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Marchisio racconta la rapina in villa: "Ci puntavano le pistole alla testa"

Marchisio dopo la rapina: "Mi chiedevano della cassaforte, ma noi non ce l'abbiamo"

Marchisio racconta la rapina in villa: "Ci puntavano le pistole alla testa"

Claudio Marchisio racconta i momenti difficili passati un paio di sere fa quando ha subito una rapina nella sua villa di Vinovo, in provincia di Torino. "E' stata tosta perché due pistole vere non le avevo mai viste e le avevamo puntate alle testa", dice al Corriere della Sera l'ex centrocampista della Juventus. Al momento del furto si trovava in casa con la moglie Roberta, quando cinque malviventi hanno fatto irruzione: "Mi chiedevano della cassaforte, ma noi non ce l'abbiamo".

Marchisio dopo la rapina: "Mi chiedevano della cassaforte, ma noi non ce l'abbiamo"

Claudio Marchisio racconta il terrore provato: "Avevo paura per me, per mia moglie Roberta e ringraziavo il cielo che in casa non ci fossero i nostri figli". I bambini della coppia erano infatti a giocare a pallone, spiega l'ex calciatore, e dovevano rientrare in casa intorno alle 20 accompagnati dal nonno. 

Marchisio dopo la rapina: "Di questa brutta esperienza mi rimane..."

Nonostante le pistole puntate alle testa, Claudio Marchisio e la moglie sono riusciti a rimanere lucidi, cosa che probabilmente ha contribuito a fare in modo che la rapina non si trasformasse in una tragedia: "Di questa brutta esperienza mi rimane il ricordo dei momenti di paura, quando neppure sai cosa accada nel tuo corpo, ma riesci a stare tranquillo, anche con una pistola puntata contro", le parole di Marchisio. E ancora: "Non giustifico chi fa questo, ma penso: chi sta male, chi ha fame, non ha paura e può anche arrivare a fare ciò. Sono cose che accadono da tutte le parti perché la differenza tra ricchi e poveri è ovunque".

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