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Roma
Sciopero di supermercati e grande distribuzione: scatta il ricatto di Pasqua
Supermercati prima di Pasqua

Per ottenere il rinnovo del contratto nazionale sabato 30 scatta il ricatto di Pasqua: sciopero per supermercati, store e grande distribuzione il giorno prima della festa pasquale. Il tavolo di trattativa tra sindacati e Federdistribuzione si è concluso con una rottura.

Così Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato una giornata di sciopero per il 30 marzo, il sabato di Pasqua. Chiamati ad incrociare le braccia in primis i lavoratori dei supermercati e di tutte quelle aziende legate alla grande distribuzione organizzata: da Carrefour a Panorama, Lidl, Esselunga e IN’s ma anche Ikea, Coin, Ovs, Zara e Upim.  Spesa e acquisti dunque a rischio. 

Ira dei Sindacati

Alla base della mobilitazione, spiegano le organizzazioni sindacali, “l’irresponsabilità di Federdistribuzione” nel presentare “svariate richieste finalizzate a sabotare diritti e garanzie attualmente contenute con contratto collettivo nazionale di lavoro e che le lavoratrici ed i lavoratori della distribuzione commerciale hanno raggiunto a costo di sacrifici e di lotte nel corso degli ultimi decenni”.

Lo scontro

Nel dettaglio Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs puntano il dito contro: “l’introduzione di una flessibilità incontrollata e generalizzata con contratti a termine di durata indeterminata (oltre i 24 mesi!);  lo smembramento del sistema di classificazione del personale con l’attribuzione dell’addetto alle operazioni ausiliarie alla vendita a mansioni inferiori quali il pulimento di aree di vendita e servizi (come illegittimamente fanno alcune aziende associate a Federdistribuzione); l’azzeramento di ogni dignità professionale con il sotto inquadramento di chi ha la responsabilità di interi format commerciali complessi; la creazione di una nuova mansione adibita alla movimentazione delle merci trascinandola verso il quinto livello e svuotando l’attuale previsione al quarto livello, al solo fine di far risparmiare le imprese sulla pelle dei lavoratori”. Inoltre non è stata data nessuna disponibilità alle richieste di parte sindacale di trattare il tema “appalti e terziarizzazioni” e “franchising”.







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