"L'infinito senza farci caso. Poesie d'amore" di Franco Arminio
IL RIGOLETTO/ In libreria per Bompiani Editore "L'infinito senza farci caso. Poesie d'amore" di Franco Arminio
"Io non so che cosa sia l’amore. So cosa sono le intimità provvisorie. Non pensate a godimenti fuggitivi, a divagazioni non matrimoniali. Solo una visione vecchia di noi stessi e degli altri ci può far pensare all’amore come a una cosa che prima non c’è e poi compare e poi finisce. A me sembra che ci sono parti di noi che sono sempre in amore e altre che sono in fuga, sepolte e irraggiungibili. Ogni incontro bello, ogni intimità attinge a un giacimento mitico e poetico del quale dobbiamo smettere di aver paura. L’amore è una dimensione intimamente locale, si svolge sempre in un luogo ed è inedito ogni suo gesto. Il luogo dell’amore è il corpo. Corpo che diventa foglia, albero, paesaggio. Corpo che fa ombra e fa luce, corpo assoluto e cordiale, per un’ora o per mezzo secolo. Riconoscere questa specificità dell’amore è una forma di resistenza alla globalizzazione delle emozioni, alla dispersione dell’intensità. Il corpo amoroso ci richiama alla vita da vicino, al suo sapore locale, preciso." Le poesie di Franco Arminio sono il resoconto quieto e febbrile di un cammino umanissimo eppure percorso dall’anelito a qualcosa di più grande. La parola poetica diventa rivelazione di una scintilla divina tra le nostre mani e canta un amore che forse non ci salva, ma senza il quale saremmo soli in balia del tempo che scorre.
Una dolcezza vera non è mai cordinale. Una dolcezza vera ti fa male.
L'autore
Franco Arminio
Franco Arminio è nato e vive a Bisaccia, centro dell'Irpinia orientale in provincia di Avellino. Collabora con diverse testate locali e nazionali come "il manifesto", "Il Mattino" di Napoli, "Ottopagine", "Corriere del Mezzogiorno", ed è animatore del blog "Comunità Provvisoria". Paesologo, Arminio racconta i piccoli paesi d'Italia, e ha realizzato anche vari documentari. Nel 2009, con Vento forte tra Lacedonia e Candela. Esercizi di paesologia (Laterza) ha vinto il Premio Stephen Dedalus per la sezione "Altre scritture". Nel luglio 2011, con Cartoline dai morti (Nottetempo) ha vinto per la seconda volta il Premio Stephen Dedalus per la sezione "Altre scritture".Tra i suoi libri: Viaggio nel cratere (Sironi, 2003), Circo dell'Ipocondria (Le Lettere, 2006), Vento forte tra Lacedonia e Candela. Esercizi di paesologia (Laterza, 2008), Poeta con famiglia (Edizioni d'If, 2009), Nevica e ho le prove. Cronache dal paese della cicuta (Laterza, 2009), Cartoline dai morti (Nottetempo, 2010), Oratorio bizantino (Ediesse, 2011, prefazione di Franco Cassano), Geografia commossa dell'Italia interna (Bruno Mondadori, 2013), La punta del cuore, una raccolta di poesie dedicate alla madre (Mephite, 2013) e Nuove cartoline dai morti (Pellegrini, 2016).
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