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Coronavirus, club pensano al blocco degli stipendi dei calciatori a marzo

Lega Serie A, nessuna ripresa degli allenamenti fino al 4 aprile. Tagli degli stipendi: rischia anche Messi a Barcellona

Coronavirus, club pensano al blocco degli stipendi dei calciatori a marzo

Riunione di Lega serie A in conference call: i club hanno ribadito che priorità in questo momento resta il possibile taglio degli stipendi dei calciatori visto lo stop campionato e allenamenti a causa del coronavirus. Se ne parlerà anche nei prossimi giorni per trovare una soluzione condivisa. Nei giorni scorsi si era ipotizzato un taglio tra il 15 e il 30% degli ingaggi (a seconda di quanto percepito dal calciatore), secondo quanto riporta la Gazzetta "sembra che i club abbiano chiesto la sospensione degli stipendi dei giocatori per il mese di marzo. Le società avrebbero dato mandato al presidente Dal Pino di parlarne con il numero uno della Figc Gravina e con il presidente dell'Assocalciatori Tommasi".

Taglio stipendi calciatori, Damiano Tommasi: "Non può essere imposto"

Quest'ultimo ha diramato una nota in cui, in tema di ingaggi spiega: "I primi interessati alla sostenibilità del sistema calcio sono gli stessi calciatori e tutte le persone che ci lavorano. Siamo consapevoli che quello inerente i contratti sia un tema da affrontare, ma non adesso. Prima vanno quantificati i danni e questo procedimento è possibile solo quando sapremo se la stagione finirà o no. Il problema del taglio degli stipendi va posto a tempo debito. L’AIC non può imporre ai calciatori di accettare eventuali tagli. Possiamo dare una linea, ma sulle rinunce decidono i singoli. Noi troviamo un'intesa sull'accordo collettivo e sul minimo federale di 30.000 euro lordi all'anno che è molto usato in Lega Pro. Non capisco che tipo di accordo ci propongono anche perché, ripeto, non siamo in grado di obbligare gli associati ad accettarlo. Siamo d'accordo con la Lega dì anticipare le ferie estive e di considerare questi giorni come vacanze per ridurre le ferie a luglio. Su questo nessun problema. Sugli stipendi vedremo...".

Lega Serie A, nessuna ripresa degli allenamenti fino al 4 aprile

Tommasi ha anche parlato della ripresa degli allenamenti. "Chi pensa di avvantaggiarsi facendo allenare i suoi tesserati, non so cosa abbia in mente. Lo dico senza voler fare polemiche perché questo non è il momento delle polemiche. Allenarsi ora, due mesi prima della ripresa del campionato, però non ha senso. Ed è pure pericoloso. In Spagna ci sono decine di giocatori positivi, mentre in Italia magari non tutti hanno fatto il test e ci sono più asintomatici di quelli che si pensa. La curva dei contagi adesso non dà tregua. Pensiamo a stare in casa. Tutti, nessuno escluso. Il rinvio dell'Europeo aiuterà e magari ci permetterà di concludere i tornei nazionali".

In Lega Calcio la questione della ripresa degli allenamenti è stata affrontata  in parte e per il momento si è deciso di continuare a non far riprendere l'attività sportiva, almeno sino al 4 aprile.

Tagli degli stipendi: rischia anche Messi a Barcellona

Tornando al taglio degli ingaggi, va detto che se ne parla molto pure all'estero. Anche al Barcellona ci sta pensando. Secondo "La Vanguardia", in queste ore è prevista una videoconferenza sulla riduzione dei costi e la prima voce è il monte stipendi che incide per il 61% sul fatturato. Fra ingaggi (507 milioni di euro) e ammortamenti (135 milioni), i conti del Barcellona rischiano di andare in tilt visto che le previsioni per il fatturato di questa stagione sono saltate (l'obiettivo era di toccare un miliardo di euro).

Se in Italia lo stipendio di Ronaldo  (e di tanti giocatori della serie A) potrebbe essere tagliato, in Spagna stessa sorte potrebbe capitare a quello del suo eterno rivale Messi.