Pillole d'Europa
ESA E TECNOLOGIA ANTI-SPOOFING, AIUTI ALL’AGRICOLTURA, HERA INVEST PER LA SANITA’
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI
Domanda: ci sono dei progetti europei anti-spoofing? Ilaria Ponti
Risposta: sì. Ci sono diversi progetti europei. Segnalo, ad esempio, ASGARD anti-spoofing per la sicurezza marittima, cofinanziato da EUSPA e coordinato da Saab
e GMV. Il progetto ASGARD sta sviluppando una tecnologia all'avanguardia per contrastare le attività di spoofing GNSS in corso. Al centro di questa strategia di protezione tramite rilevamento c’è un ricevitore GNSS multi-costellazione e anti-spoofing che sfrutta il servizio OSNMA (Open Service Navigation Message Authentication) di Galileo per autenticare il messaggio di navigazione. Inoltre segnalo che, di recente, Way4Ward srl, una piccola azienda italiana, ha partecipato al Jammer Test 2024, il più grande evento internazionale in cui è possibile testare la tecnologia anti-spoofing in un contesto reale. Condotto nei pressi di Bleik, in Norvegia, agli inizi di settembre 2024, lo Jammer Test è un evento in cui si eseguono, in maniera controllata ed in ambiente reale, attacchi di spoofing e jamming che vanno ad interferire con i sistemi globali di navigazione GNSS quali il GPS americano e il Galileo europeo. In una località isolata, ed in accordo con l’amministrazione norvegese, per diversi giorni vengono condotti attacchi di spoofing e jamming, normalmente non permessi in Unione Europea ed in gran parte del resto del mondo. In questo modo, i partecipanti, oltre trecento, tra enti pubblici e privati, civili e militari, e gli esperti europei ed internazionali possono testare, in uno scenario reale, la loro tecnologia atta a rilevare e/o mitigare questo genere di attacchi. In particolare, Way4Ward, con la presenza del suo team composto dagli esperti prof. Andrea Basciu e Joseph Locantore, con il supporto dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha testato la sua soluzione, brevettata, chiamata “ASPIS”, che ha l’obiettivo di rilevare gli attacchi di spoofing e fornire dettagli sui specifici satelliti, frequenze e costellazioni coinvolte. Questo test, come hanno spiegato gli esperti prof. Andrea Basciu e Joseph Locantore, risulta per loro fondamentale per poter valutare l’accuratezza della soluzione ASPIS, che presto sarà sul mercato, nell’identificare gli attacchi in un contesto operativo, dopo che la soluzione era stata già testata in un contesto simulato. Il GNSS è ormai parte integrante della nostra vita quotidiana e costituisce un elemento chiave della società digitalizzata. Si tratta infatti di una tecnologia inizialmente militare, che nell’arco degli ultimi decenni si è integrata in una miriade di ambiti della nostra società: dalla navigazione aerea e marittima a gran parte dei settori produttivi ed industriali, a partire dall'agricoltura fino ad arrivare alla robotica. Inoltre troviamo questa tecnologia ad esempio in sistemi di sicurezza per evitare il furto di autovetture, macchine da lavoro, o perfino di yacht di lusso, la troviamo in tanti dispositivi del cosiddetto "Internet of Things" (IoT), come zaini e bracciali "intelligenti" per controllare i movimenti di una persona (ad esempio un anziano o un bambino che rientra da solo da scuola) fino ad arrivare agli smartphone. In questo caso, infatti, è la tecnologia che permette di localizzarci in un certo luogo e di guidarci in una città sconosciuta. Si tratta tuttavia di una tecnologia non esente da possibili manomissioni ed attacchi. In particolare, l’affidabilità della tecnologia può essere inficiata tramite due tipi di attacco: il “jamming", che impedisce la comunicazione tra i satelliti (che forniscono i segnali GNSS) ed il dispositivo, e lo “spoofing", che prevede la manipolazione dei segnali al fine di convincere i dispositivi di trovarsi in luogo diverso da quello in cui sono. Si tratta di attacchi ad oggi usati in zone di conflitto, come il Medio-oriente e il confine russo-ucraino, allo scopo di mettere fuori uso la tecnologia nemica basata su questi sistemi (come aerei, droni, apparecchi di geolocalizzazione, etc.) ma anche in zone civili. Infatti, negli ultimi anni, questo genere di attacchi si è fatto sempre più presente e sofisticato e, come evidenziato dal gruppo di lavoro sullo Spoofing del GPS (https://ops.group/dashboard/wp-content/uploads/2024/09/GPS-Spoofing-Final-Report-OPSGROUP-WG-OG24.pdf), già nei primi mesi del 2024 si ha avuto un aumento fino al 400 per cento rispetto all’anno precedente di attacchi di “spoofing” che hanno colpito aerei di linea. A titolo di esempio, come pubblicato dalla rivista americana “Wired”, nel solo mese di Aprile 2024, oltre 15000 aerei hanno subito attacchi di “spoofing" nella zona dell’aeroporto di Beirut (Libano). Visto il suddetto scenario, la soluzione ASPIS, brevettata fornisce una protezione fondamentale a tutte le applicazioni che possono avere impatti sia in termini di vite umane che economici, derivanti da attacchi di spoofing.
Domanda: mancano fondi per il settore sanitario, a livello europeo si sta pensando a come ovviare a questo problema? Giulio Nardoni
Risposta: Sì, grazie a Hera Invest. La Commissione europea, mediante l'Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) e la Banca europea per gli investimenti, ha di recente, ad esempio, firmato un accordo da 20 milioni di euro con una società biofarmaceutica francese per sviluppare medicinali ad ampio spettro al fine di combattere le minacce biologiche per la salute pubblica. L'analisi delle minacce condotta dall'HERA ha dimostrato l'importanza di sviluppare una piattaforma tecnologica basata sulla produzione di frammenti di anticorpi policlonali ad ampio spettro che riconoscano e neutralizzino gli agenti patogeni e le tossine nel corpo umano. Grazie alle sue capacità integrate di ricerca e sviluppo e di bioproduzione, questa piattaforma innovativa intende sviluppare e produrre rapidamente nuove immunoterapie, in modo da migliorare l'efficacia della risposta alle emergenze di sanità pubblica. Sono in fase di preparazione ulteriori investimenti con altre imprese europee, che permetteranno di stimolare l'innovazione per rispondere a minacce sanitarie prioritarie quali patogeni ad alto potenziale pandemico, minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari (CBRN) e resistenza agli antibiotici. Iniziativa faro dell'Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie, HERA Invest è un'integrazione di 100 milioni di euro al programma InvestEU finanziato dal programma EU4Health comunitario, che mira a proteggere i cittadini dalle minacce per la salute. Già infatti nel 2022 l’Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie, insieme agli Stati membri dell’Unione europea, ha individuato tre specifiche minacce per la salute ad alto impatto alle quali è fondamentale prepararsi a rispondere. Per garantire la disponibilità e l'accessibilità delle contromisure mediche, HERA sostiene lo sviluppo, la capacità di produzione e l'espansione della produzione, dell'approvvigionamento e della potenziale costituzione di scorte di medicinali, strumenti diagnostici, dispositivi medici e dispositivi di protezione individuale, nonché di altre contromisure mediche. In quest'ottica l'HERA ha collaborato con la Banca europea per gli investimenti per predisporre HERA Invest.
Domanda: ci sono aiuti europei per gli agricoltori? Nadia Fuscare
Risposta: sì, ci sono i fondi della Politica Agricola Comune e i fondi per le emergenze. gli agricoltori possono fare domanda per ricevere un anticipo fino al 70 per cento dei pagamenti diretti, rispetto al 50 per cento attuale. Analogamente i pagamenti anticipati per interventi basati sulle superfici e sugli animali nell'ambito dello sviluppo rurale possono essere aumentati fino all'85 per cento invece del consueto 75 per cento. Gli agricoltori dell'Unione Europea continuano ad affrontare problemi di liquidità, in particolare a causa di eventi meteorologici estremi che negli ultimi anni hanno avuto ripercussioni sulla resa delle colture, e per via degli elevati tassi di interesse sui mercati finanziari europei e dei prezzi elevati dei fattori di produzione agricoli e delle materie prime. Per rispondere a queste sfide e in linea con uno degli obiettivi fondamentali della politica agricola comune, vale a dire fornire una rete di sicurezza economica per gli agricoltori dell'Unione Europea, vari Stati membri hanno fatto richiesta di questa autorizzazione. La Commissione europea si è adoperata prontamente per fornire il sostegno necessario agli agricoltori dell'Unione Europea, garantendo nel contempo la certezza del diritto per gli Stati membri. Oltre a diverse misure che hanno introdotto una maggiore flessibilità per gli agricoltori e le amministrazioni nazionali adottate all'inizio di quest'anno, la Commissione europea ha anche distribuito parte della riserva agricola agli agricoltori di alcuni Stati membri che hanno incontrato notevoli difficoltà a causa di fenomeni meteorologici eccezionali dando soldi alle Regioni.