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Energy drink bombe caffeina. sostanze pericolose al cuore negli ENERGY DRINK

Energy drink, cosa bisogna sapere prima di bere gli energy drink e bibite energetiche

Energy drink non uccidono. Se non si esagera

Non avrebbe avuto patologie circolatorie pregresse Davis Allen Cripe, il sedicenne statunitense morto lo scorso aprile a scuola per un’aritmia cardiaca, successiva all’assunzione di due bevande ad alto contenuto di caffeina. Una notizia che ha riportato al centro del dibattito i possibili pericoli per la salute derivanti dagli energy drink, il cui consumo ha registrato un costante aumento negli ultimi anni, in particolare tra i più giovani. La caffeina presente in queste bevande aiuta infatti ad affrontare una notte di bagordi senza perdere colpi, contrastando lo stordimento indotto dall’alcol.


Energy drink bombe caffeina. sostanze pericolose al cuore negli ENERGY DRINK Parla il cardiologo

"Le sostanze contenute negli energy drink possono indurre l'insorgenza di artimie letali in soggetti suscettibili geneticamente". Lo ha confermato all'AGI Francesco Romeo, direttore del reparto di Cardiologia del Policlinico Tor Vergata di Roma e presidente della Societa' italiana di cardiologia, dopo la notizia del giovane americano morto dopo aver bevuto tre bibite energizzanti. "La caffeina contenuta in queste bevande oggi molto popolari - ha spiegato - possono aumentare l'azione del sistema simpatico inducendo aritmie sopraventricolari, generalmente benigne". A essere minacciose per la salute, secondo il cardiologo, sarebbero altre sostanze contenute in molti energy drink, come ad esempio la taurina. "Queste sostanze possono indurre aritmie pericolose che possono avere esiti gravi in soggetti che hanno una certa predisposizione genetica", ha detto Romeo. "E siccome non possiamo sapere in anticipo chi fra tutti ha questa suscettibilita' genetica, il consiglio e' quello di non abusare degli energy drink", ha concluso.


Energy drink bombe caffeina. Sostanze pericolose al cuore negli ENERGY DRINK


Amatissimi soprattutto dagli studenti, per i loro veri o presunti effetti positivi sulla concentrazione, capaci di tenere svegli e iperattivi per ore, vere e proprie "bombe" di caffeina ritenute toccasana in vista di esami impegnativi ma anche di notti brave in discoteca. Tornano periodicamente ad accendersi i riflettori sul fenomeno degli energy drink, sempre piu' diffusi tra i giovani di tutto il mondo (e l'Italia non fa eccezione). E' di oggi la notizia di un giovane studente americano morto per arresto cardiaco dopo l'assunzione di tre "superbevande" ad alto tasso di caffeina. A ricordarci che, al di la' di casi estremi come questo, anche nell'assumere bibite "energetiche" occorre prestare molta attenzione. Un allarme lanciato cinque anni fa dal Dipartimento politiche antidroga parlava chiaro: molti giovani italiani arrivano ad assumere anche tra gli 8 e 15 drink in una serata, immettendo nel fisico una quantita' di caffeina che puo' arrivare fino a 1500 mg e che se unita contemporaneamente ad alcol, anfetamina, cocaina o cannabis puo' dare luogo ad un "mix" estremamente dannoso per la salute potendo provocare la comparsa di crisi cardiache (aritmie maligne sopraventricolari) e crisi epilettiche. Nel 2012 un parere del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare del ministero della Salute giunse alla stessa conclusione: il consumo eccessivo di energy drink non e' "scevro da rischi per la salute umana". A rischio sono soprattutto, come ovvio, i principali consumatori, ossia i giovani tra i 18 e i 35 anni. Il 57% degli studenti, stando a un recente studio dell'Universita' di Messina, consuma regolarmente queste bevande. Che vanno giu' senza problemi, saporite e ben zuccherate, ma non scherzano: anche se non si sente al gusto, dentro ci sono quantita' monstre di caffeina, dal 150 al 300 per cento rispetto a una comune Coca Cola.


Energy drink, "bombe" di caffeina nemiche del cuore. ENERGY DRINK I RISULTATI POSITIVI


I risultati positivi, almeno secondo gli entusiasti aficionados, sono noti: miglioramento del livello di attenzione, dei tempi di reazione, della memoria, della reattivita' psicomotoria: un'esplosione delle performance cognitive quanto mai apprezzata dai giovani, studenti in testa.


Energy drink, "bombe" di caffeina nemiche del cuore. ENERGY DRINK ATTENZIONE ALL'ABUSO


Ma l'altra faccia della medaglia e' altrettanto nota (ai medici almeno) e fa paura: l'abuso di caffeina puo' portare a nausea/vomito, tachicardia, ipertensione, agitazione, tremore, vertigini, dolori toracici. Senza contare che, oltre alla caffeina, gli energy drinks contengono anche sostanze come la Guarana (stimolante del sistema nervoso centrale, anoressizzante), la Taurina, la Carnitina, e via stimolando. Ma e' indubbiamente la caffeina la sostanza da monitorare con piu' attenzione: fu definita addirittura "killer silenzioso" da uno studio dell'universita' di Reykjavik, che sei anni fa cre' scalpore perche' stabili' che la caffeina era altamente tossica e addirittura "letale". Per i giovani, secondo la valutazione di diverse autorita' sanitarie, la soglia limite giornaliera e' fissata a 95 mg, l'equivalente di due lattine di Cola, mentre per gli adulti sale a 210 mg al giorno, ossia 3 tazze di caffe'. Per capire la portata dell'allarme energy drink, basti pensare che il piu' blando in commercio contiene 50 mg di caffeina, il piu' potente addirittura 505 mg. Scolarsi una lattina di questa bevanda, insomma, significa bersi tutto d'un fiato oltre sette tazze (non tazzine, tazze) di caffe'. Cinque volte la soglia considerata a rischio per i piu' giovani. Se poi consideriamo, come detto, che molti dei ragazzi che bevono energy drink non si fermano a una lattina (il giovane morto negli Usa ne aveva bevute tre) si capisce come il fenomeno preoccupi i medici. E ancora, come se non bastasse, le autorita' sanitarie segnalano un altro fenomeno: l'assunzione contemporanea di energy drink e alcolici, con i primi usati ad arte per contrastare gli effetti depressivi dei secondi. Ci si ubriaca, insomma, e al contempo ci si iperstimola, con il grave rischio di sottovalutare il proprio stato di ebbrezza e di incorrere in malori o incidenti. Un fenomeno, sostiene il ministero della Salute, che rappresenta "una realta' diffusa in una larga fascia della popolazione degli adolescenti e dei giovani adulti".