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Pensioni, tagli assegni dei pensionati per virus e non solo: ecco di quanto

PENSIONI QUOTA 100, QUOTA 102, QUOTA 41, APE, APE SOCIAL E OPZIONE DONNA: NEWS SUL PENSIONAMENTO ANTICIPATO. RIFORMA PENSIONI NOTIZIE

Pensioni il virus porterà tagli agli assegni dei pensionati. Ecco di quanto

PENSIONI, COVID-19 taglierà gli importi delle pensioni - Pensioni e pensionati attenti: rischi in arrivo tra l'effetto coronavirus e gli effetti dovuti alla revisione dei coefficienti (dal 1° gennaio 2021) per l'applicazione del metodo contributivo stabilito dall'Inps. Nel medio-lungo periodo potrebbero esserci cambiamenti non positivi sugli assegni pensionistici. Il Sole24ore ha elaborato alcune simulazioni di quello che accadrà a quattro fasce d'età diverse, 30, 40, 50 e 60 anni di età al primo gennaio dell'anno in corso. Per loro, partendo da una retribuzione lorda di 15mila euro ogni anno, è stata ipotizzata una prima iscrizione Inps all'età di 25 anni ed un pensionamento a 67 con ultima retribuzione lorda pari a 30mila euro, ipotizzando incremento contributivo con il passare del tempo. Calcolando una pensione pre-Covid (in base all'età) la cifra annua lorda sarebbe tra i 20.305 ai 23.264 euro. Poi Il Sole ha riproiettato il tutto ipotizzando prima l’introduzione dei nuovi coeffidenti di conversione, quindi l’impatto della riduzione del Pil, prevedendo per quest’anno un suo calo del 10% e una futura crescita dell’1% l’anno. Secondo quanto stabilito infatti dall’articolo 5, comma r, del D165/2015 «il coefficiente di rivalutazione del montante contributivo … non può essere inferiore a uno, salvo recupero da effettuare sulle rivalutazioni successive». La perdita di quest’anno dovrà comunque essere assorbita nei successivi. Infine, il Sole 24 Ore ha determinato l’effetto di un’eventuale inoccupazione di sei mesi. Dai risultati dell'elaborazione fatta si evince come l’effetto più rilevante sulla prestazione finale sia determinato dalla riduzione del Pil, che comporta per i quattro lavoratori una prestazione più contenuta di circa 114 per cento. Rispetto a una riduzione per il mancato versamento dei contributi, che però talvolta può anche portare a dover rimandare il momento del pensionamento, di circa l’i percento. E a uno 0,5% per la revisione dei coefficienti. Inutile sottolineare l’importanza anche ai fini pensionisti di un ritardo nel breve termine della crescita del nostro Paese. Riassumendo la simulazione del Sole 24 Ore: sommando il calo del Pil, l’impatto di un semestre di disoccupazione e la revisione del coefficiente di trasformazione le pensioni avranno una perdita del 5,5%.

PENSIONI NEWS DELLE ULTIME SETTIMANE

Pensioni, altro che tagli: rivalutazione assegni e riforma. Sindacati all'attacco

Pensioni caldissime. Il tema della riforma pensionistica fa discutere. Mentre sono ufficiali i tagli in vista del 2021 (vedi sotto), i sindacati incalzano il governo Conte. Il leader della Cigl, Maurizio Landini ha fatto sapere che è stato posto "il tema di una riforma del sistema pensionstico e, allo stesso tempo, di una rivalutazione delle pensioni". Ricordiamo che in tema di riforma, Quota 100 pensioni sarà in scadenza a fine 2021 e servirà trovare una quadra sul da farsi.

Pensioni: tagli ufficiali agli assegni. Ecco cosa cambia per i pensionati

Pensioni, il taglio è ufficiale. Gli assegni pensionistici avranno una limatura in basso che oscillerà da un minimo dello 0,3% ad un massimo dello 0,7%. La firma del Ragioniere dello Stato e del Direttore generale delle politiche Previdenziali del Ministero del Lavoro  è arrivata e ora anche la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Tagli alle pensioni confermati dunque. Dal 1° gennaio sono stati rivisti i coefficienti di trasformazione degli assegni delle pensioni. E il loro ammontare. Cosa ha portato a questo taglio degli assegni per i pensionati è presto detto: la speranza di vita ha generato un piccolo incremento e la variazione demografica è stata insufficiente a far scattare un incremento del requisito d'età per le pensioni di vecchiaia ma ha prodotto una limitata variazione dei parametri impiegati per il conteggio retributivo delle pensioni. Chi andrà in pensione nel 2021 dovranno essere conscio che la quota contributiva del proprio assegno pensionistico sarà leggermente inferiore rispetto a chi ha smesso di lavorare quest'anno. L'impatto sulle pensioni sarà più evidente per chi ha lavorato maggiormente con il sistema contributivo puro o misto. Per andare sul concreto dal 2021 lasciare il proprio di lavoro a 57 anni comporterà un coefficiente pari a 4.186% (l'equivalente di un divisore di circa 24). Questa cifra indica gli anni ipotetici nei quali sarà incassata la pensione. Rispetto al 2019 è una riduzione dello 0,33%".  Secondo i calcoli del Sole 24 Ore una dipendente del settore pubblico che va in pensione con 67 anni di età, con meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 vedrà scendere il suo assegno complessivo di circa 300 euro all'anno (da 64mila euro a 63.700 euro). La soluzione per non essere danneggiati dai tagli è restare più anni a lavoro, così che sul montante contributivo venga applicato un coefficiente di trasformazione più favorevole.

Pensioni quota 100 addio: cambia tutto per le pensioni anticipate. Pensioni News

Quota 100 pensioni va verso il suo capolinea: ormai meno di un anno e mezzo alla fine del triennio di sperimentazione. La crisi economica legata al coronavirus ha causato danni che potrebbero farsi sentire anche sulle pensioni e dunque su quota 100 il cui futuro era oggetto di discussioni già da prima della pandemia. Cosa accadrà? Quali scenari nella riforma pensioni che verrà? Si è parlato di introdurre una pensione anticipata esclusivamente basata sui contributi versati, ma la cosa crerebbe un grande danno per per chi ha lavorato in modo discontinuo. Aumentare l’età pensionabile non sembra tema di riflessione: il governo non dà segni di pensarci, i sindacati sarebbero contrari. Un'ipotesi interessante sulle pensioni è stata lanciata dal segretario federale della UIL Domenico Proietti: introdurre una flessibilità intorno ai 62 anni. Non solo. L''idea è anche di estendere il beneficio della quattordicesima alle pensioni fino a 1.500 euro mensili. Ecco comunque a seguire i dettagli sul dibattito legato a riforma pensioni e mondo post quota 100 pensioni di queste ultime settimane.

PENSIONI QUOTA 100 NEWS DELLE ULTIME SETTIMANE

PENSIONI QUOTA 100, SALVINI: "FRUITA DA 300MILA ITALIANI". RIFORMA PENSIONI NEWS

Quota 100 pensioni è stata un successo: lo spiega Matteo Salvini che ha creduto fortemente sulla riforma del pensionamento anticipato ai tempi del governo Lega-M5S e che in questi mesi all'opposizione ha semrpe difeso questa formula quando si è ipotizzato di mandarla... 'in pensione'. "Grazie a Quota 100 sono gia' 300mila gli italiani che hanno fruito della possibilita' di andare in liberta' e centinaia di migliaia di giovani hanno iniziato a lavorare". Cosi' Matteo Salvini, in una diretta facebook per presentare la rivoluzione fiscale proposta dalla Lega.

PENSIONI QUOTA 100, MATTEO SALVINI: "TRA RIFORME DI CUI VADO PIU' ORGOGLIOSO". RIFORMA PENSIONI NEWS

Pensioni: Salvini, quota 100 tra riforme vado piu' orgoglioso - "'Quota 100' e' una delle riforme di cui vado piu' orgoglioso, anche perche' e' una scelta, non un obbligo, che abbiamo messo in mano ai lavoratori". Cosi' il segretario leghista Matteo Salvini intervenendo alla presentazione del libro di Claudio Durigon e Massimo Garavaglia 'La liberta' di andare in pensione'. "Sono circa 300mila le persone che in base alla scellerata legge Fornero avrebbero dovuto continuare a lavorare per diversi anni e grazie a questa rivoluzionaria iniziativa hanno riconquistato anni di vita", ha sostenuto. Quota 100 PENSIONI "e' molto attuale ora in tempo di Covid-19", ha sostenuto Durigon. 

Pensioni: Uil, intervenire subito per rivalutazione 

PENSIONI: UIL AL GOVERNO: "STERILIZZARE EFFETTI CADUTA PIL SULLE PENSIONI FUTURE" - In tema di pensioni, Domenico Proietti (segretario confederale della Uil) spiega: "Il Governo deve sterilizzare subito gli effetti negativi che la caduta del Pil ha sulle Pensioni future. Se da una parte la rivalutazione del montante contributivo dei futuri pensionati non puo' essere inferiore all'1%, a seguito delle modifiche del 2015, e' altresi' vero che eventuali differenze saranno recuperate negli anni successivi con effetti negativi sul futuro previdenziale dei lavoratori. Parallelamente gli effetti della crisi impatteranno anche sulla rivalutazione delle Pensioni in essere". Per questo, la Uil "chiede da subito al Governo di intervenire sia per il calcolo della rivalutazione del montante contributivo sia per l'individuazione dell'indice di rivalutazione delle Pensioni erogate. Questo e' un primo modo concreto di aiutare i pensionati presenti e futuri".

PENSIONI QUOTA 100? FLESSIBILITA' A 62 ANNI? Cosa cambierà. Riforma pensioni news

Quota 100 pensioni e poi? Cosa accadrà dopo la fine di questo modello di pensionamento anticipato? Il dibattito sta ripartendo dopo lo stop per l'emergenza coronavirus. Secondo Domenico Proietti (segretario confederale della Uil) urge introdurre una flessibilità “intorno a 62 anni". Ma andiamo a vedere la situazione e le ipotesi in campo legate alla riforma pensioni.

PENSIONI QUOTA 100 DOPO IL CORONAVIRUS: COSA CAMBIA. Riforma pensioni news

Quota 100 PENSIONI va verso la la fine, poco più di un anno a mezzo e questa forma di pensionamento anticipato (62 anni più 38 di contributi) chiuderà la sua finestra triennale (era nata con il governo Lega-M5S). Cosa ci sarà dopo, anche alla luce della crisi economica di questi mesi? Al momento siamo alle ipotesi, perchè la pandemia di coronavirus ha fermato, o quantomeno rallentato il confronto tra le parti sociali. Tra le ipotesi per il post Quota 100 PENSIONI potrebbe esserci l'introduzione della PENSIONE ANTICIPATA TOTALMENTE CONTRIBUTIVA. Una misura che penalizzebbe però quei lavoratori che hanno avuto dei lavori discontinui. Secondo quanto riporta trend-online.com, "al vaglio vi è anche l'ipotesi di innalzare l'età pensionabile: questa proposta, però, non avrebbe il beneplacido delle parti sociali, che si stanno opponendo perché sarebbe troppo penalizzante per i lavoratori". Oppure un sistema pensionistico che si appoggi anche sui fondi pensioni, con agevolazioni a carico dello Stato. Interessante in tema di riforma pensioni però l'intervento delle scorse ore del segretario confederale della Uil, Domenico Proietti nell’audizione presso la Commissione Lavoro del Senato. Secondo Proietti urge introdurre una flessibilità “intorno a 62 anni. Si tratta di un intervento che oltre a riallineare il sistema previdenziale italiano a quello che avviene in Europa, si configura come uno strumento importante per garantire una tutela alle persone che saranno espulse dal mercato del lavoro a causa delle conseguenze economiche del coronavirus”. Non solo. Proietti ritiene “necessario, nell’ambito dei molteplici interventi di sostegno ai redditi, prevedere una misura a favore delle pensioni in essere, estendendo il beneficio della quattordicesima a quelle fino a 1.500 euro mensili”.

Pensioni, giù pensioni nonostante Quota 100. I dati Istat

All'interno delle prestazioni previdenziali, sono sempre le pensioni la componente piu' onerosa, con una spesa che assorbe da un massimo del 90,7% nel 2002 a un minimo dell'86,6% nel 2019 (pari a 275,1 miliardi); il peso relativo assunto nel 2019 e' il piu' basso dal 1995, nonostante la spesa aggiuntiva dovuta alla misura denominata 'Quota 100' (circa 2,1 miliardi di pensioni, piu' altri 600 milioni circa di Tfr). E' quanto rileva l'Istat nel report 'La protezione sociale in Italia e in Europa' La riduzione della quota per pensioni - spiega l'Istat - e' stata controbilanciata da una crescita nel tempo delle liquidazioni per fine rapporto di lavoro e, soprattutto, delle indennita' di disoccupazione, che hanno raggiunto il livello massimo di spesa nel 2019 (12,6 miliardi), mentre la spesa per la Cassa integrazione guadagni (cig) e' ritornata a livelli molto bassi, analoghi a quelli precedenti la crisi economica del 2009 (849 milioni). Le indennita' di disoccupazione e le spese per la Cig sono destinate a crescere nel 2020 per effetto dei decreti emanati per il sostegno al reddito dei lavoratori a seguito della chiusura delle attivita' economiche per l'emergenza Covid-19

Pensioni Quota 100 frenano gli anticipi nel primo trimestre. PENSIONI NEWS

Le Pensioni liquidate dall'Inps nel primo trimestre del 2020 sono 157.038 con un importo medio pari a 1.128 euro. Lo rende noto l'Inps nell'Osservatorio flussi di pensionamento. Frena il numero delle Pensioni anticipate: il peso delle Pensioni anticipate (55.085) sulle pensioni di vecchiaia (54.009) che aveva visto un importante aumento nel 2019 rispetto all'anno precedente sia per l'aumento dell'eta' legale sia per l'introduzione della "Quota 100", ritorna nel primo trimestre 2020 a livelli piu' bassi arrivando a una quasi parita' tra Pensioni di anzianita' e di vecchiaia liquidate.  Il rapporto tra le Pensioni di invalidita' e quelle di vecchiaia del primo trimestre 2020, aggiunge l'Inps, si presenta piu' che dimezzato rispetto a quello dell'intero anno 2019: tale diminuzione e' imputabile congiuntamente all'aumento del numero delle Pensioni di vecchiaia liquidate nel primo trimestre del 2020, che non subisce piu' il suddetto blocco dell'anno precedente e la diminuzione costante negli anni del numero delle Pensioni di invalidita'. La percentuale delle Pensioni femminili su quelle maschili presenta, rispetto al dato annuo del 2019, un valore superiore di 5 punti passando da 96 a 101, con il sorpasso nel primo trimestre del 2020 delle prime sulle seconde. A livello territoriale il peso percentuale delle Pensioni liquidate a residenti nel Nord Italia resta sostanzialmente il medesimo (50% nel 2019 e 51% nel primo trimestre 2020).

Pensioni: Cisl, rafforzarle per esigenze protezione sociale. Pensioni news 

"L'Inps nel "Rapporto sui flussi di pensionamento" fa sapere che il numero delle Pensioni anticipate dei lavoratori dipendenti e' passato dalle 7.224 del primo trimestre 2019 al 16.366 del primo trimestre 2020. Questo dato non ci stupisce, dal momento che nel frattempo e' entrata in vigore la pensione con "quota 100" che, pero' ha cominciato ad essere liquidata dal 1 aprile 2019 e solo per il settore privato". Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga. "Sono invece interessanti per noi altri dati, ad esempio che nel primo trimestre 2020 sono 11.130 le donne hanno ottenuto la pensione anticipata a fronte di 23.557 maschi, cioe' le donne sono il 32% del totale mentre per le Pensioni di vecchiaia nello stesso periodo la percentuale e' del 50% (su 16.366, 8.072 le Pensioni per le donne e 8.294 per gli uomini), confermando cosi' ancora una volta quanto sia difficile per le donne accedere alla pensione anticipata per la quale sono chiesti piu' contributi e carriere piu' costanti e motivando ulteriormente la nostra idea della necessita' di forme compensative per i requisiti a pensione come quello dello scomputo di anno per figlio. Colpisce, piuttosto, il dato complessivo sulle Pensioni di vecchiaia piu' che raddoppiate. Le stesse sono passate da 7.224 del primo trimestre 2019 a 16.366 dello stesso periodo nel 2020 benche' i requisiti anagrafici e contributivi siano rimasti gli stessi (67 anni e 20 anni di contributi). Qui le motivazioni possono essere legate solo all'andamento demografico del Paese. In ogni caso, non c'e' dubbio che le Pensioni rimangono un elemento fondamentale del sistema sociale del paese e tanto piu' lo saranno nel futuro, pertanto pur nella complessita' del momento, non dovranno diventare oggetto di scambio ne' essere considerate solo costo come e' purtroppo avvenuto nel passato, ma piuttosto dovranno essere rafforzate per far fronte alle esigenze di protezione sociale sempre piu' pressanti.