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Messi pronto a raggiungere Cr7 in Arabia Saudita: offerta choc da 400 mln
Ronaldo è sempre più solo e nervoso: l'arrivo dell'ex rivale potrebbe rappresentare un nuovo stimolo
E dunque chissà che effetto potrebbe avere questa insolita reunion sotto il sole torrido del deserto. Prevarrà la nostalgia dei bei tempi andati, di quando Barcelona e Real Madrid si contendevano il primato di squadra più forte del mondo? Oppure si creeranno nuovi presupposti per una nuova sfida a colpi di milioni? Difficile dirlo. Certo, l’idea che questi campioni stratosferici (Messi di palloni d’oro ne ha vinti addirittura sette) non siano capaci di dire “basta” e continuino con una carriera ormai marginale mette tristezza.
Quando Ronaldo il Fenomeno (quello vero gridano ancora oggi i tifosi interisti) si ritirò dal calcio giocato in Brasile, ormai fuori forma, veniva da ripensare con malinconia a quel giocatore che sbranava gli avversari e che fece dire a Paolo Maldini – non uno qualsiasi – che “come lui nessuno mai”. Lo stesso si prova ora vedendo Cr7 che prova a convincerci che si diverte ancora a inseguire i palloni. Lui che ha segnato talmente tanti gol in Champions League che rende il suo primato uno di quei record quasi impossibili da attaccare.
E che dire di Messi, la “pulce”, il bambino che non voleva crescere che arrivò a Barcellona e lasciò a bocca aperta gli osservatori. Quel piccolo, terribile fenomeno che ubriacava gli avversari e che si tolse il lusso, nonostante il suo metro e 68 centimetri, di segnare di testa in finale di Champions League, a Roma, quando il suo Barcellona asfaltò un’altra squadra leggendaria: il Manchester United proprio di Cr7. Messi è stato l’unico a poter insidiare per gli argentini la memoria di Diego Maradona.
Quando, a dicembre, la Pulce ha sollevato la coppa del mondo davanti al pubblico del Qatar – indossando l’abito tradizionale che gli organizzatori si sono affrettati a drappeggiargli addosso – in molti si sono domandati: sarà un’epifania di ciò che accadrà? Oggi pare che sì, quella veste fosse un indizio di un futuro più ricco e più caldo. Ma anche tanto più triste.