Il Sociale

Aggredita e insultata con parole razziste da un autista di un autobus

Una studentessa 18enne ha raccontato di aver subito un’aggressione fisica e verbale di stampo razzista dall’autista di un bus di linea T per Castel Maggiore, alle porte di Bologna. La giovane di nome Hajar è italiana con origini marocchine, è stata colpita, ha raccontato, un calcio violento all’addome.

L’azienda ha sospeso il dipendente a seguito del suo indegno comportamento. E in’oltre il sindaco “Virgilio Merola” è intervenuto con una nota: “Quanto accaduto è intollerabile e va condannato con forza, occorre prendere seri provvedimenti”.

Tale ignobile aggressione è scoppiata perché in sostanza è successo che la ragazza è scesa per ultima dal bus arrivato al capo linea: l’autista prima che uscisse la 18 enne dal mezzo ha prima accelerato e poi inchiodato, a quel punto la studentessa italo - marocchina gli ha chiesto stupita cosa stesse facendo e lui gli ha  risposto: “La prossima volta ti muovi tr…..” e lei gli ha detto: “Ma stai zitto, idiota”, l’accaduto, però non finisce così. Infatti, la ragazza ha raccontato di esserselo trovato inaspettatamente addosso e gli ha dato due schiaffi che la giovane è riuscita a parare con le braccia. Allora non soddisfatto, prende la rincorsa e gli da un forte calcio all’addome con lo scarpone antinfortunistico  e la insulta: “Brutta scimmia, torna al tuo paese”.

Questo inqualificabile accaduto non può che lasciare rammarico e sgomento, da un lato perché la violenza verso una ragazza soltanto perché e scende per ultima dal pullman è un atto indegno e dall’altro per via della reazione di stampo puramente razzista, che non c’entra assolutamente nulla con il legittimo timore verso lo straniero, che un cittadino può avere di primo acchito, visto le 18 enne vittime dell’aggressione e italiana.

Alessandro Frezzato