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Fisco e Dintorni
Appello del Fisco inammissibile se non "critica" la sentenza

I giudici tributari della Sardegna spiegano quali sono le regole che il Fisco è tenuto a osservare per proporre appello alla sentenza che dà ragione al contribuente.

Quando l’Amministrazione finanziaria propone appello a una sentenza fiscale che dà ragione al contribuente non può limitarsi a ribadire i motivi già illustrati in primo grado ma DEVE necessariamente indicare gli errori compiuti dai giudici di prime cure in sentenza.

Ciò è quanto emerge dalla sentenza n.660/03/23 della Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Sardegna, la quale, prima ancora di analizzare il merito della questione – consistente in un’ipoteca iscritta illegittimamente sui beni immobili di un contribuente di Sassari difeso in giudizio dall’Avv. Matteo Sances  – rileva “…. L’eccezione di genericità dei motivi di appello appariva fondato anch’esso, non avendo il Concessionario espresso adeguate critiche alla decisione impugnata, essendosi limitato alla riproposizione dei motivi già espressi in primo grado” (si veda sentenza passata in giudicato con attestazione del 9.01.2024 ). 

Anche per questo motivo l’appello dell’Ufficio veniva rigettato e condannato al pagamento delle spese di lite nella misura di euro 1.400 oltre accessori di legge.

Sul punto, è importante indicare la norma processuale, ossia l’art. 53 del Dlgs n.546/92 (intitolato “Forma dell’appello”) il quale prevede, al comma 1, che “Il ricorso in appello contiene l'indicazione della corte di giustizia tributaria di primo e secondo grado a cui è diretto, dell'appellante e delle altre parti nei cui confronti è proposto, gli estremi della sentenza impugnata, l'esposizione sommaria dei fatti, l'oggetto della domanda ed i motivi specifici dell'impugnazione. Il ricorso in appello è inammissibile se manca o è assolutamente incerto uno degli elementi sopra indicati o se non è sottoscritto…”.

Alla luce della predetta norma, dunque, emerge l’obbligo della parte che propone appello (sia che si tratti del contribuente oppure del Fisco) di effettuare sempre una critica dettagliata della sentenza di primo grado, pena l’inammissibilità dell’azione.

Dott. Danilo Romano

www.centrostudisances.it






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