Pillole d'Europa
FONDI PER SCIENZA E ISTRUZIONE, MODA, RICERCA SU PROSTATA E SU IRC
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI
In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com
Domanda: ci sono bandi europei per giovani adolescenti interessati alle STEM? Luca Brioschi
Risposta: sì. C’è ad esempio il concorso europeo “I giovani e le scienze” che si svolge ogni anno. ’iniziativa è riservata agli studenti italiani (singoli o in gruppo di non più di 3) con più di 14 anni il 1°settembre e meno di 21 anni il 30 settembre 2024, che frequentano le scuole secondarie di 2°grado. I candidati devono presentare studi o progetti originali e innovativi in qualsiasi campo della scienza, della ricerca, della tecnologia e delle loro applicazioni come ad esempio: scienze biologiche, biochimica, chimica, microbiologia, scienze della terra, ingegneria, energia e trasporti, scienze ambientali, tecnologia della comunicazione e dell’informazione, matematica, medicina e salute, fisica e astronomia, scienze sociali, ecc. Su incarico della Direzione generale Ricerca della Commissione europea, la manifestazione I giovani e le scienze è realizzata fin dal 1989 dalla FAST (Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche) scelta come National Organiser con il compito di selezionare i migliori talenti italiani da inviare a EUCYS – European Union Contest for YoungScientists, finale del Concorso dei giovani scienziati. La FAST ha organizzato il 9° concorso di EUCYS nel 1997 in occasione delle celebrazioni del Centenario della Federazione e la 27^ edizione nel 2015 in contemporanea con EXPO, l’Esposizione universale di Milano. Si può partecipare scaricando la modulistica on line al sito https://fast.mi.it/i-giovani-e-le-scienze/ - entro il 10 febbraio 2023. Interessanti sono anche progetti come EDUC-SHARE (https://www.educalliance.eu/EDUC-SHARE - European Digital UniverCity - Research and Innovation with and for Society) di ricerca e innovazione che mira a introdurre strumenti pilota per migliorare la ricerca collaborativa multidisciplinare, lavorando su una tabella di marcia a lungo termine che affronti le principali sfide globali. Grazie a EDUC-SHARE, i cittadini e i giovani in particolare, hanno la possibilità di impegnarsi nella scienza, esplorando modi per accelerare il trasferimento tecnologico in diversi settori, che vanno dalle TIC alle scienze sociali e umanistiche, coltivando una mentalità imprenditoriale tra studenti e ricercatori.L’agenda comune di ricerca e innovazione sviluppata nell’ambito di EDUC-SHARE facilita progetti di ricerca congiunti basati su infrastrutture condivise. l’alleanza EDUC si trasformerà in un’università pienamente integrata che adempie a tutte le sue missioni (istruzione, ricerca e innovazione su scala europea). Il progetto “EDUC-SHARE” ha ricevuto finanziamenti dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea.
Domanda: la moda è uno dei settori che produce più prodotti di scarto e inquinamento, ci sono fondi e progetti innovativi in questo settore? Nuccio Salerni
Risposta: sì. E’ aperto un bando Spoke 5 che cofinanzia progetti innovativi di Proof of Concept (PoC) e prototipazione, rivolti a organismi di ricerca su territorio nazionale, finalizzati allo sviluppo di prodotti, processi o servizi nuovi/migliorati attraverso l’auspicato incremento del livello di maturità tecnologica e/o sociale della soluzione migliorativa alla base del progetto (sviluppo di prodotti, processi o servizi nuovi/migliorati) nel settore della moda. Possono aderire micro, piccole e medie imprese. A ciascun progetto può essere concesso un finanziamento complessivo compreso tra 150mila e i 500mila euro. Tra le start up innovative si segnala Wrad che ha lanciato una piattaforma indipendente e digitale dedicata interamente alla cultura della sostenibilità: si chiama Sow - School of WRÅD ed è una community che vuole incoraggiare e sostenere una nuova forma di attivismo sostenibile nelle nuove generazioni attraverso la diffusione della verità attorno al tema moda e sostenibilità in modo chiaro e semplice. WRÅD è un’impresa innovativa e studio di consulenza, nata per ispirare le persone e le aziende a mettere in discussione lo status quo non sostenibile della moda. Realizza formazione, con progetti formativi tailor-made per le aziende che vogliono avviare training interni sui principi chiave della sostenibilità; innovazione, con un programma di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie capaci di rispondere alle sfide attuali e future del settore tessile; attività di comunicazione e design, supportando le altre imprese in progetti strategici di comunicazione e nell'innovazione della supply chain e del business model.
Domanda: nel settore del tumore alla prostata ci sono studi europei? Sabrina Colli
Risposta: sì. E’ stato avviato ad esempio uno studio policentrico che coinvolge diverse realtà italiane tra cui Torino Molinette, Roma Tor Vergata, Novara Ospedale maggiore; lo studio ricorre a campioni, referti, immagini di pazienti degli anni scorsi e dei nuovi naturalmente previo consenso informato. La sperimentazione è aperta a pazienti di tutta Italia. E’ coinvolta e molto attiva l’associazione Europa Uomo che è la prima associazione nazionale per l'informazione sulle patologie prostatiche. Dice il prof. ing. Paolo Ranieri, Associazione Europa Uomo Italia, “Lo studio è agli inizi e durerà cinque anni, per cui non ci sono avanzamenti significativi nell'ultimo mese, ad eccezione forse dell'avvenuta recente premiazione del progetto al Quirinale nell'ambito delle due settimane AIRC dedicate alla Ricerca. Il progetto coordinato dalla dott.ssa Carlotta Palumbo è stato selezionato tra i cinque vincitori del bando Next Gen Clinician Scientist 2022”. Lo studio dal titolo “Development of artificial intelligence-based multiplex network for individualized risk stratification of prostate cancer” (Sviluppo di un modello per caratterizzare a livello del singolo individuo la classe di rischio in pazienti affetti da neoplasia prostatica) per il primo anno riceverà un finanziamento di circa 300mila euro. Il progetto, che vedrà la dott.ssa Palumbo come Principal investigator, nasce da una collaborazione tra il Dipartimento di Medicina traslazionale UPO, cui afferisce l’Urologia dell’Ospedale “Maggiore della Carità” di Novara, diretta dal professor Alessandro Volpe; il Dipartimento di Scienze chirurgiche dell’Università di Torino, cui afferisce l’Urologia della Città e della Salute e della Scienza (prof. Paolo Gontero, dott. Marco Oderda e dott. Giorgio Calleris); il Dipartimento di Scienze chirurgiche dell’Università di Roma Tor Vergata, cui afferisce la cattedra di Urologia con mansione assistenziale presso il Policlinico Tor Vergata (prof. Roberto Miano, dott. Simone Albisinni e dott. Luca Orecchia); il Centro della Complessità e dei Biosistemi dell’Università degli Studi di Milano (prof. Caterina La Porta e prof. Stefano Zapperi). Il progetto gode, inoltre, del patrocinio e di un attivo concorso dell’associazione di pazienti “Europa Uomo Italia” (prof. a c. ing. Paolo Ranieri). Obiettivo dello studio è creare un sistema integrato in grado di connettere i molteplici dati di ciascun paziente con tumore di prostata, uno dei tumori a più alta incidenza nella popolazione maschile. Questo sistema, calato sul singolo individuo, dovrebbe permettere di individuare con più precisione la classe di rischio, indirizzando correttamente fin dalle fasi inziali ciascun paziente al trattamento più adeguato. Lo scopo ultimo è offrire trattamenti più precisi e mirati che portino a migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti, grazie anche alla stretta collaborazione tra diversi centri urologici e i ricercatori del Centro della Complessità e dei Biosistemi, e al prezioso supporto di Europa Uomo. Questo progetto svilupperà il primo sistema di intelligenza artificiale che definirà l’identikit di ciascun carcinoma prostatico sulla base di una moderna analisi multi-livello. Rappresenta un importante impegno cooperativo per la diagnosi di precisione e la cura personalizzata del tumore prostatico, condotto con un metodo innovativo. L’associazione Europa Uomo Italia costituisce una vincente squadra multidisciplinare e favorisce l’engagement dei pazienti, dimostra le fattive e strategiche potenzialità di un’associazione di pazienti nel favorire la ricerca scientifica. Tra i progetti europei sulla prostata si menziona lo studio Pros-IT2, pubblicato sulla rivista internazionale Cancers ed evoluzione dello studio longitudinale “PROState cancer monitoring in ITaly project from the National Research Council (Pros-IT Cnr)”, promosso dall’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-In) di Padova e diretto da Stefania Maggi, dirigente di ricerca della sezione di Padova-Invecchiamento del Cnr-In. Al progetto, coordinato da Mauro Gacci dell’Università di Firenze, referente italiano per il consorzio europeo Horizon 2020 sui big data del tumore di prostata (PIONEER project https://prostate-pioneer.eu/), hanno collaborato otto centri urologici italiani che rappresentano l’eccellenza nazionale per la diagnosi e il trattamento del tumore.
Domanda: sulla malattia renale cronica, detta anche Insufficienza Renale Cronica (IRC) ci sono nuovi studi europei ? Marilisa Dutto
Risposta: sì. Ci sono nuovi studi sia europei che internazionali. E’ una patologia diffusa che affligge dall’8% al 16% della popolazione mondiale e, in particolar modo, le persone diabetiche ed ipertese. Una delle complicanze più frequenti della Malattia Renale Cronica è l’anemia, che interessa un paziente su 5 e spesso ne è anche il primo sintomo quando la malattia non è ancora stata diagnosticata. Inoltre, l’anemia stessa può presentarsi fino al 90% dei casi negli individui dializzati con malattia renale cronica. Tra le ricerche in atto c’è la ricerca DIANA – Dentro I racconti di ANemiA da Insufficienza Renale Cronica – condotta da ISTUD Area Sanità e Salute che ha permesso di raccogliere e analizzare narrazioni che raccontano la malattia dell’anemia da insufficienza renale cronica da tre punti di vista: pazienti, familiari e professionisti di cura. Grazie al coinvolgimento di otto Centri nefrologici attivi in tutta Italia e dell’associazione pazienti ANED (Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto - ONLUS), DIANA porta ad una maggiore conoscenza e consapevolezza di una patologia che genera impatti importanti e che tende ad essere sottovalutata, soprattutto nelle implicazioni che ha sulla vita di chi assiste il malato stesso. L’obiettivo a tendere è quello di utilizzare questi risultati come punto di ripartenza comune per proseguire verso un miglioramento del processo di cura e del prendersi cura. Diverse sono le ricerche finanziate dal National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases (NIDDK) che ha il progetto del nuovo atlante di cellule renali umane per contribuire a sbloccare la ricerca sulle malattie renali. Lo sforzo finanziato dal NIH fornisce risorse interattive per la comunità di ricerca globale.In un importante passo avanti verso la comprensione e il trattamento delle malattie renali, un gruppo di ricerca nazionale finanziato dal National Institutes of Health ha creato l’atlante più completo del rene umano. I dati dell’Atlante dei tessuti renali consentiranno di confrontare le cellule renali sane con quelle danneggiate da una malattia renale, aiutando i ricercatori a comprendere i fattori che contribuiscono alla progressione della malattia renale e dell’insufficienza renale o al recupero da una lesione. L’atlante, parte del Kidney Precision Medicine Project (KPMP), è stato sostenuto dall’Istituto nazionale di diabete e malattie digestive e renali (NIDDK) dell’NIH, come pubblicato su Nature.L'Atlante del tessuto renale comprende mappe di 51 principali tipi di cellule renali che includono popolazioni cellulari rare e nuove, 28 stati cellulari renali che rappresentano lesioni o malattie, un archivio di dati genetici grezzi e modelli 3D interattivi di cellule e relazioni microambientali creati da 45 cellule renali sane.L’atlante costituisce quindi una base fondamentale per l’obiettivo generale del KPMP di contribuire alla scoperta di nuovi trattamenti per la malattia renale cronica (IRC) e la malattia renale acuta.