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Serie A, intesa sul nuovo protocollo: si gioca fino al 35% dei positivi

È stato varato il nuovo protocollo sugli sport di squadra relativo alle misure di contenimento della pandemia. Ecco le nuove regole

Covid, intesa sport di squadra Stato-Regioni. Gravina: “Molto soddisfatti” 

"E' un risultato di cui siamo molto soddisfatti". Cosi' si esprime il Presidente della Figc Gabriele Gravina a seguito dell'approvazione della Conferenza Stato-Regioni del protocollo con le regole Covid per gli sport di squadra. "È frutto dell'ottimo lavoro svolto con tutte le istituzioni, in particolare col Governo, una collaborazione in cui da sempre si riconosce la nostra Federazione”. “Il calcio”, aggiunge Gravina, “ha bisogno di dialogo, di regole chiare e di responsabilità e il nuovo protocollo nasce su queste basi. Auspico che anche il CTS riconoscerà l'impegno e gli sforzi quotidiani del nostro movimento per la tutela della salute”. 

Intesa sport Stato-Regioni, Vezzali: "Risultato importante raggiunto con l'ascolto delle esigenze del mondo dello sport"

"Grazie al lavoro di squadra con i ministri Gelmini e Speranza e col presidente Fedriga si è giunti a un documento che prevede una procedura uniforme per tutte le Asl e quindi garantisce il corretto e regolare svolgimento dei campionati". Così la sottosegretaria allo sport, Valentina Vezzali, dopo l'ok della Conferenza Stato-Regioni al protocollo anti-Covid. “In attesa delle valutazioni del Cts”, prosegue, “esprimo soddisfazione per un risultato importante raggiunto con l'ascolto delle esigenze del mondo dello sport, tramite le federazioni, che ha dato una risposta rapida a una esigenza emersa dalle criticità di questi giorni”.

Il protocollo che la Serie A aveva votato è durato a stento una settimana. Ce n'è già un altro, ratificato da un'intesa in Conferenza Stato-Regioni, e ridisegnato come format da utilizzare per tutti gli sport di squadra. Il documento, che prima di diventare una circolare del governo dovrà comunque passare l'esame del comitato tecnico scientifico, fissa un principio: le partite verranno rinviate solo al raggiungimento di una soglia di positività del 35% all'interno del "gruppo squadra". 

I 13 disponibili previsti come limite invalicabile di sopportazione dal precedente protocollo della Serie A non esistono più. Nel nuovo protocollo è previsto l'isolamento per i positivi e test per i contatti stretti per 5 giorni con obbligo di indossare la FFP2, indipendentemente dallo stato vaccinale, ma non mentre si gioca.  Soprattutto, c'è una nuova interpretazione del numero dei disponibili: ora il metro è il "gruppo squadra", nel quale non dovrebbero essere inclusi i giocatori non professionisti, i Primavera. Nella precedente versione, invece, l'unico vincolo era quello della maggiore età. Il governo impone così un limite oltre il quale la squadra può definirsi un focolaio: il suddetto 35%, oltre il quale ci si ferma.

Una percentuale che garantisce comunque allo sport una sua unicità, perché in pratica il governo ammette la possibilità che con il 34% di atleti positivi si continui a giocare. In Serie A, per esempio, si andrebbe avanti anche con 200 giocatori positivi. Si tratta dunque di una vera e propria "larga intesa", che riguarda tutti gli sport di squadra, ma che ovviamente è stata innescata dagli inciampi della Serie A, che per stessa ammissione dei suoi dirigenti "s'è fatta trovare impreparata" dopo due anni di pandemia

Covid, intesa Serie A Stato-Regione: le nuove regole

Riassumiamo dunque le nuove regole imposte dal protocollo deciso oggi.

-Positività al 35%. Le partite verranno rinviate solo al raggiungimento di una soglia di positività del 35% all'interno del "gruppo squadra". I 13 disponibili previsti dal precedente protocollo della Serie A non esistono più. 

-Positivi e contatti stretti. Con la nuova intesa, è previsto l'isolamento per i positivi e test per i contatti stretti per 5 giorni con obbligo di indossare la FFP2, indipendentemente dallo stato vaccinale, ma non mentre si gioca. 

-Gruppo squadra. Cambia il metro: ora c'è il "gruppo squadra", nel quale non dovrebbero essere inclusi i giocatori non professionisti, ovvero la Primavera.

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