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Sport
Inter, la festa per lo scudetto è il simbolo dell'esasperazione da lockdown
Inter scudetto: tifosi nerazzurri in Piazza Duomo a Milano (Lapresse)

Ieri è stata la festa dell'Inter e degli Interisti, ma non solo: è stata una occasione per mandare al diavolo un anno e mezzo di paura, di tensione, di barricate in casa, di chiusure, di proibizioni, di tensione e di solitudine. La festa degli interisti oggi assume un altro valore, un altro significato, quello dell'esasperazione. La gente non ne può più, i giovani non ne possono più, e quando l'arbitro ha fischiato il termine della partita è scoppiato il finimondo.

E' sbagliato? Certo che è sbagliato, è sbagliatissimo, è rischioso, pericoloso, ma vaglielo a dire a migliaia e migliaia di ragazzi che da un anno e mezzo si sono trovati catapultati all'improvviso nei sotterranei per salvarsi dalle bombe nemiche. Perchè il Covid è una guerra sigNori, ha messo tutti in ginocchio, e i ragazzi non ce la fanno più. Anche gli adulti soffrono, per carità; ma i ragazzi stanno esplodendo, stanno perdendo gli anni migliori della loro vita, quelli che noi invece abbiamo vissuto con spensieratezza e con tutta la libertà oggi per loro inimmaginabile. 

Cerchiamo di capire questi tifosi, questi ragazzi, che si sono accalcati, assembrati tra loro, non critichiamoli; non più di tanto insomma. Lo scudetto dell'Inter in fondo è stata solo una scusa, e speriamo che questi giovani non debbano pagare un prezzo troppo alto per l'esuberanza di oggi, speriamo che questa "follia" non riempia di nuovi quei pronto soccorso che Zangrillo ha appena detto che si sono svuotati.  

Per una volta non demonizziamoli, per una volta soltanto lasciamoli sfogare senza criticarli, non puntiamo loro il dito addosso, non facciamoli sentire in colpa. Ne hanno passate tante in questi ultimi 400 giorni maledetti per tutti. Hanno fatto una cazzata? Sì, l'hanno fatta, eccome se l'hanno fatta, e anche grossa! Ma quando noi avevamo la loro età, quante cazzate grosse abbiamo fatto? Quante volte abbiamo rischiato la vita in una rissa al bar per una ragazza, o in sella ad una motocicletta a cento all'ora senza casco, o ce la siamo andata a cercare apposta? Quante volte, tutti noi, almeno una volta nella vita, non abbiamo rischiato tutto soltanto per un momento di gloria e di libertà?

Mettetevi nei panni di questi tifosi, e lasciateli fare senza dire una parola. E' stata la loro festa, quella dei tifosi nerazzurri che in migliaia e migliaia si sono riversati in Piazza del Duomo per festeggiare il 19° scudetto nerazzurro. Sventolavano le bandiere per una festa che mancava da undici anni, visto che l'ultimo titolo dell'Inter risale al lontano 2010 con José Mourinho nel famoso "Triplete".

Cori per il trionfo e slogan dei nerazzurri nel cuore di Milano in un assembramento in cui tanti però hanno indossato la mascherina. Ma non solo a Milano: in tutti i Comuni dell'hinterland ci sono stati incontri nelle piazze, caroselli di chi ha festeggiato con la propria auto. Poi domani torna tutto come prima? Purtroppo sì, ed è questo il Calcio, per chi ci crede. E' tutto un ideale, non è niente di materiale. E' un sogno che molti fanno, ed è un sogno che oggi avevano diritto di sognare. 

W la Juventus, fino alla fine; pardon: almeno per oggi congratulazioni all'Inter!

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