ad esempio il progetto 4E-PARENT sul coinvolgimento dei padri fin dai primi momenti dalla nascita, in maniera concreta ed empatica. Le quattro “E” riepilogano i presupposti del progetto: Early, per la partecipazione da subito, Equal a indicare un approccio paritario ed equo, Engaged che richiama la partecipazione attiva e Empathetic per la valenza empatica, accudente e responsiva. Il progetto, che si avvale di un finanziamento europeo, vede l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) capofila e la partecipazione di diversi partner tra cui il Centro per la salute del bambino.