Milano Moda per il Sociale: a Palazzo Morando la mostra di Fondazione Bracco
Il 28 e 29 ottobre si può visitare la mostra dei lavori di tre sartorie sociali: Fiori all’Occhiello di Baranzate, Gelso di Torino e SanVittore di Milano
Palazzo Morando apre le porte a “Milano Moda per il Sociale”, una mostra unica nel suo genere organizzata da Fondazione Bracco con il Patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana e del Comune di Milano.
Le protagoniste saranno tre sartorie sociali: Fiori all’Occhiello di Baranzate, Gelso di Torino e SanVittore di Milano. Aperta nei giorni 28 e 29 ottobre dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.30, la mostra vedrà accanto ai manichini che indossano gli abiti sartoriali anche racconti di storie di donne, di integrazione e riscatto attraverso strumenti multimediali.
Il progetto “Milano Moda per il Sociale” che si inaugura con una sfilata a inviti il 27 ottobre, dimostra concretamente che il bello può nascere da una sconfitta, un viaggio senza scarpe, un barcone in mare. In Italia le sartorie sociali sono una realtà di crescente importanza, perché uniscono solidarietà e mercato proponendo modelli capaci di produrre e trovare risposte a nuovi bisogni. Le mission di queste sartorie sono diverse: offrire lavoro e dignità, far dialogare culture distanti, dare una seconda opportunità; ma il loro fine ultimo è produrre il bello per poterlo vendere restando sul mercato con successo.
Dall’inizio del 2016 Fondazione Bracco è attiva nel Comune di Baranzate, periferia milanese dove convivono 72 etnie differenti, con il progetto «Oltre i Margini». I filoni di attività variano dal favorire l’inclusione sociale con il lavoro, a tutelare la salute dei «soggetti ai margini», sino al contrasto alla povertà educativa. L’accesso al mondo del lavoro passa attraverso la sartoria sociale Fiori all’Occhiello, composta prevalentemente da abili sarte immigrate nel nostro Paese per sfuggire a povertà o persecuzioni.
“Oltre i margini è un’iniziativa di cui siamo molto fieri, anche per il suo valore emblematico per le nostre periferie” afferma Diana Bracco, Presidente di Fondazione Bracco. “La sartoria Fiori all’Occhiello costituisce, insieme al negozio che vende a Baranzate gli abiti fatti a mano, un importantissimo punto di riferimento lavorativo e formativo. Con l’iniziativa “Milano Moda per il Sociale” accendiamo i riflettori su queste realtà che meritano di crescere ed essere sostenute”.
La mostra, allestita da Giuseppe Silvestrin, producer d’eccezione, vede il gentile contributo di Aldo Coppola, di BONAVERI per i manichini, e dello studio Stefano Guindani Photo.
La Sartoria Fiori all’Occhiello è un contesto in cui si intrecciano storie di persone venute da lontano e che in questo luogo hanno trovato lo spazio e la possibilità per ripensare al proprio futuro in maniera creativa e dignitosa. La storia della sartoria è cucita insieme alla storia dei sarti che la compongono e che sono passati di qui: donne e uomini che abbiamo avuto la fortuna di incontrare, insieme ai quali progettiamo la nostra impresa sociale. Fiori all’Occhiello è una realtà semplice, ma concreta dove trovano lavoro in maniera stabile Amal del Marocco, Ndeye del Senegal, Gabriela della Bolivia, Assanne del Senegal e Hasan del Bangladesch, giovane e abilissimo sarto.
La sartoria Fiori all’Occhiello ha costruito il proprio core business intorno al concetto che “la diversità è bellezza e produce beni preziosi da valorizzare”. I prodotti sartoriali creati hanno l’intento di veicolare, attraverso la loro forma/tessuto/rifiniture, un contenuto di natura sociale: l’integrazione delle differenze genera bellezza, valore e ricchezza per il territorio. Lo stesso nome della sartoria richiama questo sfondo culturale: i fiori all’occhiello adornano i vestiti di feste importanti. Proprio per mostrare attraverso sensazioni visive e tattili i concetti sopra descritti, si scelgono per i prodotti tessuti nobili mixati a dovere con tessuti etnici: da questo intreccio nascono prodotti innovativi in grado di coniugare il gusto occidentale con la ricchezza di mondi lontani.
La Sartoria Sociale Gelso prende avvio nel 2005 dall’incontro tra la Sartoria il Gelso, storico laboratorio operante in via delle Rosine a Torino, e la Cooperativa sociale Patchanka con l’intento di condividere obiettivi e valori. Si uniscono esperienza e tradizione insieme a innovazione e sviluppo, con particolare attenzione alla qualità dei prodotti, alle condizioni di lavoro e alla promozione sociale.
La sartoria si occupa di produzioni per privati, piccole collezioni per negozi e brand emergenti, divise scolastiche e professionali, coprendo l’intero ciclo produttivo dalla modellistica alla confezione. Parallelamente progetta e produce una piccola “capsule collection” che stagionalmente viene proposta attraverso i canali della rete delle cooperative. L’inserimento lavorativo, in particolare delle fasce più deboli, continua ad essere l’obiettivo primario; grande cura è rivolta anche ai giovani creativi che nel laboratorio trovano professionisti capaci di accompagnarli a muovere i primi passi nel mondo della moda. Nell’ultimo periodo un impegno particolare è rivolto alla creazione di nuove opportunità lavorative con l’apertura di un laboratorio nella sezione femminile della casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino. La sfida imprenditoriale si sostiene quanto più accompagnata dalla diffusione di una cultura dei consumi, affinché l’abito che si indossa porti realmente con sé una storia di benessere.
SanVittore è il fashion brand nato dalla storica esperienza della Cooperativa Alice. Alla base della scelta di questo marchio c’è la convinzione di fondo che l’alta qualità e la ricerca nello stile, l’etica e la promozione sociale, non solo siano compatibili ma rappresentino un abbinamento vincente per un mercato sempre più attento e consapevole. Le collezioni sono elaborate con tecniche sartoriali: abiti in jersey, con inserti in maglia e ricami, accessori realizzati in tessitura artigianale, linee morbide e colori sobri per capi d’abbigliamento che, pur trascurando le tendenze moda, vogliono sottrarsi al concetto di abito per «una stagione». Nello stesso spirito è stata creata una collezione di abiti da sposa realizzabili su misura.
La Cooperativa Sociale Alice nasce all’interno della Casa Circondariale San Vittore con l’intento di dare uno sbocco lavorativo alle presone precedentemente formate nei corsi di sartoria. Nei laboratori vengono confezionati manufatti per diverse aziende, negozi di abbigliamenti e di articoli tessili per la casa e toghe forensi. La Cooperativa opera nel campo della promozione umana attraverso l’inserimento di soggetti svantaggiati in genere ed in particolare si propone lo scopo di ottenere occupazione lavorativa e migliori condizioni economiche, sociali e culturali per tutti i soci.