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Sport
Italvolley femminile sotto accusa: "Distratte dai social, dovevano staccarsi"
Caterina Bosetti

Italvolley femminile, la Serbia annienta le azzurre: nemmeno la Egonu rialza la squadra 

Troppi selfie e poche schiacciate: la nazionale femminile di pallavolo, dopo un secco 3 a 0 contro la Serbia, esce ai quarti di finali, lasciando tutti un po' di stucco. Con un filo di amaro in bocca. Su queste ragazze, d'altronde, "le aspettative erano alte", "tutti aspettavano almeno una medaglia". Persino Paola Egonu, una delle giocatrici più forti ed efficaci dell'intero panorama mondiale, simbolo della rinascita azzurra, scelta come portabandiere per l'apertura dei Giochi di Tokyo 2020, non ha saputo guidare le compagne a una reazione, alla voglia di ribalta. La sorte, il karma, o (qualche distrazione di troppo?), ha portato così le azzurre, ma non solo, a  incassare un colpo "basso". 

Italvolley donne, l'accusa del Ct Mazzanti: "Troppe distratte dai social, avevo chiesto loro di staccarsi" 

Il più "colpito" è forse il Ct Davide Mazzanti: "Mi dispiace tantissimo per il movimento, che si nutre delle vittorie della Nazionale e delle emozioni che regala. Ho definito questa Olimpiade un infortunio, come quello che è accaduto a Tamberi prima di Rio", ha detto in conferenza stampa.

L'analisi, riguardo all'imbarazzante sconfitta contro la Serbia, è forse impietosa, ma pur sempre sincera: “Questa esperienza negativa può trasformarsi in una palestra che ci allenerà per il futuro. Ho raccomandato alle ragazze di staccarsi da quello che le circonda, perché la melma quando arriva, arriva; ed è dura levarsela di dosso”, ha sottolineato il Ct. “Staccarsi dai social è più difficile per loro che per me: ma questa sconfitta ci servirà anche su questo fronte”, ha rivelato Mazzanti. 

Insomma, una sorte di monito alle giovani azzurre, distratte troppo dall'esterno e poche focalizzate sull'obiettivo: vincere e portare a casa una medaglia. Anche la stella azzurra Paola Egonu, secondo il Ct, non ha centrato lo scopo: "Si è molto concentrata nel fare le cose che servivano alla squadra. Sul perché non è andata come speravamo e non è stata quella che conosciamo, onestamente non lo so io e non lo sa forse neanche lei”.

Ora però, secondo il Ct, è il momento di riprendersi e ripartire, per non perdere gli sforzi fatti fino a qui: "Sono usciti prima i ragazzi della maschile, adesso tocca a noi. Sono dispiaciuto per il movimento del volley che si nutre dei risultati delle Nazionali. A me spiace non aver raggiunto quanto avevo in testa, ma questa squadra ha ancora tanto da raccontare. Adesso noi abbiamo il nostro gesso, ma quando ce lo saremo tolto sono convinto che questa squadra saprà regalare grandi emozioni ancora ai tifosi d’Italia”, ha concluso Mazzanti. 

Italvolley donne Tokyo 2020, vietare gli smartphone alle Olimpiadi?
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Non è forse tutto perso quindi. Ma il dubbio su quello che hanno vissuto le azzurre della pallavolo rimane: il web le ha come inglobate, "avevo detto loro di staccarsi", ha detto il Ct Mazzanti: come risucchiate dalla popolarità, dalle critiche e dai commenti altrui. E poco concentrate sul mondo reale, sulla partita, sul lavoro, sull'Olimpiade, tanto attesa e desiderata. L'appuntamento della vita per un'atleta. Appare quindi scontato domandarsi: quanto è giusto e utile consentire l'uso degli smartphone durante un evento così importante? Di' la tua e vota il sondaggio di Affari. 

 

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