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Fabio Aru, la Vuelta è solo l'inizio. Prossima fermata Tour de France
Fabio Aru come Vincenzo Nibali: lo Squalo di Messina vinse proprio Vuelta di Spagna (nel 2010) come prima grande corsa a tappe di una carriera che poi lo ha visto trionfare al Giro d'Italia e al Tour de France. Il Cavaliere dei quattro mori sogna di percorrere le stesse orme del suo attuale compagno di squadra all'Astana. E chissà, magari fare anche meglio. D'altronde a 25 anni, lo scalatore sardo ha il futuro dalla sua parte. Prima di questo trionfo in terra iberica quest'anno aveva già conquistato il secondo posto al Giro d'Italia (che lo vide terzo nel 2014) dietro ad Alberto Contador. E forse, non non avesse avuto qualche problemino fisico a ridosso della corsa rosa (che lo ha costretto a cambiare i programmi nelle ultime fasi della preparazione) forse oggi staremmo parlando di uno storico double.
Aru fa sognare l'Italia e la sua terra: è stato il primo corridore sardo ad aver indossato la Maglia rosa al Giro d'Italia e il primo a portare sino a Madrid la maglia rossa di leader della Vuelta.
Un predestinato. Inutile dire che i suoi attacchi in salita fanno scaldare i tifosi italiani che ancora cercano un vero grande erede di Pantini. Come il Pirata, Fabio si esalta quando la strada inizia a salire. E che avrebbe fatto grandi cose era evidente sin dai tempi in cui correva nell'Under 23 (con l'Astana che lo mise sotto contratto per tempo) e il primo grande colpo tra i pro arrivò nella penultima tappa del Giro 2013, quando il non ancora 23enne Aru chiuse al quito posto la durissima tappa sulle Tre Cime di Lavaredo, staccando corridori esperti del calibro di Michele Scarponi e Cadel Evans. Fu il prologo al terzo posto finale nella classifica generale dell'anno successivo.
Il futuro? Aru già mette nel mirino al sfida al re del Tour, Froome, e a tutti i pretendenti alla maglia di leader. "Il prossimo anno ci sono parecchie possibilità che possa essere avviato il Tour de France. Sicuramente ne parlerò con la squadra a breve, ma potrebbe essere una buona occasione per me”, ha già dichiarato. La Vuelta è archiviata, il prossimo sogno è colorato di giallo.