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Economia
Padoan: "Il Mes? Non facciamo drammi. Ma sbagliati i toni della discussione"

Padoan: "Il Mes? Non facciamo drammi. Ma sbagliati i toni della discussione"

Per l'Italia nel suo complesso, il nuovo Patto di Stabilità rappresenta un miglioramento anziché un peggioramento. Pertanto, non ha senso considerare il voto contrario sul Mes come un atto di ritorsione. Secondo Pier Carlo Padoan, già docente alla Sapienza, ex capo economista dell'Ocse e ministro dell'Economia con i governi Renzi e Gentiloni, ora presidente di Unicredit, il dibattito sul Mes ha preso una direzione errata, distaccandosi dai veri motivi per cui il Fondo salva-Stati è stato istituito. In un'intervista a Repubblica, Padoan esprime ottimismo, sottolineando che la fiducia dei mercati si combina con quella delle imprese, che hanno dimostrato una notevole resilienza alla stretta creditizia.

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Riguardo al Patto di Stabilità, l'opinione pubblica è divisa tra chi lo definisce una "fregatura" e chi un "ottimo accordo". Padoan afferma che, nonostante alcune criticità, il Patto è migliorato, soprattutto grazie al mantenimento dello spirito collaborativo europeo che ha portato al NextGenEU. L'approccio della Commissione, che vigila sull'implementazione del Patto, è giudicato positivamente da Padoan, che afferma che la flessibilità intelligente è stata introdotta. Pur riconoscendo residui di rigidità, l'obiettivo fondamentale è la crescita, e la collaborazione dei governi è essenziale per garantirla.

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Sul Mes, Padoan critica il dibattito ideologico e politico che lo circonda in Italia, sottolineando che il Mes è spesso strumentalizzato al di fuori della logica finanziaria. Tuttavia, sottolinea che l'Europa si sta organizzando per superare l'impasse e trovare nuovi strumenti per finanziare il fondo di assicurazione dei depositi e promuovere l'unione bancaria.

Quanto alle banche centrali, Padoan riconosce la difficoltà nel fare previsioni affidabili sull'inflazione, evidenziando che la rapida diminuzione dell'inflazione in tutto il mondo ha sorpreso anche gli economisti più esperti. Riguardo al settore bancario italiano, Padoan sottolinea che il 2023 è stato un anno positivo, superando la problematica degli Npl, e auspica un continuo slancio grazie all'efficienza cresciuta, alla disponibilità di risorse umane e agli sforzi tecnologici. Per quanto riguarda Unicredit, Padoan dichiara la prontezza a rilanciare su nuove sfide, dalla moneta digitale agli investimenti ambientali. Infine, rispondendo all'accusa di un gap dimensionale nel sistema bancario europeo, Padoan ritiene che l'unione bancaria sia fondamentale per affrontare la competizione mondiale.

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