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Milan, ecco perché Berlusconi ha scelto Brocchi per Mihajlovic

La scelta di Christian Brocchi? Berlusconi ha avuto ottime relazioni sul suo lavoro con la Primavera, la crescita dei giovani (non dimentichiamo il sogno di lanciare Locatelli in mezzo al campo dopo Donnarumma) ai suoi ordini che va al di là di vittorie o sconfitte (Inzaghi vinse il Viareggio ma poi fallì con la prima squadra).

Un allenatore potenzialmente rampante per un Milan tutto italiano - il sogno di Silvio in mancanza dell'arrivo di qualche socio danaroso da Oriente. In più è una decisione che non costa nulla alla società: low lo stipendio di Brocchi che ha il contratto sino al 30 giugno e che al momento non è stato modificato. Poi - dopo le ultime sei giornate di campionato e la finale di Coppa Italia - si prenderanno ulteriori decisioni, ma ben sapendo di non aver costi aggiuntivi per il club che già deve sostenere l'esonero di Miahjlovic (contratto anche per la prossima stagione a meno di accordi di rescissione) e divorzierà ufficialmente a giugno con Pippo Inzaghi e Clarence Seedorf.

In più, Silvio non ha mai amato Sinisa. Se per caso avesse vinto la Coppa Italia (magari con un buon finale di stagione) sarebbe stato difficile cambiare tecnico. Più semplice ora dopo 3 sconfitte e due pareggi in 5 partite che hanno portato il Milan definitivamente fuori dai giochi per il terzo posto e con il sesto a rischio (Sassuolo e Lazio sono lì vicine). Se poi Brocchi dovesse mai vincere all'Olimpico il 21 maggio contro la Juventus per Silvio sarebbe un doppio successo...

La notte del cambio Brocchi-Mihajlovic Sinisa Mihajlovic è a un passo dall'esonero. E' attesa a ore l'ufficialità del clamoroso licenziamento. Silvio Berlusconi, scontento dei risultati raccolti nelle ultime giornate dai rossoneri e dopo la sconfitta contro la Juventus di sabato sera al Meazza, ha deciso di sostituirlo immediatamente con Cristian Brocchi, tecnico della formazione primavera.

Un fulmine a ciel sereno perché sembrava che il ko 'a testa alta' contro i bianconeri non dovesse portare a conseguenze irreversibili. Invece, il tecnico serbo era a Roma per motivi personali e ha ricevuto nel pomeriggio una chiamata assolutamente inaspettata da parte di Galliani che gli comunicava la decisione della società rossonera di esonerarlo.

Alle 20:20 poi Adriano Galliani ha raggiunto Villa San Martino, seguito pochi minuti dopo da Brocchi insieme al suo vice Alessandro Lazzarini, per una cena a casa del presidente in cui si è fatto il punto sulla situazione del Milan (reduce da un periodo no in campionato), il gioco (si potrebbe passare al 4-3-3 o al 4-3-1-2) e alle prospettive da qua a fine stagione. I tre, quindi, dopo qualche ora hanno lasciato la residenza del patron rossonero.

Per l'ormai ex allenatore della Primavera sono previsti due mesi alla guida della prima squadra del Milan (senza un tutor, si era parlato di Marcello Lippi nel recente passato) con eventuale conferma per il prossimo anno se dovesse fare bene in questo breve periodoche comprende le ultime sei partite di campionato (c'è almeno da difendere il sesto posto da Sassuolo e Lazio) e la finale di Coppa Italia in programma il 21 maggio a Roma contro la Juventus (che porterebbe un trofeo, la qualificazione diretta all'Europa League e la partecipazione alla prossima Supercoppa Italiana).

Inutile quasi dire che Adriano Galliani spingeva per chiudere la stagione con Mihajlovic (tirando poi le somme a bocce ferme), mentre Berlusconi invece ha premuto per un avvicendamento di cui si è parlato spesso in stagione dopo alcune sconfitte dei rossoneri. Un passaggio che sta per essere ufficializzato.

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