Pillole d'Europa

TUTELA MINORI E VIDEOGIOCHI, DONNE E MEMORIA, LOTTA ALLE MICROPLASTICHE

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI

di Cinzia Boschiero

Domanda: c’è un problema in aumento, quello delle microplastiche, ci sono progetti europei per trovare delle soluzioni in merito? Luca Guspino
Risposta:
sì. Ci sono diversi progetti e ricerche del settore. Di recente è stato presentato un progetto denominato ZeoLavaGel ideato da tre studenti Myriam Catania, Martina Seminara, Martina Zitello dell’ITIS Cannizzaro di Catania che è stato premiato dalla FAST- Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche e  dalla Commissione europea di recente a Milano in occasione del concorso “I giovani e le scienze 2025”. Hanno ideato un doppio filtro innovativo per lo scarico dell’acqua delle lavatrici che è in grado di trattenere le microfibre attraverso processi innovativi mediante l’utilizzo di sostanze gelificanti biodegradabili a basso impatto ambientale.    
      

Domanda: ci sono delle azioni o dei progetti relativi ai videogiochi, al loro sviluppo, ma anche per una tutela dei minori? Rosaria Galdolgi
Risposta
: sì. Ci sono fondi e progetti a supporto di chi realizza i videogiochi, ma ci sono anche misure per la tutela dei minori in modo che ne facciano un utilizzo equilibrato. Di recente infatti, coordinata dalla Commissione europea, la rete di cooperazione per la tutela dei consumatori ha avviato un'azione di esecuzione nei confronti di un’azienda allo scopo di garantire un'esperienza più sicura e trasparente per i giocatori. La rete inoltre ha chiesto alla società di fornire informazioni sulle pratiche commerciali che i minori potrebbero incontrare nel gioco online. Con questa azione, la rete di cooperazione per la tutela dei consumatori sottolinea la necessità di adattare i videogiochi e le loro pratiche commerciali ai minori e di non sfruttarne le vulnerabilità. La rete di cooperazione per la tutela dei consumatori  ha inoltre presentato una serie di principi fondamentali per aiutare il settore dei videogiochi a conformarsi alle norme europee di protezione dei consumatori relative alle valute virtuali nei giochi. Questi principi fondamentali contribuiranno a produrre un'esperienza più sicura e più trasparente per tutti i giocatori. La Commissione europea poi organizzerà un seminario in cui le società di videogiochi operanti nell'Unione Europea saranno incoraggiate a presentare misure concrete per attuare tali principi fondamentali. La rete di cooperazione per la tutela dei consumatori monitorerà i progressi e, se le pratiche dannose continueranno, potrà adottare ulteriori misure. Michael McGrath, Commissario per la Democrazia, la giustizia, lo Stato di diritto e la tutela dei consumatori, ha dichiarato: "I minori trascorrono molto tempo online, giocano e interagiscono sui social media. Ciò li rende un bersaglio attraente per gli operatori commerciali e gli inserzionisti. È fondamentale garantire un ambiente online sicuro per i consumatori, in particolare i minori, affinché possano usufruire dei giochi senza dover far fronte a pratiche sleali. Sostengo gli sforzi della rete di cooperazione per la tutela dei consumatori e accolgo con favore la possibilità di collaborare con il settore del gioco per proteggere i consumatori e i minori ". Il 17-18 aprile inoltre le aziende del settore dei videogiochi possono partecipare gratuitamente ad un evento di brokerage organizzato dalla rete EEN (Enterprise Europe Network) della Commissione europea con incontri B2B gratuiti per pmi e realtà del settore dei giochi per computer, sport e tempo libero; sviluppatori e produttori di videogiochi elettronici, di altri prodotti e servizi correlati. Ci sono fondi per i produttori e sviluppatori di videogiochi e di contenuti immersivi grazie al programma comunitario Europa Creativa e alcuni progetti sono stati cofinanziati con un contributo a fondo perduto dal Fondo per l'intrattenimento digitale, gestito da Invitalia, che ha incentivato l’ideazione e la pre-produzione di videogiochi con una dotazione di 4 milioni di euro a favore di imprese con sede legale nello spazio economico europeo e residenza fiscale in Italia.


Domanda: ci sono attività europee per non dimenticare donne che abbiano avuto un ruolo nella storia? Vincenza Prati
Risposta
: sì, e ci sono anche realtà territoriali molto attive in questo senso, come la Casa Internazionale delle donne con sede a Trieste che ospita donne e bambini di 27 Stati diversi, è un’associazione che tutela anche le persone migranti e Lgbtiq+i; ed inoltre organizza periodicamente un importante concorso di narrativa in memoria di Elca Ruzzier, una donna da non dimenticare che ha lavorato molto per la nascita della Casa Internazionale delle Donne di Trieste, ne ha condiviso gli obiettivi. Il premio di narrativa consiste nella selezione e pubblicazione di racconti che valorizzino volti di donne nella storia sia passata che contemporanea per il loro apporto sociale, culturale, nella società. Quest’anno l’associazione ha editato il libro “..ma io sorrido ancora. Storie di donne” in cui ben 18 racconti evidenziano 18 storie di donne che non sono da dimenticare: Olimpia Mibelli, Ginevra Corinaldesi, Dagmar Maria Cordaro ed altre. Gli introiti del libro contribuiranno ad aiutare l’associazione a proseguire nelle sue diverse attività a supporto del territorio e delle donne.  Inoltre c’è l’Associazione Donne e Scienza che da diversi anni valorizza i profili di donne e ricercatrici nella storia con libri, seminari, convegni a livello europeo oltre che italiano. C’è il progetto europeo intitolato “La musealizzazione dello scienziato italiano (1839-1939): pratiche, narrazioni, memorie”, c’è un progetto di storia nell'Europa orientale e centrale denominato “Women's Memory”; c’è la Piattaforma Europea delle Donne Scienziate che è un'organizzazione senza scopo di lucro che rappresenta le aspirazioni di oltre 12mila donne scienziate. Molto interesse ha avuto la mostra "Donne pioniere dell'Unione Europea" che è un omaggio a dieci donne che hanno contribuito allo sviluppo dell'Unione Europea che conosciamo oggi. Molto deve essere ancora fatto per tenere viva la memoria delle donne nella storia in tutti i settori per il loro apporto di qualità.