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Il dado è tratto, fallimento Roma. Comunque andrà....
Dalla semifinale di Champions, al sogno di poterci tornare: sembra un paradosso, in realtà, e' la parabola discendente vissuta dalla Roma in una stagione
La sconfitta di Ferrara contro la Spal ha fatto tornare a galla insicurezze, fragilità e dubbi sulla qualità di una rosa, assortita male e privata dei sui punti cardine. La strategia autodistruttiva di Monchi non ha sortito gli effetti sperati, in gran parte i demeriti sono suoi, ma non tutti, anche perché lo spagnolo non ha potuto lavorare in piena autonomia, la frattura mai sanata dal mercato di gennaio, operazioni bocciate e la goccia che ha fatto traboccare il vaso, con la scelta del tecnico, scavalcato, e subito dopo l'esonero di Di Francesco, la resa e solo qualche settimana dopo, il ritorno dove tutto quel che toccava diventava oro, a Siviglia.
Sbarcato nella Capitale come autentico Re Mida, avrebbe dovuto nelle intenzioni della società, aumentare la qualità della rosa, e allo stesso tempo far fare plusvalenze su plusvalenze, politica sbagliata già alla base. Da Defrel, a Alberto Moreno, da Javier Pastore, a William Bianda, da Gonalons, a Schick, potremmo andare avanti ancora per molto. Investimenti a vuoto, per un totale di più duecentocinquanta milioni di euro. Qualche buona intuizione ma nulla più, un autentico bagno di sangue.
Una scossa evidentemente serviva, il ritorno di Claudio Ranieri può solamente restituire serenità e preparare il terreno al nuovo ciclo. Un nuovo ciclo nel quale serviranno gli attributi, dalla direzione sportiva, alla scelta del nuovo allenatore, niente soluzioni interne e promozioni, ma soprattutto nuove scelte esotiche. E che le scelte siano scelte fino in fondo, libere di poter scegliere e anche di rischiare nel caso, senza condizionamenti londinesi (Franco Baldini), e con la fiducia incondizionata da parte di una proprietà, assente all'estremizzazione più totale. Tra una meravigliosa illusione e la lucida follia, la Champions, gli obiettivi futuri, l'amore della piazza, Roma ti da e Roma ti toglie, come finirà?