Esteri
Italia sempre più sotto controllo Nato. Lo scacchiere anti-Russia

@LorenzoLamperti
Trident Juncture nella nuova base di Napoli, il sistema Muos e il centro per lo spionaggio elettronico in Sicilia. Sigonella capitale mondiale dei droni. Altre due nuovi basi per le misisoni americane in Africa. L'Italia è sotto un controllo sempre più stringente della Nato. E il vento di guerra con la Russia soffia sempre più forte. Così il nostro Paese diventa una pedina fondamentale nell'ampia strategia di militarizzazione portata avanti dal Patto Atlantico.
Affaritaliani.it ha parlato nei giorni scorsi della maxi esercitazione militare Trident Juncture 2015 che si svolgerà proprio in Italia, nella nuova base di Lago Patria a Napoli. Ma questo non è l'unico esempio del controllo sempre più vasto della Nato sul territorio italiano e di conseguenza sulla politica estera (e militare) del nostro Paese. Gli altri esempi? Sono davvero tanti e dimostrano il ruolo centrale che ha l'Italia nella strategia della Nato e dunque degli Stati Uniti.
E' ormai da anni che si discute, ad esempio, del Muos, il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari di nuova generazione che a breve entrerà in funzione a Niscemi, in Sicilia. Una regione che improvvisamente diventerà la capitale mondiale dei droni, visto che nella vicina Sigonella entrerà invece in funzione il sistema Ags, un sofisticato sistema di spionaggio elettronico che servirà secondo molti analisti a potenziare la capacità offensiva "fuori area". Insomma, non solo strategia difensiva.
Ma non è tutto. In Italia, dove peraltro sono custodite circa 70 bombe atomiche tra le basi di Ghedi (Brescia) e Aviano (Pordenone), via libera anche a due basi a Vicenza e Napoli per l'Africom, il comando americano per le operazioni legate all'Africa, come segnalato da padre Alex Zanotelli sul suo blog. Insomma, l'Italia è sempre più, suo malgrado, in prima linea nelle strategie della Nato che non si fermano al Mediterraneo e al Medio Oriente ma sono dirette, anche se non in maniera ufficiale e dichiarata, alla Russia.
L'aumento della spesa militare riguarda tutta l'Europa. Dopo la crisi in Ucraina si è arrivati a spendere il 2% del pil nella Difesa sotto il diktat degli Usa e della Nato. La funzione anti russa è quantomai chiara, visto anche il continuo rafforzamento dei confini orientali dell'Europa, con l'invio di militari in pianta stabile in aumento sia in Polonia sia nei Paesi Baltici, proprio laddove le tensioni con Putin sono sempre più forti. E l'Italia viene usata come una importante base strategica e un terreno di sperimentazione. Non dobbiamo per forza essere contrari, ma forse dovremmo esserne tutti più consapevoli...