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Usa, ‘una notte di fuoco’ aspetta il Paese nel giorno del voto
Trump soffia sul fuoco dei ‘brogli elettorali'
‘Una notte e un giorno di fuoco’ potrebbero essere quelli che aspetta l’America domani 3 novembre. E questo perchè, ormai da mesi, Donald Trump ha preparato il terreno per contestare il conto dei voti se non gli sarà favorevole.
Non è un caso che nell’ultimo miglio di campagna, e anche prima, il Presidente ha gettato sospetti e infangato il terreno per avere la strada aperta ad eventuali conflitti legali per ‘brogli’ che solo lui e il suo entourage stanno vedendo. Ma questo rumore di fondo può essere molto pericoloso ‘le elezioni dovrebbero terminare il 3 novembre e non molte settimane dopo’ ha twittato negli ultimi giorni pur sapendo perfettamente che non potrebbe succedere, nella maggioranza degli Stati, di aver il risultato in un’unica giornata.
Quasi 90 milioni di americani hanno già votato e i repubblicani che sono convinti che i loro voti arriveranno tutti nella stessa giornata vorrebbero avere la possibilità di dichiarare un vincitore solo basandosi sui voti arrivati il 3.
Il Presidente non ha risparmiato accuse ‘infondate' ai democratici e i suoi uomini della campagna hanno dichiarato che ‘il Presidente starà tutta la notte elettorale ben vigile perché cercheranno di defraudarlo dei voti’.
E in aggiunta Trump ha detto che ‘bisognerebbe avere i voti contati e i tabulati disponibili già a tarda notte del 3’, qualcosa di praticamente impossibile, che non è mai successo nella storia moderna e che non contemplato in alcun paragrafo della legislazione.
Tutti i lanci mediatici del tycoon vanno nella direzione di arrivare ad una battaglia legale fino al Tribunale Supremo per cercare di annullare i voti ( potenzialmente democratici) che non sono arrivati il giorno dell’elezione. Un processo di questo tipo sarebbe un qualcosa senza precedenti nella vita democratica americana.
In una simile pandemia e in un’elezione molto sentita i voti per posta sono arrivati in una quantità doppia rispetto alle elezioni del 2016. Tutta questa crescita insolita ha costretto i partiti e gli attivisti a richiedere tecniche di notifica sui votanti per essere sicuri della veridicità del voto e tecniche di correzione di eventuali errori. In alcuni Stati si prevede si possa dichiarare il vincitore la stessa notte elettorale. Uno di questi è la Florida, senza la quale le opzioni di vittoria del repubblicano si riducono drammaticamente. Lì è permesso di scrutinare i voti per posta nella stessa giornata elettorale però, in altri Stati come la Pensilvania, i risultati possono ritardare diversi giorni. Questo non sarebbe sicuramente un segno di brogli come dice il Presidente Trump ma un normale e regolare sviluppo del processo elettorale. Ma forse su questo aspetto di normalità Donald Trump non è totalmente d’accordo e questo potrebbe essere un grande problema per gli Stati Uniti.