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Milan un nuovo modello di business come il Bayern Monaco
Milan, l'idea di Elliott sulla scia del Bayern Monaco. Lunedì 2 dicembre la tavola rotonda moderata dal direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino
Analisi di Antonello Martinez e Giovanni Capuano *
La notizia riportata ad inizio di questo mese del Sole 24 Ore è di quelle interessanti. Il Milan e il suo azionista Elliott stanno studiando il modello di business del Bayern Monaco, uno dei maggiori club europei.
Secondo indiscrezioni l’intenzione del fondo americano è di “importare” a Milano l’impostazione azionaria della società di Monaco di Baviera.
Il motivo per mettere in atto un tale cambiamento all’interno della società rossonera sono i deludenti risultati sportivi degli ultimi anni. Una condizione per cui l’AC Milan si trova oggi costretto a trovare una via per uscire dalla situazione di difficoltà, impostando una nuova strategia che si lasci alle spalle continui cambi di proprietà e sbagliate scelte economiche e gestionali.
Lunedì 2 dicembre la tavola rotonda 'Ac Milan un nuovo business model per i primary stakeholders' moderata dal direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino
Al momento la situazione del Club presenta uno sforamento dei vincoli di bilancio imposti dal Fair Play Finanziario, FPF, con un’inadeguata gestione del player trading che ha portato alla mancata partecipazione alla massima competizione europea (Champions League).
Uno stato di cose che ne ha frenato la crescita economica e lo sviluppo, bloccando di fatto l’incremento dei ricavi derivanti dai diritti televisivi, oggi molto inferiori a quelli dei competitors, sia nazionali, sia esteri.
Per l’AC Milan quella attuale è una situazione di svantaggio non colmabile, se non intraprendendo strutturali interventi riorganizzativi del business e dell’attuale sistema societario.
Per superare tali criticità è necessario guardare a nuovi modelli e strategie di business, come quelle adottate recentemente dal Bayern Monaco.
La Squadra tedesca che fa capo alla FC BAYERN MUNCH AG, una società per azioni controllata al 75% dall’Associazione che raggruppa gli azionisti del Club. Per la restante parte il capitale sociale è ripartito fra tre principali sponsor, Adidas, Audi e Allianz, con una partecipazione dell’8,33% ciascuna.
Rispetto ai maggiori club europei, il Club bavarese aveva finora un notevole gap sui ricavi televisivi nazionali rispetto a quanto incassato dai club inglesi e spagnoli nei rispettivi campionati.
Una situazione che si è modificata grazie alla scelta commerciale di coinvolgere direttamente nella composizione del capitale sociale e negli organismi gestionali del Club, i principali sponsor, concedendo loro un equity a prezzi favorevoli.
A questo punto la domanda è se sia possibile immaginare un modello di business simile a quello del Bayern Monaco anche per il Milan.
Un’impostazione come quella del club tedesco abbatterebbe le barriere commerciali, un freno per la crescita dell’AC Milan. Si creerebbe inoltre una situazione positiva per cui i principali sponsor sarebbero coinvolti direttamente nelle strategie di gestione della società. Il Club, quindi, potrebbe intraprendere la strada del virtuosismo finanziario, spendi quanto incassi, come indicato dalla FPF.
La partecipazione diretta nel capitale sociale da parte dei main sponsor sarebbe la base della stabilizzazione societaria.
Peraltro ad oggi l’esposizione bancaria del Club Milan è contenuta. I flussi attivi derivanti dalle operazioni collegabili possono perciò essere una buona strategia economica per aiutarne lo sviluppo nel breve periodo. Diventando in seguito un importante elemento di stabilità patrimoniale.
Il nuovo assetto azionario sarebbe ulteriormente sostenuto dalla costruzione del nuovo stadio di Milano che rappresenterebbe esso stesso un punto a favore del rilancio commerciale.
Impulsi positivi che porterebbero l’AC Milan verso un nuovo corso per la società sportiva.
* Antonello Martinez, avvocato e fondatore dello studio Martinez & Novebaci nonché presidente dell’Associazione Italiana Avvocati d’Impresa,
Giovanni Capuano, Managing Partner di A&A Italia – Auditing and Accountability