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Pensioni Quota 100 bye bye. Riforma Pensioni: ecco cosa cambia con Draghi
PENSIONI QUOTA 100, QUOTA 102, QUOTA 41, APE, APE SOCIAL E OPZIONE DONNA. RIFORMA PENSIONI NOTIZIE
Pensioni Quota 100: niente proroga con Draghi. Riforma pensioni news
Quota 100 pensioni non sarà prorogata. Notizia non ufficiale, ma la sensazione è che questa forma di pensionamento anticipato non avrà una vita oltre il 31 dicembre 2021 (la data d scadenza prevista). Vero che nel governo Draghi c'è anche la Lega di Matteo Salvini (che varò la misura ai tempo dell'esecutivo con l'M5S), ma tutto porta a un cambio di passo sul tema della riforma pensioni. Cosa ci sarà dopo? Tre le ipotesi sul tavolo per evitare lo scalone per cui si passerebbe da quota 100 a un pensionamento che sarebbe accessibile solo a partire dai 67 anni di età.
Pensioni quota 100 addio: quota 101 o quota 102. Riforma Pensioni News
La prima ipotesi per il post quota 100: sistema flessibile con finestre in uscita da 63 anni o 64 con almeno 38 anni di contributi. Insomma una quota 101 o quota 102. Così facendo salirebbe di un solo anno o due la possibilità di pensionamento anticipato (ora 62 anni). Tutto questo correggendo il limite di vecchiaia dei 67 anni e con sistemi di tutela per le categorie di lavoratori impegnati nelle attività "usuranti".
Pensioni quota 100 addio: quota 103 con 62 anni. Riforma Pensioni News
Seconda opzione post quota 100. Ancora 62 anni per uscire dal mondo del lavoro ma con 41 o 42 anni di contributi. Insomma una quota 103 o 104 che andrebbe a pesare sugli anni di lavoro (dai 38 attuali).
Pensioni quota 100 addio: modifiche significative sul montante contributivo versato. Riforma Pensioni News
La terza opzione per una riforma pensioni che prenda l'eredità di quota 100 punta a operare modifiche significative sul montante contributivo versato (correzione attuariale sugli anni di versamento precedenti al 1996 e all'ingresso della riforma Dini). Secondo quanto riporta Il Giornale "in sintesi si avrebbe un ricalcolo fatto in proporzione al rapporto tra il coefficiente della pensione a 67 anni ed il coefficiente di uscita a 63 o 64 anni, innescando una ricalcolo importante dello schema di indicizzazione delle pensioni". Questa opzione al momento sembra la più calda misurando il termometro governativo, ma va detto che siamo solo all'inizio e nelle prossime settimane il dialogo tra le parti sociali entrerà nel vivo: solo allora si riuscirà a focalizzare cosa aspettarsi dalla riforma pensioni del governo Draghi.