Sport

Bayer International Tennis Tournament una formidabile fucina di talenti

di Daniele Rosa

Vincitori a Salso nel 2012 e 2013 Alex Zverev e Belinda Bencic vincono l’oro a Tokio

Niente da dire il Bayer International Tennis Tournament è davvero, da anni, una fucina di grandissimi talenti del tennis. Tutta Italia ha applaudito il fantastico Matteo Berrettini a Wimbledon, un talento puro che nel 2014, dimostrando talento, capacità e grinta aveva portato a caso il trofeo più prestigioso del torneo di Salsomaggiore.

E ieri un’altra magia nata forse dalle acque portentose della città delle terme ma soprattutto dalla forza di un torneo particolare ed avvincente.

Alexander Zverev nel 2012 aveva vinto il torneo giovanile come pure Belinda Bencic nel 2013. Oggi i due hanno portato a casa l’oro olimpico di Tokio.

E il Bayer International Tennis Tournament riparte dopo la pandemia con la sua 38esima edizione. Inizierà il prossimo 21 agosto per concludersi il 29 agosto. Anche quest’anno ci si aspetta di vedere, sui campi in terra rossa del circolo del tennis di Salso, giovani futuri fenomeni. Ben 36 tra tennisti e tenniste passati da lì sono entrati nelle rispettive classifiche top ten. Senza dimenticare quattro numeri uno del peso di Andy Murray, Cljisters, Azarenka e Safina.

E che dire dei due promotori Valentino Aliani e Luigi Cenci che dall’edizione numero uno del torneo dedicano impegno ,amore e fatica? Fortunati, bravi, professionali.

E di Bayer che da anni è title sponsor del torneo? Lungimirante, visionaria, socialmente impegnata. Un gruppo che crede nello sport pulito, onesto, tecnicamente di valore.

“Il nostro juniores-sostiene Tino Aliani- è certamente una delle più belle manifestazioni tennistiche che si possano fare perchè chiama al confronto centinaia di ragazze e ragazzi ancora sconosciuti ma dai potenziali enormi che esprimono il tennis del futuro. E’ un torneo da intenditori perchè solo i sensibili al tennis capiscono quali sono quei giovani che hanno nel DNA la stoffa dei campioni.Da noi sono passati giocatori del calibro di Pennetta, Schiavone, e personaggi del calibro di Fognini, Sinner, Berrettini,Musetti. Spesso non è così importante vincere ma bisogna saper esprimere numeri e potenziali di sviluppo”.

Ed allora arrivederci a Salsomaggiore.